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Full text of "MC microcomputer 023 1983"

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Latino: C.so dello Repubblico. 200 - rei. 0773/497301 
Cisterna di Latino: Vio Averso, 1 1 - rei. 06/9696973 
Goeto: Lungomore Coboro Porco Belvedere Conco - rei. 0771/470168 
Torquinio: Vio S. Ludo Filippini, 17 - rei. 0766/856212 
Viterbo: Vio Giacomo Morreorri, 73 - rei. 0761/38669 






Anno 3 • numero 23, ottobre 1983 




Indice degli inserzionisti 



MC software Apple 
Valter Di Dio 




MC posta 


M 


MC news 



Lu programmazione 
matematica nel CAD 
Roberto Spagnuolo 





MC software SOA 
Pierluigi Panun:i 



PCMON 


MC software Commodore 64 
Leo Sorge 


J MC software Vic-20 
Leo Sorge 



MC software TI-99/4A 
Giuseppe Merlino 


MC software Spectrum 
Leo Sorge 


I trucchi del CP/M 
Claudio Rosazza 


Itili 


MCguidacomputer 


TT3 


MCmicromarkct 


\m 


MCmicromeeting 


MCmicrotrade 


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Campagna abbonamenti 
Servìzio arretrati 


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per Apple II 

Si collega allo zoccolo del paddle dell'Appie II e con- 
sente di disegnore sullo schermo in olto risoluzione. È 
fornito montoto, colibroto e colloudoto: è compreso il 
piono di lovoro con il menu su foglio di cortoncino 
plostificoto e un minifloppy con tutto il softwore, sio in 
Applesoft sia compilato. • L. 215.000. 

Descrizione: MC n. 6 • 9 - 10 - 11 - 10 


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tre cartucce. È costituito do un circuito srompoto dop- 
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dorato, tre connenori (già soldoti) professionoli con 
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circolare inrestaro a Tectinimedlo s/.l. Infine, puoi ocquisrorla difetTomente presso i ncsiri 
uffici di Piomo o eri nostro stand in occosiorre delle mostre. 

N.D. Specificar» nettordlrs» {irvdkotsde II numero di partita IVA} te detWerot» riceva 
re la fottuta. 


INDICE DEGLI 
INSERZIONISTI 



MCmicrocomputer 23 


Anno 3 - numero 23, ottobre 1983 
mensile - L. 3.500 


Direttore: 

Paolo Nuli 
Condirettore: 

Marco Marinacci 
Ricerca e Sviluppo: 

Bo Amklil 
Collaboratori: 

Marino Coretti, Valter Di Dio, Paolo 
Galassctti, Corrado Giustozzi, Fabio 
Marzocca, Giuseppe Merlina, 
Alberto Morando, Pierluigi Panunzi, 
Francesco Petroni, Gina Principi, 
Claudio Rosazza, Leo Sorge, 
Roberto Spagnuolo, Pietro Tasso 
Segrelma di redazione: 

Paola Pujia (responsabile), 
Giovanna Molinari 
Grafica e impaginazione: 
Roberto Saltarelli 
Fotografia: Dario Tassa 
Amministrazione; 

Maurizio Ramaglia (responsabile), 
Anna Rita Fratini, Pina Salvatore 
Abbonamenti ed arretrati: 
Giancarlo Aizori 
Direttore Responsabile: 

Marco Marinacci 
MCmicrocomputer è una 
pubblicazione Technimedia, 

Via Valsolda 135, 00141 Roma. 
Tel, 06/898.654-899.526 
Registrazione del Tribunale di Roma 
n. 298/81 demi agosto 1981 
© Copyright Technimedia s.r.l. - 
Tutti i diritti riservati. 
Manoscritti e foto originali, anche se 
non pubblicati, non si restituiscono 
ed é vietata la riproduzione, seppure 
parziale di testi e fotografie. 
Pubblicità: 

Technimedia, Vìa Valsolda 135, 
00141 Roma, tei. 06/898.654-899.526 
Produzione pubblicitaria: 
Cesare Veneziani 
Abbonamento a 12 numeri: 

Italia L. 30.000: Europa e paesi del 
bacino mediterraneo (spedizione via 
aerea) L. 55.000: 

Americhe, Giappone, Asia etc. 

L. 76.000 (spedizione via aerea). 
C/c postale n. 14414007 intestato a; 
Technimedia s.r.l. - Via Valsolda. 135 
00141 Jloma 
Composizione e fotolito: 

Starr Photolito, Via Acuto 137, 
GRA km 29, Roma 
Stampa: 

Grafiche P.F.G.. Via Traspontina 
46/48 - 00040 Ariccia (Roma) 
Concessionaria per la distribuzione: 
Parrini & C. - Roma - P.zza 
indipendenza llb - Cent. Tel. 4992. 


1 Associato USPI 


rhardware standard 


Soiiolineavamo lo scorso mese come la guerra dei sistemi operativi 
apertasi attorno a quello che in America è ormai di fatto "il" 
personal computer (vale a dire IBM e IBM compatibili), presenti 
favorevoli risvolti per l'utente in termini di contenimento del prezzo 
del software di base, ma metta anche in risalto l'opportunità di 
giungere il più rapidamente possibile ad una standardizzazione 
dell'hardware che consenta la massima libertà nella scelta di sistemi 
operativi e programmi applicativi. 

Nel segmento di mercato de! "personal di primo livello" (meglio noto 
come "lìome computer") il problema della standardizzazione 
dell'hardware sembra già in via di soluzione: sotto l'egida della 
Microsoft. 15 costruttori hanno sottoscritto un accordo per la 
definizione di una struttura standardizzata di macchina basata sul 
microprocessore Z80. l'elaboratore video TMS99I8A della Texas 
Instruments, l'elaboratore di suoni A Y-8910 della General 
Instruments, un'interfaccia cassette della NEC. un'interfaccia joystick 
della Alari, 64K di RAM e, ultimo, non certo per importanza, un 
BASIC da 32K su ROM della stessa Microsoft. Oltre agli 
eìaltbratori prima nominati, lo standard riguarderà il BUS. 
l' indirizzamento, e le cartucce-giochi, mentre resteranno non definite 
le unità disco ed i relativi sistemi operativi. 

La notizia è importante, non solo perché si tratta del primo tentativo 
di standardizzare una evoluzione spontanea di architetture fino ad ora 
tanto incompatibili quanto simili, ma soprattutto per i nomi dei 
sottoscrittori dell'accordo: dei 15, uno solo (Spectravideo) è 
americano, tutti gli altri sono nipponici: Canon, Fujitsu. General. 
Hitachi. Kiocera. JVC. Matsushita (Technics. National Panasonic), 
Mitsubishi. NEC. Pioneer. Sanyo. Sony. Toshiba, Yamaha. Come si 
vede l'elenco comprende il fìor fiore dell'elettronica giapponese che, 
dopo aver imposto a livello planetario una sorta di monopolio 
nell'alta fedeltà e nella videoregistrazione, .sembrano ora voler 
ripetere il gioco con il personal computer di primo livello. 

A parte i risvolti sul piano dell'interscambio mondiale, inevitabili 
quando c'è di mezzo l'industria giapponese, ci attendiamo che la 
standardizzazione abbia effetti molto positivi sulla diffusione de! 
personal di primo livello. Non resta che auspicare che l'esempio sia 
seguito anche nel campo dei sistemi più impegnativi. 

Paolo Nuti 


MCmicrocomputer 23 



»qualimetric« 
frutto deU’esperienza 


E il supporto magnetico BASF, Poiché è proprio della BASF non affidarsi al casi 
ma offrire un prodotto, risultato da ricerche continue approfondile che esigono 
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Spiegaalcmi del Commodore 64 

Sodo un giovane lettore di ISC, e vorrei 
ohledervi alcune apiegazlODl sul Commodo- 
re 64. 

(a) Si possono impostene del pn^ranuni 
ohe vlsuallzzlDO graSal di fimzionl? (h) Ha 
possibilità matematiahedlalto livello, ad ea. 
le fijnzlonl trtgaaomeCrloheP (o) C'è la nu- 
merazione aucomatloa dei numeri di linea, e 
il laro jdordlnanìento? (d) Potete chiarirmi 
le funzioni delle aprite? (e) SI ha compatibi- 
lità coni programmi del VIC?(f) SI possono 
sovrapporre più pagine graOche? E più apri- 
te? (g) Sono reperibili cataloghi e testi su 
(juBsta macohlna? Grazie. 

David Isidori, Poma 

Si tratta di ima vera valanga di domande: 
non se ne dolga u lettore se per lo più d 
limiteremo a pallidi accenni alle questioni 
eolle'mte, rimandandolo al testo consigliato 
nell'ultima risposta (cbe peraltro è l'unico 
dlsponlbllB). 

(A) □ Commodore 64 ha una risoluzione 
massima di 320 punti in orizzontale per 
200 in verticale se ci si accontenta di solo 
due colori, quello dello sfondo e quello del 
grafico in sé, mentre scende a 160-200 con 
una scelta di 4 colori: queati argomenti ven- 
gono trattati mensUmente nella rubrica di 
software dedicata a questo personal da MC. 


(B) H BASIC del 64 ba, oltre alle funzioni 
tTlgonometrlche dirette (con argomenti in 
radianti) il logaritmo naturale e Televamen- 
to a i>ot«mza qualsiasi (anche nf ni) con una 
approssimazione di quattro o dnque cifre 
eeatte dopo qualche calcolo; Inoltre il ma- 
nuale in dotazione riporta una tabella che 
esprime le funzioni trigonometriche inver- 
se e le iperboliche con quelle presenti, e al- 
trove citala conversione dal logaritmo natu- 
rale in base a quello decimale In base 10. 

(O) Non c'è neesuna delle due opzioni, in 
BASIC chiamate lispeaivamante AUTO e 
RENDMBEH. 

(D) Le aprite sono griglie di 24*21 punti 
elementari, gestite in modo normale o In 
multioolor (che dimezza la risoluzione); 11 
64 ne gestisce fino a 8. e immagazzina in 
opportuni registri se queste collidono tra 
loro ovvero con U bordo dallo echa n no. L'ar 
hilltazlone di altri registri consente di rad- 
doppiare i'una. l'altra o entrambe le dimen- 
sioni della sprlte. Tutte le sprits sono abilitar 
te indipendentemente I'una con l'altra o con 
lo schermo di testo o di alita risoluzione, 
sicché possono eovrapporsi a plani mento. 

(S) D BASIC è lo Bteeso, quindi program- 
mi scritti interamente con questo Unguag- 
&o — escluse le PEBK e le POKE — devono 
essere adattati in poche cose, ad esemplo U 
formato dello schermo. Anche molte delle 
locazioni di uso più frequente sono state 
tenute allo steeeo posto, ma non per tutte et 
sono mantenute le regole d'uao. Comunque 1 
pro^ajninl dell'uno non vengono caricati 
suU'altro, fti marni da cassetta: su disco pre- 
sumlbUinente c'è compatibilita in lettura. 

(P) Sovrapporre più pagine grafiche è im- 


possibile, ma ai può ottenere qualcosa di 
slmile usando le sprlte — che come detto 
agiscono ognuna su un suo plano visivo; e 
invece possibile usare più d'ima pagina grar 
fica, perù in commutazione. 

(Q) Oltre a! manuale dell'utente in dota- 
zione è reperi bile l a eola PROORAllMER'S 
REFERENCE GUIDE in tutti 1 negozi ohe 
vendono Commodore: 11 suo costo è di circa 
30.000 lire, od è un Ubrone di circa cinque- 
cento pagine con tecniche hard 9 soft 

LS 

Gonirerslonl binario-decimale 

Ho un problema: so come convertire un 
numero binario in dedmaJe (aloè so ohe ad 
es.ll001èuguaIealS]0-hO-2\ 1 + 0i2| 
S -h l’S\ 3 IS] 4 = SS in base 10) ma 
non so compiere l 'operazionB inversa, quin- 
di non so convertire in binario un numero 
decimale. Non mi dite che devousarele tavo- 
le pubblicate in ilC utility toois sul n. 19, 
perché non saprei come iàre. Saluti 

Enrico Ferrari Roma 

A preeclndere dal fatto che le tavole pub- 
blicate sul numero 19 erano di converslona 
da esadedmale a binarlo, e che il toro uso si 
risolve In una semplice somma, la soluzione 
al tuo problema s abbastanza immediata 


108 INPUT"CHE DECrrtftLE“;D fl*-'"' 

120 FORI-14TO0STEP-I 

130 IF<DflND2tDTHEHft»Sfl**"r' OOTO150 

140 flt«fW+''0" 

150 NEXT:PR1NTH» 

Figura 1 



il computer e la sua alimentazione 
un problema definitivamente risolto! 

A chi non è capitato di perdere ore di lavoro per un improvviso black-out. E quanti supporti magnetici possono 
deteriorarsi per slmili e banali cadute di tensione? 

La M-DATA SYSTEM ha voluto affrontare II problema realizzando un GRUPPO STATICO DI CONTINUITÀ. 


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8 




M6400 


M 6400 quando l'elaborazione è velocità, 
affidabilità, espandibilità 


La serie M 6400 è prodotta dalla M DATA SYSTEM con ie 
tecnologie più avanzate consentendo le soluzioni ottimali 
per qualsiasi centro di elaborazione dati. ^ 

Il cuore del computer è realizzato con schede MULTIBUS ed 
è quindi possibile l’uso di oltre 100 schede diverse (acquisizio- 
ne dati analogici, digitali, espansioni di I/O, 
schede per comunicazioni su reti di calcolato- 
ri ecc-), il che rende possibile l’uso di tali 
macchine in applicazioni non solo gestionali, 
ma anche scientifiche, industriali, didattiche. 
CARATTERISTICHE: .CPU da 8 Bit con 
8080 A-Z80 A • CPU da 16 Bit con 8086 
« Memoria RAM in banchi da un minimo di 
64 K ad un massimo di 256 K per scheda 
* Memoria di massa su floppy da 8” da 1 a 4 MB.su HARD- 
DISKS da IO a 96 MB • Schermo da 25 righe per 80 colonne 


a fosfori verdi antiriflesso * Tastiera a tasti capacitivi. 
La serie M 6400, inoltre, non è legata a nessun tipo di lin- 
guaggio residente su ROM, ma è possibile caricare da disco 
in RAM il linguaggio desiderato (COBOL - FORTAN - 
BASIC ecc.). Per rendere la serie 64(X) ancora più compieta 
la M DAT.^SYSTEMha scelto come sistema 
operativo per singolo utente il CP/M e per 
multiutente MP/M; questo rende possibile 
l'accesso alla più vasta biblioteca di program- 
mi applicativi esistenti. Questa biblioteca 
completa la già consistente disponibilità 
di programmi applicativi realizzati dalia 
M DATA SYSTEM quali contabilità generale, 
fatturazione, magazzino, contabilità semplifi- 
cata, paghe, gestione studi dentistici, gestione laboratori 
analisi mediche, gestione condomini ecc. 



• MULTIBUS é un marchio registrai» dell 
CEHCANSI RIVENDITORI E AGENTI PER ZONE LIBERE 


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METALPLEX s.p.A. 


lessuai» delb DIGITAL RESEARCH ■ 


□ tequisioQ Riceiiere do 




I 


Sia X il numero decimale da converUre in 
bmario. 

L'operazione chiave è la determinazione 
dagli esponenti di due: allora 

(IO) determinai] massimo valore diN per 
cui roperazione INT(X/(S fN) abbia U valo- 
re 1; 

(^) dimensiona quindi im insieme di 
N + 1 bit, e poni ad 1 il bit di ordine N + 1; 

(30)caJoolaT = X-IHT(X/{2TN) e ripeti 
con Y le operazioni specificate al punto IO, 
ponendo ad 1 bit di ordine trovato e ponendo 
a 0 tutti i bit intermedi 

Facciamo un esempio pratico: troviamo U 
valore binarlo del decimale 7^. SI ha; 

INT(70/(2fN)) = 1 per R = 6 (poiché 
216 = B4), q i lindi 11 mimHin Mnart n Tuppi»- 
sentante'ÌÓdeclmaleavràN+1 = 7clfia,di 
cui 6 ancora sconosciute e la settima ( gliela 
di ordine più elevato) pati ad 1. Se indir.hift - 
mo con s le cifre econosclute sappiamo che il 
noatro binarlo ha la forma 1 tftsas. Ora 
prendiamo il resto Y = X-INT(X/(2 IN)), 
che vale T'0-64 = 6, e ripetiamo la ricerca del 
numero N che verifica le nostre ipotesi- que- 
sto è 2. qulndlUbltdlordlnB 2+1 = Sverrà 
posto ad 1 , e tutti quelli intermedi tra questo 
e il precedente varranno 0 . A questo punto il 
nostro binario ha la seguente forma: 10 0 
0 1 «- 

Con procedimento analogo troveremo che 
l'ultimo resto vale 2, quindi per lui N = 1, e 
che non ci sono ulteriori resti onde il bit 
rimanente viene posto a 0. per la forma 
complessiva 

10 0 0 1 10 

Un semplice programmino BASIC per ot- 
tenere questo scopo può essere quello di Fi- 
gura 1 (pag. 8). LS. 


I piedini del PC-1800 

Premesso che desta qualche sospetto i'e- 
Btremo riserbo, per non dire gelosa custodia 
di notizie "TOP SECRET", cui si Ispira 
SHARP ( valga per tutte la notevole scoperta 
di lilcrocojnputer deiin poaslbilltà di pro- 
grammare il PC-IBOO ancba m lìngusgglo 
Assembler), credo che risulterà di estremo 
Interessa non solo per lo sorlveiae. il cono- 
scere a oosa serve la presa per interfacciare 
situata sul retro deU'inter&ccla scrivente 
CE-lSOdsUostesBoFO-lSOOedl conseguen- 
za, se esistono sul mercato delle Inter&cce 
(video, stampanti, floppy, eoe.) che ai possa- 
no oollegare in espansione alia citata CE- 
1 SO, oppure se, all importatore piacendo, ca- 
sa SHARP abbia annunciaci la progettazio- 
ne ovvero U lancio sul mercato di un nuovo 
pocket in concorrenza col PC-ISOO. 

Ringrazio e porgo vtvlaaiini oompllmentì 
a tutta la redazione. 

Pier Giovanni Eig iia, Torino 


n connettore a 60 pln situato sul retro 
della CE- 160 trasporta tutti 1 segnali del bus 
dati indirizzi e controllo verso l'esterao del 
sistema pocket 

Non si tratta esattamente di un duplicato 
del connettore situato sul FC-1600 (di cui 
abbiamo dato la pledinatura sul n. 2 1 ): man- 
cano In&tU soltanto le linee di controllo per 
la stampante e per l'inter&ooia registratore, 
le quali hann o termine nel CB-150 stesso. 

D connettore da lei citato avrà, owlamen- 
le, come impiego, quello di realizzare l'inter- 
faóoiainentn del pocket con perlfericbB di 
vario genere. 


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rivolgersi O: 

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Tel. 051/050201-056501 


Fino ad oggi sono state inserite sul marca- 
to la tavoletta programmabile e rinterfaccla 
R&232 la prima purtroppo non ancora di- 
stribuita in Italia 

All'estero sono dlsponibUi inoltre espan- 
sioni di memoria da collegare a detto con- 
nettore. quest'ultlme però non sono di ^ 
brlcazione Sharp o Radio Shack. Sembra 
inoltre, ma queste sono ancora voci di corri- 
doio, che in Germania circoli un'Interfaccia- 
video da coUegare al FC-1500. 

F. M. 


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ESSERE CORREDATO DI COPROCESSORE ARITMETICO 8087: 
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Chiunque desideri avere informazioni su un 'eventuale concessione di 
vendila può telefonare o restituire questo tagliando. 




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I INDIRIZZO 
I CITTA' 


Crescete e moltiplicatevi. 
MicroSystem 6, DPS 6. 



Una perfetta compatibilità segue gli utenti di 
questi elaboratori in tutta la loro evoluzione. 

Il cliente può acquistare un sistema minimo (ta- 
gliato per le sue esigenze di oggi), formare su di 
esso le sue persone e far funzionare i programmi 
che gli sono oggi necessari con la certezza di poter 
far crescere il proprio sistema 
informativo anche di 100 volte 
senza soluzione di continuità. 


Utilizzando sempre lo stesso software, che 
funziona sul più piccolo dei microSystem 6 come 
sul più grande dei DPS 6, e potendo contare sulla 
formazione data inizialmente al proprio personale. 

Compatibilità quindi che significa protezione 
degli investimenti, ma significa anche possibilità di 
introdurre gradualmente il calcolatore in azienda, 
con un costo commisurato al reale utilizzo. Chi 
vuole crescere, oggi non può fare scelta migliore. 


Conoscere e risolvere insieme. 

Honeywell 

Honeywell Information Systems Italia 


Conoscere 





É con vivo piacere che iniziamo la pub- 
blicazione di questo bollettino dedicato 
a tutti i possessori del computer Mattel 
Aquarius. Su >tquar<us Notizie potrete 
trovare sempre le più reconfi informa- 
zioni circa i nuovi prodotti Aquarius, la 
risposta ai vostri quesiti, suggerimenti 
di impiego, programmi già latti, articoli 
introduttivi per i principianti ed articoli 
dettagliali per tornire ai più esperti tutte 
quelle notizie altrimenti non iacili da re- 
perire. 

Aquarius Notizie uscirà inizialmente 
suite pagine di questa rivista, ogni mese 
e con un numero doppio a Dicembre. 
Quindi, a partire da Gennaio, con un 
numero decisamente più alto di pagine, 
diverrà una vera e propria minirivista a 
sé stante; l'abbonamento annuo costerà 
id.OOO tire (6 numeri). In ogni confezio- 
ne di unità base Aquarius è contenuto 
un modulo per ricevere l'abbonamento 
gratuito! 

Aequarius Notizie à aperto alla collabo- 
razione dei lettori che sarà di volta in 
volta compensata con materiale vario e 
con abbonamenti a riviste Microcompu- 
ler. Tutti possono scriverci inoWre per 
qualsiasi informazione: il nostro indiriz- 
zo é: 

Aquarius Notizie ■ AEque S.r.l. 

Via S. Gallo 16blr - 50129 FIRENZE 

In quanti modi si può usare Aquarius? 
TraRandosidel primo numero e fintanto- 
ché io spazio sarà necessariamente li- 
mitato, ci dedicheremo come ovvio so- 
prattutto ai principianti. Una domanda 
che molti si pongono prima dell'acqui- 
sto di un microcomputer è spesso: ‘co- 
sa mi è indispensabile per comincia- 
re?". Vediamo quindi come è possibile 
configurare un sistema Aquarius: 

1) Per iniziare - Per iniziare è necessa- 
rio davvero poco: la sola unità base 
Aquarius (299.000 tire al pubblico IVA 
inclusa) ed il normale televisore di casa, 
meglio ovviamente se a colori e di buo- 
na qualità. 

Aquarius si collega al TV In maniera davvero 
facile: basta un cavetto per portare il segnale 
alla presa di antenna, senza effettuare alcu- 
na modifica, e si sintonizza come una qualun- 
que emittente. Nella confezione à compreso 
un piccolo deviatore che permette, senza do- 
ver staccare gli spinotti, di selezionare l'uso 
del computer o la normale ricezione dei pro- 


grammi. Aquarius genera una meravigliosa 
e nitida immagine video a ben 16 colori e 
dispone di un modulatore TV di ottimo livello: 
operando poi nella gamma VHP, assai meno 
affollata dalle varie "tele libere" della solita 
UHF. ben difficilmente finisce per interferire 
conqualche segnale ricevuto (In ogni caso un 
piccolo deviatore sul retro consente di sce- 
gliere due punti diversi della gamma). Aqua- 
rius non provoca alcun danno al TV a patto 
che non si operi In modo tale da lasciare la 
stessa immagine fìssa per parecchie ore con 
la luminosità ai massimi livelli. 

Con questa configurazione minima é già 
possibile: 

a) usando le apposite cartucce, utilizza- 
re Aquarius come un video gioco di qua- 
lità. Assieme alle cartucce vengono for- 
nite le mascherine da apporre sulla ta- 
stiera per utilizzare I tasti come coman- 
di. in via alternativa, giochi od altri pro- 
grammi predisposti, possono essere 
letti da cassetta magnetica, usando un 
buon registratore audio o l'apposito re- 
gistratore Aquarius. 

Le cassette magnetiche sono assai meno co- 
stose delle cartucce e possono essere acqui- 
state anche da lornitori indipendenti o scam- 
biate con altri hobbysti: possono inoltre esse- 
re riscrlde un numero Indefinito di volte; 

b) apprendere da soli e senza alcuna 
fatica il linguaggio BASIC (ricordiamo 
che Aquarius è dotato del BASIC Micro- 
soft. universalmente ritenuto uno dei 
migliori). Usando il materiale per auto- 
apprendlmento contenuto nella confe- 
zione. chiunque può imparare a pro- 
grammare in breve tempo con enorme 
soddisfazione, e realizzare da solo I gio- 
chi preferiti con l'unico limite della fan- 
tasia. 

2) Configurazioni più evolute - L'ideale 
completamento della configurazione 
prima vista è certo il Miniexpander. det- 
to anche accessorio multifunzione. Il Mi- 
niexpander Aquarius comprende infatti 
due stupendi telecomandi per giochi, 
duecanali sonori, due alloggiamenti per 
cassette e si collega all'unità base sen- 
za bisogno di cavetti. Per i telecomandi 
abbiamo usato l'aggettivo "stupendi" e 
non abbiamo esagerato: sono infatti tra I 
più belli e realistici utilizzati su micro- 
computers. 

La maggior parte dei telecomandi, ha Infatti 
solo le quattro posizioni di avanti, indietro, 
destra e sinistra ed un solo pulsante di azio- 
ne. I telecomandi Aquarius hanno invece ben 


16 posizioni e 6 pultsnU di ezionel é facile 
rendersi conto di quale maggiore realismo 
se ne consegua durante il gioco. Non solo, 
ma il loro cavo di collegamento à lungo ben 
due metri e 40 centimetri ed essendo costrui- 
to a "tortiglione " non porta via spazio e non si 
annoda quando non é usato. I giochi ricono- 
scono automaticamente la presenza del tele- 
comandi e SI adoperano quindi senza modifi- 
che. I duecanali sonori aggiungono anch'es- 
si realismo e si sommano a quello già pre- 
sente nella unità base. La qualità audio, fuo- 
riuscendo il suono dallo stesso altoparlante 
del televisore, à ottima ed II volume facilmen- 
te regolabile. I due alloggiamenti cartuccia 
permettono invecedi Impiegare contempora- 
neamente ie cartucce (non necessariamente 
per I giochi: ad esempio II BASIC esteso, il 
linguaggio LOGO o i vari RLEFOPIM. FIN- 
FORM ecc.) e te estensioni di memoria, at- 
tualmente disponibili da 4 o 16K e presto 
anche da 46K. 

3) Configurazioni per esperti - Ma Aqua- 
rius non si ferma qui; non è solo il com- 
puter adatto ai principianti ma, agli stes- 
si bassi costi, può diventare un vero 
computer capace di soddisfare ogni 
esperto. Non solo la stampante grafica, 
collegabile senza alcuna interfaccia al 
prezzo di quello che di solito costa que- 
st’ultima. per riprodurre su carta le liste 
dei programmi o I disegni che appaiono 
sullo schermo, ma anche, nel 1984, una 
unità a disco ed un modem per collega- 
mento via telefono con reti o con altri 
hobbysti e, dulcis in fundo, il sistema 
operativo CP/M! (TM Digital Research). 
Non possiamo per adesso soffermarci 
su queste novità: lo faremo più estesa- 
mente nei numeri successivi, Qualun- 
que dubbio abbiate sul sistema Aqua- 
rius, scriveteci con fiducia: rispondere- 
mo con piacere attraverso le righe di 
Aquarius Notizie! 

In distribuzione gratuita 
gli adesivi Aquarius 

Sono in distribuzione gratuita nei miglio- 
ri negozi di elettrodomestici e nei com- 
puter shop gli adesivi Aquarius. Se il 
vostro fornitore ne fosse sprovvisto, ve li 
invieremo noi dietro rimessa delle sole 
spese di spedizione (500 lire anche in 
francobolli). 

Via S. Gallo 16b/r • 50129 Firenze 



Si conferma 
la mostra 
più importante 


Si è svolto alla Fiera di Milano da! IQ al 15 seiieinhre il 20° SM AU , Salone Iniernuzionale 
per rUfficio. La partecipazione è stata massiccia sia da parte degli espositori che da parte 
del pubblico: secondo i primi dati, i visitatori sono stati circa il 20-25\ in più dell'anno 
scorso. Lo SMAU. che Jìno a qualche tempo fa aveva costituito praticamente il punto di 
riferimento nel settore dell'injiirmalica, aveva negli ultimi anni perso forse qualcosa di 
interesse con l 'arrivo dei piccoli sistemi ( leggi personal e home computer ) e quindi dei piccoli 
operatori e. anche, delle ormai troppo numerose pere del settore, sorte come i funghi sulla 
.scia del nuovo fenomeno dell’Informatica alla portata di tutti. 

Il proliferare delle mostre ha perù portalo ad una specie di selezione naturale, per cui 
sempre più difrequentesi sono avute manifestazioni con partecipazione molto parziale degli 
espositori che. di conseguenza, non hanno destato un grosso intere.sse presso il pubblico. Allo 
SMAU di quest'unno c'erano praticamente tutti, la mostra ha ormai aperto anche agli 
operatori più nuovi o mena... facoltosi de! settore: al visitatore si è quindi presentato un 
panorama mollo completo, dal più piccolo degli home e dei pocket ai grossi mainframe. 
Significativo il fallo che la ra.s.segna sia .stala visitata dai presidenti de! Sicob. Max 
Hermieu, e della NCC. Stephen S. Yau, giunti per l'occasione rispettivamente dalla Francia 
e dagli Stati Uniti. Sono state presentale parecchie novità. Abbiamo preferito non dedicare 
uno .spazia ad un reportage specifico dallo SMAU: tuttavia quasi tutte le News riparlale 
nelle pagine che seguono fanno riferimento alla rassegna milanese della quale costituiscono 
in pratica una specie di resoconto. Per esigenze di tempo e di spazio, ulteriori notizie 
potranno essere riportate nei prossimi numeri. M. M. 


FORTH'issimo con Microstar e Jupiter 
1121 (Rlobrc alle ore 2 1 , ndU Sala Teatro deH'UUtu- 
10 Leone XIII (Via Leone XIII 12. Milano) Steven 
Vickers. già nolo quale principale progeilUta dello 
Specirum e successivajnenle fondatore della Jupilcr 
Canlab. interverrà alla presentazione dello Jupiter 
Ace. l'home computer nato per essere programmato 
in linguaggio Fonti. 

Micrasiar - Vto Caglierò t7. Milano II. 6S87604I 


Commodore: 

64 executive, portatile 

É Slato presentalo in America c]ualchc tempo fa 
cd ora esposto allo SMAU; le consegne dovrclv 
bero ini/iare fra breve. L'Executive è in pratica 
un 64 portatile, con un monitor da 5" a colori, 
naluralmenlegraflco. eun miniOoppy da 170 K. 
più uno spazio vuoto nel quale si possono ripor- 
re i minifloppy o alloggiare un secondo drive 


opzionale. Le funzioni ovviamente sono le stesse 
del 64; il prezzoésiaio fissato in 1.950.000 lire -t- 
IVA; considerando che il 64 costa 62.5.000 lire e 
il minifloppy 585.000. le rimanenti 740.000 lire 
sono in pratica per il monilorino e la nuova 
struttura del contenitore a valigetta, peraltro 
piuttosto gradevole esteticamente e funzionale. 
Sempre allo SMAU erano esposte parecchie no- 
vità interessanti, anche se per certi versi margi- 
nali. specie nel campo del software di base per 
Vie e 64. La disponibilità in Italia dovrebbe 
essere a breve scadenza anche per questi prodot- 

Per iilleriori informazioni: 

Commodore llaliana - l'io F.lli Gracchi 4>i. 
20092 Cinìsello Balsamo IMII 



M 10, un chilo e mezzo di Olivelli 
È stato presentato allo SMAU. Come micro- 
processore usa l‘80C85. un CMOS compatibile 
con lo Z80; ha 32 K di ROM e da 8 a 32 K di 
RAM non volatile (il contenuto viene mantenu- 
to a macchina spenta). Il display è ovviamente a 
cnslalli liquidi, inclinabile e con regolatore di 
contrasto; può visualizzare 8 linee da 40 caratte- 
ri ciascuna o, in modo grafico. 240 x 64 punti. 
La tastiera é completa e standard e comprende 
94 simboli speciali o grafici supplementari. 8 
tasti funzione programmabili. 4 tasti di coman- 
do. 4 per il conlrollo del cursore. Nei 32 K di 
ROM son residenti il Basic Microsoft e quattro 
programmi: Tcxl (mini word processor). Tel- 
com (con funzioni di terminale). Addrss (indi- 


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porto magnetico sin dal lontano 1934, poteva 
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fino a 70 Mbytes di capacità, con brevetto di 
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I elevare il coefficiente affidabilità sino ad un 
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n7^3rio). Schedi (agenda elellronica). È incor- 
porato anche un generatore di suoni a 5 ottave, 
programmabile da Basic. Come interfacce com- 
prende la parallela per stampante, la seriale 
RS332C c le interfacce per cassetta magnetica 
( 1 300 baud) e lettore di codici a barre. La versio- 
ne M 10- Modem è provvista anche di interfac- 
cia modem per accopptatore acustico. L'alimen- 
tazione é fornita da 4 pile a stilo da 1.3 V (auto- 
nomia 20 ore) oda un adattatore di rete. L'M IO 
è fornito in versioni nazionalizzate (è disponibi- 
le la tastiera italiana, francese, inglese, tedesca): 
l'M IO Modem u.sa invece la tastiera USA 
ASCII (qweriy). Come periferiche sono previste 
il microploller PL IO. a 4 colori con carta da 
1 1 .3 cm. un accoppiatore acustico con modem 
incorporato (MCiO) per il modello M lOe l'ac- 
coppiatore acustico ACIO. senza modem per il 
modello che già lo incorpora. Naturalmente è 
anche possibile coUegarc lettori di barre e il 
registratore a cassette, oltre ad altri dispositivi 
qualunque tramile RS-232 (computer, stam- 
panti ecc.). Il prezzo dovrebbe essere di poco 
superiore al milione e le consegne iniziare in 
autunno. L'M IO. va comunque precisalo, none 
un prodotto di progettazione e produzione ita- 


liana ma viene dal Giappone: viene anzi costrui- 
to dalla stessa fabbrica che produce i modelli 
equivalenti per la Tandy Radio Shack c per la 
NEC. L'M io appare forse il più rifinito, grazie 
soprattutto ai comodo display inclinabile. 

Pi'r ulteriori informazioni: 

Olivelli - l'<a Jervh 77. 10015 Ivrea 


In Italia anche il portatile NEC 

Rispetto alI'Olivetti M IO c al Tandy Radio 
Shack 100 il ponaliledella NEC dovrebbe avere 
in più. secondo le informazioni finora in no.stro 
possesso, una porta per il collegamento di mini 
floppy, la possibilità di espandere la memoria a 
64e non solo a 32 Kbyte. e un dock a frequenza 
più elevala (2.43 MHz) per il microprocessore 
S0C85. che dovrebbe quindi garantire una mag- 
gior velocità di esecuzione dei programmi. Il 
costruttore, ricordiamo, è lo stesso per le tre 
macchine. AlIoSMAUèsiatoesposio un proto- 
tipo: i modelli definitivi dovrebbero arrivare en- 
tro il mese di novembre. 

Per ulteriori infromazioni: 

Hai Computer.’: 

Via Pier Capponi II, 20045 Milano 


Laser per ia Condor 

La Condor Informatics Italia estende verso il 
basso la gamma dei prodotti distribuiti con l'ac- 
quisizione dei Laser: un bome computer con 
Z80a 3.S8 MHz. 8 K di RAM espandibili a 24o 
a 64 K. 16 K di ROM con il Basic Microsoft, 
grafica a 8 colorì identica a quella dello Spec- 


irum. cui il Laser somiglia abbastanza anche 
esieiicameme (a parte il colore, che é chiaro, le 
dimensioni sono simili e si ritrova la tastiera con 
tasti di gomma). Il Laser costerà 260.000 lire -i- 
IVA: sarà disponibile anche una stampante 
plottante a 4 colori, con carta da 1 16 mm. che 
potrà essere colicgaia a qualsiasi macchina for- 
nita di uscita parallela tipo Centronics e che 
dovrebbe costare mezzo milione. 

Per ulteriori informazioni: 

Condor Informatics Italia 
Via Crancini 8. 20145 Milano 


Programmazione lineare 
alla Softing 

La SOFTING. che ha prodotto un package 
dì ingegnerìa civile per Apple II. è attual- 
mente impegnata nella messa a punto dì 
procedure per ia sintesi di strutture civili, 
L'architetto Roberto Spagnuolo. nell'arti- 
colo “La programmazione matematic nel 
computer aided design" illustra in questo 
stesso numero le possibilità pratiche dì que- 
ste lecniche. 

La Softing ha predisposto un disco per Ap- 
ple II con la versione completa ed aperta del 
codice di programmazione lineare illustrato 
nell'articolo al prezzo promozionale di L. 
100.000 comprensive di IVA e di spese di 
spedizione. 

Per ulteriori informazioni: 

SOFTING 

Via Reggio Calabria 6 - 00I6I Roma 
Tel. 06I42487Ì2 


dalla Saga due successi 


nuovo BIP” una linea di 


harduuare da L.3‘900 000 


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Una gamma completa, mono e multiterminale, 

per seguire il cliente anche dove 

gli altri sistemi non arrivano. 



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(MHz) 

MEM 

(K) 

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(K) 

HARD 

DISK 

(MB) 

TERM. 

VIDEO 

PREZZO- 

(/1000) 

SIP 40/1 


64 

400 — 

- 


3.900 

BIP 40/2 


64 

400400 

- 

1 

4.500 

BIP 80 

4 

64 

800-800 

— 

1 

5.600 

BIP W64 

4 

64 

400 — 

6 

1 

7.450 

BIP W98 

4 

64 

800 — 

9 

1 

8.600 

BIP W98X 

6 

256 

800 — 

9 

1 

(2Jopz) 

9.950 


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> CP'M è un prodotto della Digital Research. 




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Sharp PC-5000, 
portatile con memoria a bolle 
Il PC-5000 è un portatile di lusso, con micropro- 
cessore 8088 a I6bil, l92Kdi ROM. l28Kdi 
RAM espandibile a 256. Chiuso, il PC-5000 
somiglia ad una specie di piccola valigetta: nel 
coperchio, incernierato, 6 collocato il display a 
cristalli liquidi (che in posizione di lavoro viene 
a trovarsi comodamente inclinato rispetto all'o- 
peratore): la capacita 6 di 8 linee da 80 caratteri 
con grafìca 640 x 80 punti. La ustiera è stan- 
dard anche come dimensioni e comprende una 
fila di tasti funzionee di comando (cursore ecc.): 
può essere incorporata una stampante, che può 
scrivere sia in modo termico sia ad impatto su 80 
colonne a 37 caratteri al secondo. La memoria i 
di tipo continuo; sono inoltre disponibili moduli 
di memoria a bolle, da 128 K. che possono 
quindi costituire un pratico sistema di memoria 
di massa (non volatile) portatile, solo un po' 


costoso. Al PC-5000 6 comunque possibile colle- 
gare mìnifloppy da 320 K: il sistema operativo è 
l'MS-DOS, Il PC-5000 eosta4.9S0.000 lire (ecco 
perché lo definiamo un portatile di lusso...). 
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V.ie Europa 49. 20093 Cotogno Monzese IMI) 


Sharp; 10-700, Ink jet a colori 
Allo SMAU era collegala ad un sistema, sempre 
Sharp, da una cinquantina di milioni con micro- 
processore 68000 e 40 megabyte di memoria di 
massa. Ma la 10-700 é una stampante "norma- 
lissima". con interfaccia parallela Centronics, 
che può essere quindi collegata a qualsiasi com- 
puter. Naturalmente è grafica, silenziosissima, e 
scrive con quattro inchiostri (nero, magenta, 
giallo, blu cyan) combinandoli in modo da for- 





in «dieolo 


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I LE TECNICHE 
f ED I SEGRETI 
I DELL'ALTA 
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"]^2Sbìt computers 


ALLA ''bit computers' 

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Lotlno: C.so dello Repubblica, 200 - rei. 0773/49599S 
Cisterna di Lotlno; Via Averao, 1 1 - rei. 06/9696970 
Goeto: Via Son Nilo, 4 - rei. 0771/440065 
Torquinlo: Vio S. Ludo Filippini, 1 7 - rei. 0766/85621 2 
Viterbo: Vio Giacomo Marreorri, 70 • rei. 0761/06669 



mare i vari colori. Sembra che non costerà moi- 
lissimo. presumibilmente intorno ai 3 milioni e 

Per ulteriori informazioni: 

Melchioni Corttpulerlime 

VJe Europa 49. 20093 Cotogno Monzese I MIl 


Canon X-07, minuscolo 

Minuscolocomedimensioni:20 * 13 x 2.6centi- 
metri. 480 grammi. Allo SMAU era esposto In 
una valigetta (o forse andrebbe chiamala astuc- 
cio) grande più o meno come mezza risma di 
carta A4, ma con tanto di stampante (ploltante 
.1 quattro colori). L'X-07 è basato su un micro- 
processore NSC800. in tecnologia CMOS, com- 
patibile con lo Z80: la ROM è da 20 K con 
possibilità di espansione fino a 42K. mentre la 
RAM parte da 8K e può arrivare a 24 K. Il 
display mostra 4 righe da 20 colonne ed c capace 
di grafica I20x 32 punti: la tastiera é standard 
(non come dimensioni, ovviamente, ma come 
disposizione dei tasti) e comprende tasti funzio- 
ne e tasti per il movimento del cursore. L'X-07 e 
dotato di orologio interno con funzioni di ora 
data e allarme, ovviamente accessibili da pro- 
gramma: il linguaggio di programmazione è il 
Basic della Microsoft. Le possibilità di collega- 
mento sono molto ampie, grazie alla presenza 
delle interfacce sia parallela Centronics, sia se- 
riale RS232; naturalmente é anche possibile col- 
legare un registratore a cassette con funzioni di 
memoria di massa. La memoria centrale, co- 
munque. è di tipo continuo, nel senso che tutte le 
informaziom vengono mantenute anche a mac- 
china spenta. Molto interessante è la disponibi- 
lità dei moduli Memory Card: schede grandi 
grosso modo come una carta di credito, solo 
leggermente più spesse, che possono contenere a 
seconda delle versioni 4 o 8 Kbyte di ROM.4 o 8 
K di RAM o 8 K di ROM e 4 K di RAM 
insieme: il bello é che non solo possiamo confer- 
mare che queste schede esistono realmente per 
aver avuto la possibilità di tenerle in mano, ma 


MC 



anche che il loro prezzo appare ragionevole: 
98.600 lire -l- IVA per la RAM card da 4 K. 
122.800 per ciascuna delle ROM File. Table e 
Graph card. Interessante anche l'accoppiatore 
ottico, che consente di trasmettere tramile raggi 
infrarossi i dati in un raggio di IO metri, elimi- 
nando la necessità di cavi di collegamento con 
periferiche di stampa, unità video e altri compu- 
ter (naturalmente esiste un convertitore di se- 
gnali RS232 che ritrasforma i segnali ottici rice- 
vuti). Come stampanti ne esiste sia una termica 
con carta da S7 mm. sia una più "impegnativa", 
ploltante a quattro colori, sempre minuscola: 
utilizza carta da 1 1 S mm ed è la stessa, di produ- 
zione giapponese, vista ultimamente in versione 
custom per numerose altre case. Costa 378.000 
tire, mentre il prezzo dell'X-07 è di S60.000. 
L'accoppia'ore ottico costa 107.000 lire (sezione 
trasmittente), mentre il convertitore RS232 (ri- 
cevente) costa 122.800 lire. Facendo un po' di 
conti, con "una milionaia" si può avere un bel 
sistemino. Nella botte piccola c'é il vino buono, 
dice un vecchio proverbio... 

Per ulteriori informazioni: 

Corion Italia 

y.ie dell'Industria 13. 37012 Bussnlengo i l'Ri 


liìl computer play 83 convegno, 

A.ic.A. * • ' mostra. 

gara 

L'A.I.C.A.. Associazione Italiana per il Calcolo Automatico, organizza per il 2-3 dicembre 
Computer Play 83, un convegno-mostra che analizza per la prima volta il fenomeno del^ococon 
il personal computer. Saranno dibattuti temi come cosa i un gioco, come si progetta, come si 
valuta, quali sono gli aspetti educativi del gioco informatico, qualeè il mercato, come introdurre 
il gioco nella didattica, quali giochi sono adatti alle varie età eccetera. Scopo di Computer Play é 
anche quellodi poter fornire al pubblico più vasto un'occasione periodica per esaminare dal vivo 
il pianorama dell'offerta dei giochi informatici proposti sia da operatori industriali, sia da istituti 
scolastici, sia da singoli appassionali. La manifestazione comprenderà anche una gara aperta ai 
giochi informatici utilizzabili su elaboratori personali: i giochi saranno ammessi previo controllo 
da parte del comitato promotore e verranno classiUcati in tre categorie a seconda che siano 
proposti da un singolo appassionato, un gruppo scolastico o un'azienda. La valutazione sarà 
soprattutto in funzione del fascino, della qualità del software, del valore innovativo, della 
verosimiglianza edella semplicitàdi impiego: i vincitori delle varie categorìe saranno determinati 
dal comitato di programma e dallo stesso pubblico. La partecipazione alla gara è gratuita, e 
saranno disponibili i principali elaboratori personali cui i concorrenti potranno accedere per 
provare e dimostrare le loro creazioni. I! gioco deve essere memorizzato su adeguato supporlo 
magnetico (cassetta o minifloppy a seconda delle macchine). Per partecipare basta comunicare 
alla segreteria della manifestazione la categoria in cui si intende concorrere, il nome del gioco ed il 
sistema sul quale è implementato. Computer Play 83 si svolgerà al Palazzo ex-SielIine (C.so 
Magenta 61. Milano). Un'ottima occasione per tutti gli appassionati che inventano giochi col 
computer, di misurare le proprie capacità. 

Per ulteriori informazioni: 

Segreteria A.I.C.A. ■ P.le Morandi 2. 20121 Milano Tel. 02I7S4969-784970 


MCmicrocompuler 23 


Che cosa ha in più 
Personal Kid? 



CPU BOARD 48 K RAM 650.000 

Tastiera ASCII con pad numerico esteso e 
tasti funzionali 210.000 

Alimentatore 80 W 150.000 

Alimentatore switching 75 W 200.000 

Contenitore 120.000 


UNITÀ CENTRALE (48 K RAM, inter- 
faccia per registratore, input analogici, 
lettere minuscole, BASIC, monitor e di* 
sassembier) completa di alimentatore, ta- 
stiera ASCII dotala di pad numerico este- 
so e tasti funzionali, contenitore 


Con tastiera incorporata 1.210.000 

Con tastiera separala 1.260.000 

UNITÀ CENTRALE con monitor 

Con tastiera incorporata 1.450.000 

Con tastiera separata 1.500.000 

UNITÀ CENTRALE con monitor 12”. 
drive 5” e interfaccia per due drive 
Con tastiera incorporata 2.250.000 

Con tastiera separata 2.300.000 

Monitor 12” fosfori verdi o gialli 250.000 

Drive 5” 710.000 

Interfaccia doppio drive 120.0(X) 

Espansione 16 K RAM 150.000 


- Costo Basso 

- Lettere minuscole 

- Tastiera con pad numerico + i segni 
delle operazioni 

- Repeat automatico 

- Set di tasti funzionali per l’esecuzione 
immediata dei principali comandi 

- Diretto controllo del cursore 

- Zoccolo per memoria EPROM 

- Disponibilità del sistema in versione 
open frame o vestita in più 
configurazioni 


Compatibile Apple ^ 



SIPREL s.r.l. Via Di Vittorio, 82 - Tel. 071/804630o- Zona Ind.le Baraccola - 60020 Candia di Ancona 

Cercasi Concessionari 

‘Apple è un marihio Apple Computer 



M84, personal plolter Calcomp 
La Calcomp è sicuramente nota a tutti coloro 
che in qualche modo si interessano di computer 
grafica, ma soprattutto nel settore dei grossi e 
medi sistemi: fino a questo momento ha infaiii 
prodotto apparecchiature di costo notevole, 
inaccessibili all'hobbysla o al professionista che 
non abbia la possibilità di investire grossi capi- 
tali. La casa americana ha ora presentato l'M&4, 
che viene definito personal plolter: usa carta A4, 
ha 8 penne c può essere fornito di interfaccia RS 
232. parallela Centronics 0 IEEE 488. La veloci- 
tà massima di scrittura è di 4$ cm'sece la risolu- 
zione di 0. 1 mm: il plottcr include un micropro- 
cessore Z80 e. grazje al software in firmware, 
può tracciare linee, archi, cerchi, sìmboli, carat- 
teri, assi eccetera: è anche possibile la variazione 
di scala, la creazione di finestre e il funziona- 
mento come digitizer (non quando si usa finler- 
facciu parallela Centronics, non essendo que- 
sl'ullima bidirezionale). L'M84. costruito con 
gli standard qualitativi delle realizzazioni più 
costose della stessa casa, ha un prezzo al pubbli- 
co dell'ordine di Ire milioni c mezzo. 


Per ulieriori in/brma:wni. 

Pai. FI - 20090 .'Hilanofìorì As.iago ! Mh 



Casio: portatile FP-200 
Allo SMAU la Ditron ha esposto l'KP-2(X). il 
portatile della Casio. Usa un 8(X:85 (CMOS 
compatibile con lo Z80) ed ha 32 K di ROM 
(espandibile a 40 K)e 3 K di RAM (espandibile 
a 32 K). La tastiera è standard con tasti funzio- 
ne. il display LCD mostra 8 linee da 20 colonne 
« 160 x 64 pumi in modo grafico. Il prezzo è 
imcressanic. 636.000 lire. L'espansione 8 K di 
RAM costa 113.000 lire, l'interfaccia RS232 
1 29.000 (la parallela è di serie). È possibile colle- 
gare un minifioppy da 70 K (874.000 lire) e una 
stampante ploltante a 4 colori (405.000 lire); 
sarà presto disponibile anche il lasiierino nume- 
rico. Fra le altre novità esposte il PB-300 che 
avevamo già annuncialo nel numero scorso, 
praticamente un PB-tOOcon espansione e slam- 




software scientifico 
PACKAGE 

INGEGNERIA CIVILE 


ANALISI STATIGL E DINAMIGL 
CON IL METODO DEGÙ ELEMENTI 
ONITI: 

• snurture inreloiore pione e spozioli 

• smjtnjre rencolon pione e spozioli 

• Trovi su suolo elosnco 

• piostre inflesse 

• losrre 

• srrurrure in profilo sortile 


VERIFICHE E PROCEDO DI SEZIONI DI 
FORMA QUALSIASI IN CALCESTRUZZO 
ARMATO SOCGEDE A PNLS50 
FLESSIONE DEVIATA 


PROCEDO £ DISEGNO AUTOMATICO 
DELLE ARMATURE MHALLICHE DI 
TRAVI IN CALCESTRUZZO ARMATO 


PROGRAMMI SU SPECIFICHE DEL 
CLIENTE 


coronerisriche dei progrommi 

• funzioni di inpur rromite tobelle per 
un focile eccesso e modifico dei don 

• gesnone ouiomonco degli orchivi di 
don 

• srompe fmoli impogmote corredoie 
di inresTQZione 

• grafici dello mesh 

• diogrommidellesolleorozioniedel- 
le deformazioni con hordcopy su^ 
sTomponre 

• l2Kbyre di rounnes in Imguoggio 
mocchino per ogni progrommo 

• procedure inrerortive 


sono gio disponibili per 
APPLE II 

I primi progrommi del podsoge 
di ingegneria civile 


Osofting 

00161 ROMA - V. Reggio Colobrìo 6 
rei. 42.46.702 


22 






ZX8I 


CON ALIMENTATORE 



11 computer più venduto nel mondo 


£. 99.000 


li prf/zo 


ù fonipronsivo di IVA 




Sempre più difficile scegliere un computer. Tanti 
nomi, tante promesse, tanti dubbi. Allora, vediamo 
insieme. La capacità, intanto. Spesso si sceglie 
un sistema troppo piccolo, che non può crescere, 
solo perchè apparentemente costa meno. Bene, 
Alpha Micro 1000, per esempio, non costa molto 
di più di un buon "personal", ma se solo avete 
bisogno di due posti di lavoro Alpha Micro costa 
meno. Fai due conti e vedi cosa ti conviene. 

Altri, invece, scelgono sistemi inutilmente grandi 
e costosi. In questo caso non solo si spende di più. 


ma si ha una potenzialità non sfruttabile. È intelligente? 

Alpha Micro è una giusta misura: per ogni 
necessità ha un sistema di dimensioni adeguate: 
da 2 a 60 terminali e da 10 a 3.200 MB. Inoltre ogni 
componente della famiglia Alpha Micro è totalmente 
compatìbile con gli altri. E allora ? un colpo di telefono: 
due minuti per dirti quale è il concessionario più 
vicino, un bel po’ di quattrini risparmiati. 

SHR s.r.l. Distribuzione esclusiva per l'Italia 
via Faentina 175/ A - 48010 Fornace Zarattini (RA) 
tei. 0544/463200. 


ALPHA MICRO? 



ALPHA MIGRO 

I il bello di un grande computer 
senza il brutto dei suoi costì. 

Desidero ricevere inforrrìazioni 



punie incorporale, e un nuovo pocket più polen- 
te di cui erano presemi allo SMAU solo due 
proioupi con manuale in giapponese, quindi 
non proprio di immediaia comprensione. 

Per ulteriori inliirma:ivni 

Diiron - fiale Certosa liS. 2IIIS6 Sfilami 


Hyperion. portatile IBM compatibile 

È importalo dalla Transpan, che lo ha esposto 
allo SMAU. questo bellissimo portatile perfet- 
tameme compatibile con il personal computer 
IBM Usa r8088 (con un coprocessore 8087 
aritmetico opzionale), ha 256 K di RAM ( 20 

K di RAM video). 8 K di ROM. due miniflopp) 
da 3211 K. monitor a fosfori gialli da 7" con 25 
linee da 80 caratteri (e memoria video da 5 pagi- 
ne). grafica 640 x 250 punti (o 200 pumi per la 
compatibilità IBM PC), f- dotato di interfacce 
senalc c parallela, orologio interno, generatore 
di suoni. Come sistema operativo usa ovvia- 
mente l'MS-DOS. come ITB.M. 

Per ulteriori iiilorniazioni: 

Transpurt - C.so Sempione 7S. Sfilano 



NCR: il Tower affianca 
il personal Dedsion Male 
Il Dccision Mute V è basalo su uno Z80 e un 
8088. ha64 Kdi RAM espandibilea 512 K.32 K 
di memoria video (96 K nella versione a colori). 
4 K di ROM. Il video é da 12“ con 24x80 
caratteri e 640 x 400 punti in modo grafico; la 
tastiera è separata con 20 tasti funzione. Come 
memoria di massa può usure minifloppy da 320 
K (uno 0 due integrali ne! mobile) e.o Winche- 
ster da IO M: l'espandibililà massima è a 30 MB. 
Come sistemi operativi accetta il CP'M-80, il 
CP M-86 e l'MS-DOS, Il prezzo è dell'ordine 



dei 4 milioni e mezzo nella versione monocro- 
matica con due minifloppy, 

Il Tower 1632. presentato in una conferenza 
stampa nel corso dello SMAU, ha un'architettu- 
ra a 16 bit con il Motorola 68000; la capacità 
della RAM va da 512 K a 2 M: la memoria di 
massa può essere costituita da minifloppy o 
hard di.sk fino ad un massimo di 80 megabyie. Il 
sistema operativo è l'Unix, ormai praticamente 
uno standard per i 16 bit. Il Tower è anche 
caratterizzato da un'estetica mollo curala, tanto 
da essere incluso fra i finalisii del premio Smau 
Industriai Design. 

Sempre allo SMAU. è stata presentala (funzio- 
nante) anche la rete Dccision Mate Omnincl. 
mediante la quale è possibile collegare più com- 
puter (anche diversi) fra di loro. 

Per ulteriori informazioni- 

NCR • fiale Cassala 22, 20143 Sfilano 


Onyx continua con Strhold 
Onyx. uno dei marchi importati dalla Irei Infor- 
matica. ha trovato una sua collocazione dopo 
che la Apple Computer aveva acquistato, come 
annuncialo nel numero scorso, una parte del 
pacchetto azionario della società di Reggio Emi- 
lia. Il nuovo Importatore è la Strhold. sempre di 
Reggio Emilia, alla quale è passata in pratica 
anche la parte di staff che si occupava di Onyx 
aH'intemo della Irei. Non dovrebbe esservi 
quindi alcun problema di continuità, visto an- 
che che per una sorta di "gentlemcn's agree- 
ment" lo stand Strhold alio SMAU era stato 
ricavato tagliando... una fella dello stand Irei. 
Per ulteriori injarmazioni: 

Strhohl- Via A. Cipriani 2. 42100 Reggia Rmiliu 


General Proces,sor; GPS4 Kuro, ecc. 
In una conferenza stampa qualche giorno prima 
dello SMAU, la General Prwessor ha presenta- 
to in anteprima le novità esposte alla ra.sscgna 
milanese. La nuova versione del OPS4. denomi- 
nata Euro, c completamente reingegnerizzuta 
rispetto alla precedente. Ci sono due micropro- 
cessori. uno dei quali è usato r>er il video c l'I O. 
con sensibili vantaggi per la velocità sia dell'ela- 
borazione sia del display. Il video è stalo dolalo 
di attributi, quali la sollolincaiura, il reverse, la 
mezza intensità, il lampeggìo e caratteri giganti: 
è stalo aggiunto l'indicatore acustico, ampliato 
il buffer di tastiera, aumentala la capacità delia 
memoria passata da 192 a 256 K con controllo 
di parità. La costruzione, altra novità di rilievo, 
è su schede formalo Eurocard. quindi la manu- 
tenzione è mollo più facile c rapida. 

Novità anche per quello che riguarda la memo- 
ria di massa: la GP è divenuta disinbutncc 
esclusiva per l'Italia delle unità prodotte dalla 
inglese Vermont Research. I'8520 da 2t) mega 
1 1(1 fissi e IO rimuovibili) e l'KSlO da 10 mega 
rimuovibili. Il rimuovibilc c costituito da una 
cartuccia, con tempo di back-up di soli due mt- 
nuli: si trulla di prodotti molto affidabili, che 
infatti hanno trovato impiego anche in campo 
militare, che utilizzano una tecnologia derivala 
dalla Winchester ma modificala in alcuni parti- 
colar!; le testine sono Ire volte più disiami dal 
disco c non toccano mai la superficie, neppure 
nelle apposite zone di atterraggio dei Winchester 
la disco fermo le testine vengono estratte); i freni 
per il trasporto sono clellromagnelici ed auto- 
matici. nel senso che entrano in funzione ogni 
volta che l'unità viene scollegata dalla rete di 
alimentazione- 1 drive VCR possono essere col- 
legati ovviamente al GPS4 c. tramite opportune 
interfacce distribuite anch'esse dalla GP, al per- 
sonal computer IBM. al Digital e all' Apple. Infi- 
ne, la GP ha presentato un registratore di cassa 
"pensato" per il mercato italiano, caratterizzato 
da una legislazJone che quanto meno può defi- 
nirsi stravagante. Può essere un registratore di 
cassa collegato ad un elaboratore centrale 
IGPS4 0 no) 0 indipendente, stand-alone. La 
caratteristica è che in Eprom è stala incorporala 
una procedura di magazzino (denvaia dai pro- 
grammi per GPS4) in modo che introducendo il 
codice deU'oggeilo venga uuiomulicumenie ag- 
giornato l'archivio. Si può quindi slampare la 
situazione di magazzino e volendo il vendulodcl 
giorno, articolo per articolo: i 14 tasti di funzio- 
ne possono essere definiti a piacere dell'uienlc. 
per le operazioni più frequenti. In memoria c'è 
spazio per CI rea 4500 fra articoli di magazzino e 
movimenti giornalieri lo comunque prima di 
uno scarico); e anche pwssihile collegare una 


susEffisa SRL 

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26 






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penna ottica capace di leggere codice a barre 
UBC. La tastiera è la stessa del GPS4. il video é 
ovviamente mollo più piccolo ed é incorporata 
una slampanlina per lo scontrino. È da notare 
che c più semplice avere a che fare con una 
tastiera standard ASCII, quale quella di un 
computer, che con quella di un registratore dì 
cassa, piena dì tasti dedicati. 

Per ulteriori informazioni: 

General Processor - Pia de! Parlamento Europeo 
9a, 50010 Badia u Settimo iF/i 


Fotorex presenta Seiko allo SMALI 

Dal 1° settembre la Fotorex distribuisce in esclu- 
siva per l'Italia ì computer della Seiko. I modelli 
della serie 8600. i cui prezzi sono attualmente in 
fase di definizione, sono stati esposti allo 
SMAU. L'unità centrale é basala sul micropro- 
cessore 8086 e comprende l6Kdi ROM e 128 K 
di RAM espandibili a $12. Come memoria di 
massa usa minifioppy da 6$$ K o miniwinche- 
sier da IO megabyle. con sistema operativo 
CP/M-86 o MS-DOS (MP/M-86 o OASIS-16) 
nelle versioni multiuteme (fino a 4 posti di lavo- 

Per ulteriori informazioni: 

Fotorex 

ria Fiume 48. 20099 Se.UO S. Giovanni iMIl 


Lifeboat in Italia 

La Ltl'eboat è nota da tempo come uno dei mag- 
giori distributori a livello mondiale di software 
prodotto per il sistema operativo CP.'M della 
Digital Research e. più recentemente, CP,'M-86 
iDigital Research! e MS-DOS (Microsoft) nel 
settore dei 16 bit. La sede della società è a New 
York, ma vi sono numerose filiali anche in Eu- 


ropa. È nata ora la Lifeboat Associates Italia, 
che distribuirà e supporterà nel nostro paese t 
prodotti in catalogo della Lifeboat: secondo 
quanto è stato anticipato sarà curata, almeno 
per I prodotti a maggior dilTusione. anche l'ita- 
lianizzazione del software. A causa della sua 
recentissima costituzione, la società non ha tro- 
vato spazio neH'ambilo dello SMAU e. in con- 
comitanza. ha esposto nei locali del Centro 
Commerciale Americano, nello stesso padiglio- 
ne della Fiera che ospitava lo SMAU. 

Per ulteriori informazioni: 

LUchoat Associates Italia 
i'ia Carpaccio 12, 20IJ3 Milano 


Telcom: 

varie novità e un premio al design 
La Telcom ha presentato allo SMAU numerose 
novità: la più interessante è forse la stampante 
Juki: giapponese, a margherita. 20 caraiterri al 
secondo. IO. 12 o 15 caratteri per pollice, com- 
patta. silenziosa e. soprattutto, economica: 
I. .150.000 lire al pubblico. Il word processing in 
lettcr quality sembrerebbe a questo pumodiven- 
tarc davvero alla portata di lutti. Sempre nel 
settore delle stampanti sono stati presentati i 
modelli della Mitsui, sempre giapponese, ad 
aghi, da 80 e 132 colonne con velocità di 120 e 
160 caratteri al secondo. Altro risultato impor- 
tante per l'azienda, è stato annunciato l'accordo 
con la Taiung di Taiwan per la produzione di 
video terminali su speciTichc suggerite dalla Tel- 
eom stessa oda altri suoi partner europei. Pietro 
Bonoldi. responsabile della Telcom (presente in 
SMAU nonostante il lendine di Achille rotto, 
auguri!), ha spiegato che una ditta che opera in 
un mercato relativamente modesto, come quello 


italiano, non può permettersi dì afTidare a paesi 
dell'estremo oriente la realizzazione dei prodotti 
secondo specifiche dettale non dal produttore 
madalia stessa azienda committente, come inve- 
ce può facilmente avvenire per cosiruilori e as- 
semblatori americani. Per questo si c scelta la 
strada di riunirsi in un certo numero di operato- 
ri europei, in modo da formare una specie di 
pool. La serie dì terminali 4200 della Telcom 
comprende cinque modelli, capaci di emulare 
lutti gli standard più dilTusi: sono dotali dì mo- 
nitor orientabile, tastiera separala, buffer dati 
da 2 K e uscita stampante. Fra gli altri prodotti 



da segnalare nello stand, la gamma completa di 
minìfloppy e miniwlnchester slìm-line, di spes- 
sore circa metà dei corrispondenti prodotti nor- 
mali. Infine particolare soddisfazione ha procu- 
rato la vìncila di uno dei premi SMAU Indu- 
striai Design con i moduli e soitosisiemi DSD 
per Digital Equipmeni e Mulltbus (nella foto): 
denominati STAT-PAC, possono contenere 
unità centrali o di memoria di massa (mini- 
floppy. floppy, nastro streaming. Winchester). 
Per ulteriori informazumi. 

Telcom - Fia M. Civitali 75. 20148 Milano 


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Un buon software^ e tutto va bene; MicroPro 


InfoSter soddisfa ^ 
tutti I vosM bisogni 
subito! 


E’ realisticx3 parlare di gestione della banca dati 
dalla vostra scrivania? Sicuramente! Cond giusto software 
potete cominciare (subit(^ 

Ecco perchè vi proponiamo InfoStar. "Perchè InfoStar 
è un sistema di gestione dati dalJsinesauribili possibilità 
di impiego. InfoStar vi d| ^ubìto) l quadro completo 
dei vostri affari più importanTTE nel vero senso della 
parola, perchè c’è posto per un microcomputer 
accanto alla vostra scrivania_„,_^ 

^.Ojn InfoStar vi capirete da ^ubìt^ 
e d ^ubìt(^ otrete usarlo, anche se nm sà^te da che 
pane girarvi nelfintricato linguaggio dei computer. 
Andamento del fatturato, pianificazione pubblicitaria, 
calcolo, situazione di magazmjiEprogrammazione 
delle scadenze, contabilità, tuttc^ubitaJTutti i dati decisivi 


lomati, affidabili. 


dei seguenti programmi: 
DataStar Elaborazione dati) 
ReportStar (Fusione di 
archivio dati e produzione 
automatica di indici e fonti) 
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scelta e nell’uso del prodotto. 3 Aggiornamento con permuta. 
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Caralierìzzalo da una linea mollo sonile. l'Ad- 
vance 86 é basato su un microprocessore 8086 a 
I6bii. lo stesso del personal computer IBM con 
il quale è perfettamente compatibile. Ha 128 o 
256 K di memoria RAM espandibili a 768 K. 40 
K di ROM. grafica a 16 colori 300 x 200 o 
640 X 200. altoparlante incorporato, porta per 
cassetta, penna ottica, joystick e interfaccia pa- 
rallela tipo Centronics; può inoltre essere corre- 
dato di coprocessore aritmetico 8087. La tastie- 
ra. con 94 tasti di cui 10 programmabili, può 
essere riposta in uno scomparto dell'unità cen- 
trale, per il trasporto o per proteggerla dalla 
polvere. L'uscita video è prevista sia per televi- 
sore sia per monitor, in bianco e neroo a colori. 
Come memoria di massa esiste l'Expansion Box. 
con la stessa linea e le stesse dimensioni dell'uni- 
tà base al di sopra della quale viene collocato; 
comprende due minifloppy da 320 K ciascuno, 
ovviamente compatibili con il PC IBM a livello 
di software sia di base sia applicativo; vi sono 
anche 4 slot, sempre PC IBM compatibili. I 
prezzi sono interessanti; l'86 A costa 1.405.000 
lire -I- IVA, rExpansion Box 2.610,000; in tota- 
le, quindi, unità centrale, tastiera e minifloppy 
vengono a costare 4.015.000 lire (ecostiluiscono 
il sistema Advance Modello B). 



Per ulteriori informazioni: 
Condor Informalics Italia 
Via Grancini H, 20I4S Milano 


L&L distribuisce Televideo 
La L&L Computerà di Bari ha acquisito la di- 
stribuzione esclusiva dei prodotti Televideo 
System per le reponi Campania. Molise, Puglia, 
Lucania. Calabria e Sicilia. Le novità della casa 
americana sono un penatile con due drive e 
video da 9 pollici, compatibile con tutta la gam- 
ma Televidco. e un per.sonal IBM compatibile. 
Per accordi con la Telcvideo. la L&L fornirà 
direttamente l'assistenza tecnica, sia hardware 
sia software. 

Per ulteriori informazioni: 

LiL Computer! ■ L.go 2 giugno 4. 70I2S Bari 


Xerox: 820-11, 
con due microprocessori 
Come abbiamo annuncialo sul numero scorso, 
la Rank Xerox ha presentato alloSMAU l’820- 
II. la cui caratteristica fondamentale é quella di 
incorporare due microprocessori che possono 
funzionare conlcm pera nemenie e indipendente- 
mente l'uno dall'altro. Si tratta di uno Z80 e un 
8086, quindi é possibile far girare programmi sìa 
sotto CP.^M sìa sono CP,<M-86 o MS-DOS. Co- 
me opzione c disponibile una scheda grafica da 
512x400 punti. 

L‘820-ll è stalo esposto con la vecchia carrozze- 
rìa. quella del!’820. non con la nuova (mollo più 
gradevole) che avevamo avuto occasione di ve- 
dere in anteprima qualche tempo fa. 

Per ulteriori informazioni: 

Bank Xerox - Km A. Costa 17, .Milano 


Computer Memotech alia Microstar 

La Memotech é ben nota ai nostri lettori sìnclai- 
risti per la sua ampia produzione di espansioni e 
accessori per ZX. La ditta inglese produce anche 
un computer. l’MTX 5(K). che sarà importalo 
dalla Microsiar nel cui stand era esposto allo 
SMAU. L'MTX-SOO usa uno Z80 a 4 MHz ed 
ha 32 K di RAM (più 16 K di RAM video) che 
può essere espansa a ben 512 K. In ROM c'è il 
Color Basic, l' Assembler e il Disassembler. Il 
sistema è dolalo di grafica 256 x 192 punti a 16 
colori, con possibilità di creare 8 sprìte e 8 fine- 
stre indipendenti. Comprende l'interfaccia Cen- 
tronics. due porle analogiche per joystick, porta 
pter cartucce ROM (giochi ecc,). uscita video e 
monitor, generatore di suoni a 3 voci, porla I O. 


interfaccia cassette 2400 baud. La tastiera ha 8 
tasti funzione e tastierino numerico. Il video, 
che nasce a 40 colonne, può essere espanso a 80 
colonne con una scheda aggiuntiva: è inoltre 
stata annunciala una unità minifloppy, che uti- 
lizzerà il sistema operativo CP/'M. Il prezzo do- 
vrebbe superare di poco le 800.000 lire. 

Per ulteriori informazioni: 

Microstar - Km Caglierò 17. 20Ì25 Milano 


Tandy Radio Shack TRS-80 MlOO 

Allo SMAU era esposto nello stand Infopass, 
uno dei 6 dealer italiani della Tandy Radio 
Shack. il nuovo portatile MMX). Le caratteristi- 
che sono sosianzialmenie le stesse dell'Olivetti 
MIO. a causa del fatto che il fabbricante (giap- 
ponese) c lo stesso (ed è lo stesso che costruisce 
anche il NEC. che come riferiamo in altra parte 
ha prestazioni leggermente superiori quanto a 
velocità ed espandibilità). Il display a cristalli 
liquidi è da 8 righe per 40 caratteri, con grafica: 
vi sono quattro programmi residenti: Text 
(word processor, fino a 12 pagine da 60 lince). 
Telcom (comunicazione con altri computer). 
Addrss (rubrìca). Schedi (agenda per appunti e 
informazioni), più l'Interprete Basic Microsoft. 
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HlliiP' NOTIZIE 





MICROCOMPUTER A 10 ANNI 

paperino=pippo + pluto 


Il tono scherzoso di questa introduzione 
non deve però ingannare, in quanto l'ing. 
Nutì aveva cercalo in modo molto pragma- 
tico, invitando le ditte a prestare agli inse- 
gnanti dei computer, di rispondere alla sfida 
lanciata dal calcolatore al sonnacchioso 
pianeta scuola. L’elaboratore entra sempre 
più a far parte della nostra vita, è necessario 
allora far conoscere e, soprattutto, impiega- 
re questo strumento nelle aule scolastiche 
accanto ai tradizionali sussidi didattici (la- 


vagna e gesso in primo luogo, libri di testo, 
audiovisivi ecc.) anche perché occorre tener 
conto dell'impatto che può avere quella spe- 
cie di computer degenerato che è il videogio- 
co nei confronti dello scolaro o dell'adole- 
scente. 

Se il gioco, inteso come attività non im- 
mediatamente produttiva ma finalizzala al- 
l'apprendimento e allo sviluppo delle capa- 
cità inlelleiluali, assume una grandissima 
rilevanza educativa, non altrettanto può es- 


— Cercherò dì procurarle un homc com- 
puter — . 

Questa, in sintesi, fu la proposta che mi 
fece alcuni mesi fa Paolo Nuti. Il direttore 
di MCmicrocomputer, alla ricerca di pazzi 
scatenali (diceva lui) o di "apostoli" (affer- 
mo io), aveva pensato di affidarmi un cal- 
colatore per sperimentarne l'uso in una 
quinta clas.se elementare. 


A 13 anni sono perfelianienle in grado di 
analizzare un problema, trovare una solu- 
zione e scrivere un programma per il loro 
personal computer. Lo dimostrano non solo 
i risultati raggiunti nei sempre più numerosi 
ed affollati campeggi estivi o nei corsi scola- 
stici organizzali in America, ma anche l'età 
di alcuni-dei nostri lettori che ci .scrivono 
inviando i loro programmi. 

Sulla base di precedenti esperienze, nutri- 
vamo però la convinzione che già a dieci- 
undici anni i ragazzi avessero raggiunto la 
capacità di astrazione necessaria per l'uti- 
lizzazione attiva del computer, cioè per l'im- 
postazione e la stesura di semplici program- 

Di fronte alla quotidiana realtà di frotte 
di giovanissimi che sanno utilizzare il leleco- 
mando-programinahile del televisore o la 
macchina da scrivere elettronica meglio dei 
propri genitori, per non parlare poi della 
pratica imbattibilità nei videogiochi, ci è 
sembralo che fosse importante verificare co- 
me sin dalla più tenera età fosse in realtà 
possibile porsi davanti aH'oggeiio program- 
mabile come soggetti attivi e non giù passivi, 
padroni della macchina e non già dominali 
dalla sua magia. 

Per questa verifica chiedemmo la collabo- 
razione di alcuni costruttori (in pratica poi 
la sola Texas Instruments, cui esprimiamo 
nuovamente la nostra gratitudine, ha effetli- 
vamente aderito alTiniziativa) perché met- 
tessero a disposizione una decina di personal 
computer e quella di un certo numero di 
maestri di buona volontà desiderosi di verifi- 
care le reazioni dei ragazzi di fronte all'og- 
geilo programmabile. 

Non lutto è andato liscio come avremmo 
voluto: i TI 99J4A sono arrivali un po' in 
ritardo, altre due macchine non sono arriva- 
le affatto, qualche insegnante ha protestato 
pensando erroneamente di aver partecipato 
ad un concorso a premi e non, come avevamo 
ben chiarito, ad una sperimentazione su basi 
del tutto volontaristiche: alcune reazioni di 
maestri che hanno ricevuto la macchina non 
sano ancora pervenute (approfiiiiama dì 
questa occasione per sollecitarle), ma nel 
complesso possiamo tranquillamente affer- 
mare che l'esperimento è pienamente riusci- 
to: posti di fronte al computer i ragazzi, 
lungi dalTiniimorirsi. si sono impadroniti 
del mezzo mollo più rapidamente di quanto 
non fosse naturale supporre: la prima rela- 
zione che pubblichiamo, quella delTindiscus- 
so pioniere e leader della .sperimentazione 
informaiicanellascuolaelemeniare. il Mae- 
stro Marmo Coretti di Trieste, risale addi- 
rittura ad aprile. Paolo Nuli 


36 


MCmicrocomputer 23 



Paperino = Pippo + Fimo 

sere giudicata l'attività ludica intesa in se 
stessa, come semplice passatempo. In altri 
termini, il calcolatore deve essere utilizzato 
in modo attivo, non essere subito passiva- 
mente. Le strade pullulano di giovanissimi 
esperti geltonatori di "Space Invaders", la 
scuola allora non può più posticipare il pro- 
prio intervento educativo. 

Alla luce di queste considerazioni, supe- 
ralo il primo momento di entusiasmo, su- 
bentrò in chi scrive una fase di riflessione, in 
quanto era necessario operare una scelta 
precisa: in quale modo utilizzare l'elabora- 
tore nella scuola primaria? 

Una prima ipotesi operativa avrebbe po- 
tuto essere quella di impiegare il calcolatore 
f)er l'istruzione assistita (C.A.I .). Questa so- 
luzione è stata quasi subito scartata perché 
il TI 99/4A non é il PLATO! Inoltre, osser- 
vazione ben più importante, utilizzando il 
computer in questo modo lo scolaro si sa- 
rebbe limitato a premere dei tasti per fornire 
una risposta, sperabilmente giusta, ai quesi- 
ti posti dal calcolatore, ma in realtà non 
avrebbe potuto comprendere cosa fosse re- 
almente l'elaboratore e quali altre possibili- 
tà di utilizzazione avesse. 

L'allievo, insomma, si sarebbe compor- 
tato un po' come chi legge un libro: pur 
traendo profitto dal contenuto, con la sola 
lettura non si riesce a scrivere un altro libro. 
C’é anche un altro fattore importante da 
tener presente. L'insegnante, di fronte al- 
l'errore commesso dall’alunno, può spesso 
intuire le cause dello sbaglio e di conseguen- 
za può indirizzare l'allievo versola formula- 
zione della risposta esatta. Il calcolatore 
Invece non possiede questa capacità, o se la 
possiede in minima parte ciò edovuto solo a 
maxi-programmi, scrìtti in modo tale da 
tener conto di tutti ì possibili tipi di errore o 
di risposte diverse egualmente accettabili. 
Per un calcolatore Giuseppe Garibaldi e 
Garibaldi Giuseppe non sono la stessa per- 
sona, ma due diverse "stringhe”! 

In ultima analisi, con il C.A.I. si corre il 
rischio, come segnalato da Seymour Paperi, 
che sia il computer a programmare il bam- 
bino e non, come dovrebbe essere, il contra- 

Anche se è possibile una forma di appren- 
dimento mediante il calcolatore, come si 
vedrà di seguito, tuttavia mi sembrava di 
intravedere una diversa possibilità di utiliz- 
zo del computer in classe: perché non inse- 
gnare ai bambini come programmare un 
calcolatore, anche per sfatare il mito che 
questa attività fosse riservata solo a tecnici 
"superman”? 

Questa proposta didattica potrebbe sem- 
brare troppo ambiziosa e al di fuori della 
portala degli scolari. Alcuni esperti di infor- 
matica sono contrari all'introduzione delle 
tecniche di programmazione nella scuola 
elementare, in quanto ci può essere il rischio 
di privilegiare le capacità analitiche e logi- 
che a scapilo di altre, ugualmente impor- 
tanti, che devono essere ancora sviluppate 
(es. abilità dì comunicare mediante il lin- 
guaggio naturale e in altre forme). Inoltre, 
non potrebbe essere prematuro rintrodurre 


alle elementari dei concetti astratti come 
quelli di variabile e di assegnazione? 

Per quanto concerne il primo punto, c'è 
da rilevare che alla scuola "Fomis", dove 
l'esperienza è stata attuata, le attività con il 
calcolatore si sono svolte come prolunga- 
mento del normale orario scolastico. Ilcur- 
ricolo scolastico non ha subito variazione 
alcuna ed accanto alle tradizionali attività 
formative della personalità ne è stala pro- 
posta un'altra formativa anch'essa ma non 
tradizionale. 

Alla seconda puntualizzazione si può ri- 
spondere dicendo che fin dai primi mesi di 
scuola lo scolaro deve compiere delle astra- 
zioni, in quanto viene a trovarsi inevitabil- 
mente di fronte ai simboli e alle convenzio- 
ni. Ad esempio, per imparare a leggere, l'a- 
lunno deve decodificare dei segni conven- 
zionali (le lettere dcH'alfabeto) in suoni e, in 
seguito, compiere un'operazione di sintesi 
per comprendere ciò che ha ietto. Questo 
processo di apprendimento è certamente 
complesso, tuttavia la maggior parte dei 
bambini é capace di attuarlo e proprio per 
preparare il bambino ad affrontare queste 
difficoltà gli insegnanti propongono gli 
esercizi-gioco che hanno la funzione di in- 
trodurre gli scolari al "mondo dei simboli". 
Alla fine del secondo ciclo gli alunni posso- 
no cosi risolvere anche enunciati aperti del 
tipo □ -l-(3 X ^)= 12, dimostrando di 
possedere notevoli capacità di astrazione 


poiché, in definitiva, i simboli del quadrato 
e del triangolo rappresentano delle inco- 
gnite, dei numeri, il percorso logico da 
compiere per comprendere il concetto di 
variabile è quindi molto breve. 

C'è anche da aggiungere che l'analisi dei 
problemi da risolvere, attuata mediante la 
tecnica dei diagrammi di flusso, è alla por- 
tata dei bambini. Esperienze condotte in 
diverse scuole elementari l'hanno ormai 
dimostrato. Se si tiene conto poi che non è 
difficile "tradurre" un fiow-chart in BA- 
SIC, si può comprendere come la tentazio- 
ne di insegnare questo linguaggio dì pro- 
grammazione ai bambini fosse piuttosto 
forte (fig. 1). Il BASIC presenta infatti 
questo grosso vantaggio: anche conoscen- 
do solo una manciata di istruzioni (IN- 
PUT. assegnazione. PRINT. IF....THEN, 
GOTO. EN D) lo scolaro è messo in condi- 
zione di tradurre le proprie ideazioni, di far 
corrispondere il rombo di decisione e la 
freccia iterativa ad un programma, dì dia- 
logare con il computer. 

Non possono, a questo punto, sfuggire 
le implicazioni di ordine didattico e psico- 
logico. Anche scrivendo soltanto un sem- 
plicissimo programma lineare, l'alunno in- 
staura un rapporto attivo con il calcolato- 
re. poiché impara ad usare un nuovo tipo 
di linguaggio, un linguaggio artificiale che, 
a difTerenza di quello naturale cui è abitua- 
to. non ammette né ambiguità né impreci- 



MCmicrocomputer 23 


37 



sione ulL'una. Il compuier costrìnge l'alun- 
no ad essere esatto, a non sottintendere 
neanche il più insignificante (per l'intelli- 
genza umana) passaggio logico, al rigore. 
Dialogando con il computer é necessario 
pensare prtma e agire poi. 

Tutto sommato, a leggerle, queste po- 
trebbero sembrare "cose da pazzi", ma 
l'innovazione educativa é sempre un po’ 
pazzesca, perché è un vero e proprio salto 
nel buio. L'iniziativa tuttavia non poteva 
nuocere in alcun modo agli scolari. In fin 
dei conti, se l'impresa poteva risultare 
troppo ardua si poteva abbandonarla, uti- 
lizzando il calcolatore diversamente. Rac- 
colto il coraggio a due mani e stesa la 
programmazione educativa, si cominciò. 

All'inizio deiresperienza. in settembre, 
furono riprese le tecniche di analisi dei pro- 
blemi. Non ci furono particolari difTicolià 
da superare in quanto gli scolari, fin dalla 
terza elementare, erano abituati a scrivere 
dei flow-charl per illustrare la risoluzione 
dei vari problemi, cosi come fu abbastanza 
agevole far tradurre il diagramma di flusso 
in un “linguaggio a salti" in cui erano già 
presenti le parole riservate proprie del BA- 
SIC- Furono proposti agli alunni molti di 
questi esercizi, anche perché il tanto sospi- 
rato compuier non si decideva mai ad arri- 
vare. Tutto il tempo dedicato alle esercita- 
zioni non fu però speso inutilmente: come 
avrei potuto verificare successivamente, 
proprio l'acquisizione di queste tecniche 
costituisce un pre-requisito fondamentale 
per poter utilizzare il linguaggio BASIC. 
Un semplicissimo sussidio didattico, rea- 
lizzato con cartoncino c dei bicchierini di 
plastica (quelli del caffè) è poi servilo egre- 
giamente ad introdurre i concetti di varia- 
bile e di assegnazione (fig. 2). Dei gettoni 
(la concretizzazione dei numeri) collocati 
nei bicchierini a destra dovevano essere 
trasferiti (assegnati) ne! bicchiere posto a 
sinistra della “macchina per trasformare" 
seguendo le indicazioni dell'espressione 
scrina in basso. Gli scolari si sono molto 
divertili ad eseguire questi esercizi, soprat- 
tutto quando si trattava di attribuire il no- 
me ai bicchierini (variabile). 

Un'alunna ha proposto di battezzare le 
variabili con nomi disneyani quali PIPPO. 
PLUTO. PAPERINO. Visto che il TI-99 
accetta nomi di variabili lunghi fino a 15 
caratteri, perché non farlo"? 

Alla lunga risultava però noioso battere 
in tastiera dei nomi cosi prolissi. Gli scolari 
cominciarono allora ad usare nomi ancora 
fantasiosi, ma più brevi: BUM. JIM. FOX. 
VACK ecc. 

Infine venne “scopena" la soluzione più 
economica, quella di assegnare alle varia- 
bili un codice mnemonico ricavalo dalla 
lettera o dalle lettere iniziali della grandez- 
za considerata. Cosi, ad esempio, peso net- 
to diventò PN. peso lordo PL. tara T ecc. 
In questo modo, e con buona pace di alcu- 
ni teorici deireducazione e dell'informati- 
ca. gli scolari dimostrarono di poter rag- 
giungere un buon grado di astrazione, pur- 
ché si procedesse con gradualità. Natural- 



mente lo strumento aiTascinò i bambini: 
una volta introdotto il programma il calco- 
latore poteva eseguire le operazioni più 
noiose (come quelle con i cosiddetti “nu- 
meri decimali") in un tempo brevissimo, 
ponendo anche delle domande all'operato- 
re- Tuttavia, a differenza di troppi adulti, 
gli scolari erano ben consapevoli che il 
computer obbediva soltanto agli ordini 
impartiti dall'operaiore umano. Cominciò 
cosi quella che in seguito ho definitola fase 
del "computer selvaggio". Gli alunni più 
pronti infatti desideravano delle risposte 
ben precise a quesiti del tipo: — Quali 
istruzioni sono necessarie per eseguire il 
rombo di decisione? E per eseguire la frec- 
cia (iterativa) come si deve Fare? - . Dopo 
qualche tempo la mia cattedra fu ricoperta 
da parecchi programmini interessanti. Ciò 
che stupiva, soprattutto, era il fatto che gli 
alunni fossero capaci di trovare delle appli- 
cazioni pratiche alle loro conoscenze di 
programmazione. Accanto ai programmi 
di geometria c'erano quelli di botanica, le 
micro agende telefoniche ecc. 

Anche se questi semplici programmi co- 
stituiti da un paio di INPUT, qualche sal- 
to. un pizzico di assegnazioni ed una spruz- 
zata di END potrebbero sembrare, ad un 
informatico esperto, ben poca cosa tutta- 
via é da prendere in debita considerazione 
il processo cognitivo che sottosta a queste 
realizzazioni. Infatti, prima di scrivere 
qualsiasi programma (anche minimo), lo 
scolaro deve: 

— analizzare il problema e trovare i dati 

— scrivere il diagramma di flusso per 
illustrare il procedimento di risoluzione 
(algoritmo) 

~ separare i dati in entrala da quelli 
utilizzati in corso di programmazione e da 
quelli che otterrà in uscita 

— - tradurre il flow-chart nel linguaggio 
di programmazione. 

È anche interessante notare il nuovo ti- 
po di rapporto che l'alunno instaura con 
l'errore. In tempi non molto lontani l'erro- 
re. segnalalo sui quaderni con vigorosi 
traiti di matita rossa o blu. era vissuto 
spesso come un segno della propria inca- 
pacità. L'errore di programmazione non 


diventa invece un'esperienza mortificante, 
in quanto é la stupida macchina che non ci 
ha capilo, non siamo stati noi che abbiamo 
"veramente'' sbaglialo. Inizia cosi una sfi- 
da Ira l'ottusità elettronica dello strumen- 
to e la capacità del cervello umano di risol- 
vere i problemi. Quando il computer forni- 
sce risultati chiaramente "sballali" o il pro- 
gramma si inchioda segnalando sullo 
schermo del televisore un inequivocabile 
IHCORRECT STATEMENT ciò signifi- 
ca che il ragionamento fatto non é accetta- 
bile e scatta ncll'alumio il meccanismo di 
feed-back. In altre parole, il bambino deve 
riconlrollare passo passo il proprio proce- 
dimento logico e scoprire dove e perché ha 
sbagliata. Proprio la consapevole/za di 
aver commesso un errore permette all'a- 
lunno di imparare. Del resto, già lo psico- 
logo Crowder affermava che l'errore, pur- 
ché venga segnalato imniedialantenle (co- 
me fa il calcolatore), può assumere una 
valenza positiva. Il vecchio, saggio prover- 
bio "sbagliando s'impara” trova riscontro 
anche utilizzando il compuier. Proprio 
programmando e commettendo degli ine- 
vitabili (sopratluKo all'Inizio) errori, gli 
allievi si abituano a formulare delle ipote.si 
ed a verificarle. Come ha afl'ermalo Robert 
Sherwood. si può imparare con il calcola- 
tore. In definitiva, i miei alunni hanno co- 
minciato con l'imparare il calcolatore, 
hanno comincialo cioè ad usure le regole 
del linguaggio di programmazione ed in 
seguilo il computer ha insegnato loro ad 
apprendere- E questo mi sembra molto im- 
portante. Per dirla con Guilford. i miei 
scolari hanno spesso "giocalo con le idee", 
progettalo un percorso logico per raggiun- 
gere un cerio risultalo prefissalo. Va inol- 
tre ricordalo che progettare significa anche 
saper prevedere delle alternative possibili 
seguendo contemporaneamente sequenze 
diverse. Il computer può così diventare un 
mezzo per accelerare il processo dello svi- 
luppo inielleiiivo. 

Il calcolatore si è rivelato uno strumento 
utile anche durame un'altra fuse dell'ap- 
prcndimemo. quella in cui una voliu acqui- 
site delle conoscenze, è necessario consoli- 
darle mediante adeguati esercizi applicaii- 


MCmicrocompuier 23 



NTERNATIONAL 


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ÌOMPUTER 


YSTEMS 






VI. Di norma queste esercitazioni sono ac- 
cettate malvolentieri da qualsiasi scolaro o 
studente poiché manca una vera e propria 
motivazione. Oltre ad essere noiosi, questi 
esercizi talvolta non producono i risultati 
sperati. Ammettiamo. p>er esempio, che 
qualcuno ritenga vero che 7 + 6=14. Se 
vengono assegnate delle addizioni, davanti 
a questi due fatidici numeri scatterà ripetu- 
tamente il meccanismo “scrivo quattro e 
porto uno", con il risultato che l'errore 
verrà consolidalo. Il calcolatore può inve- 
ce segna lare immediatamente se la risposta 
é inesatta. Mediante opportuni semplici e 
piccoli (misurali in termini di byte) pro- 
grammi il computer è stalo trasformato in 
una specie di super lavagna elettronica in 
grado di proporre degli esercizi e di con- 
trollare le risposte. In pratica tutti gli alun- 
ni hanno accettalo questo sistema di con- 
trollo. poiché ogni alunno cercava in realtà 
di battere la macchina. Un esempio. Quan- 
do abbiamo collaudalo un programma per 
il controllo delle tabeiline della moltiplica- 
zione. gli scolari hanno voluto introdurre 
nel computer le tabeiline dei 1.1. 14. ISecc. 
In un'altra occasione un alunno ha voluto 
calcolare a mente il cubo di 1 5, riuscendo- 
ci. proprio perché c'era una motivazione: 
quella di "vincere" il calcolalorc. 

Desidero rilevare, u questo punto, che il 
calcolatore non é staio impiegato per l'i- 
struzione programmala (C.A.I.). ma come 
semplice "controllore elettronico", come 
un tutore al silicio. 

Un altro tema toccato nella sperimenta- 
zione è stalo quello della simulazione. Co- 
sa succede se. per ipotesi, in un'isola disa- 
bitata dall'uomo vengono lasciati in liber- 
tà volpi c conigli? Qual é la proporzione 
giusta tra volpi e conigli per ottenere l'e- 
quilibrio ecologico? 

Il calcolatore é servito proprio a far sco- 
prire ai bambini che l'equilibrio ecologico 
poteva essere paragonato più ad un pendo- 
lo che ad una bilancia. Il computer infatti 
rivelava che se il numero delle volpi dimi- 
nuiva. aumentava quello dei conigli. 

Ben presto però il fenomeno si capovol- 
geva. senza che nessuna delle due specie si 
estinguesse, purché i gruppi dei due anta- 
gonisti fossero numericamente proporzio- 

Come si può dedurre da queste note, il 
computer può trovare molte applicazioni 
nella scuola, compresa quella elementare. 

Certamente non basta dedicare al calco- 
latore solo un po' dì tempo, in quanto l'uso 
di questo strumento non è immediato. Co- 
munque. anche se per “conoscere" un cal- 
colatore bisogna spendere delle energie e 
gran parie del proprio tempo libero, i risul- 
tati che si possono ottenere ripagano am- 
piamente queste "fatiche”. 

Quello che conta, soprattutto, è conti- 
nuare queste esperienze ed allargarle sem- 
pre di più. La mia avventura personale 
continuerà: il LOGO bussa ormai alle por- 
te. Quando arriverà la cartuccia SSS della 
Texas... Ma questa è un'altra storia. La 
racconterò in seguilo. Lo prometto. MC 


Come ti programmo il computer 

Alcuni dei programmi scrini dagli alunni di Marino Carelli. Si notino le date e la 
rapidissima progressione con cui dal calcolo de! perimetro di un triangolo ( 1° 
febbraio) si passa ad una incredibile "agenda telefonica" (9 aprile). 








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MCmicrocompufer 23 


41 





CPU 

R680S 


ROM 

16K Bytes 


Io oggi ho scelto MPF I 
E sono soddisfatto. 


MPF n rutUizzo dappertutto. È 
leggero, compatto, grande come 
una agenda. Con lui oggi muovo 
i primi passi nell’affascinante 
mondo dell’informatica. Sono si- 
curo che insieme a me crescerà 
e sarà capace di aiutarmi do- 
mani nel mio lavoro. Un semph- 
ce video-gioco, un valido tome 
computer, un indispensabile 
personal? Lo decido io! E questo 
mi soddisfa. 


MPF II ha una struttura molto com- 
patta e si avvale di soluzioni hard- 
ware originali ed espandibili. La più 
immediata è la tastiera esterna la 
cui connessione all'unità centrale è 
molto semphce. 

Inoltre una serie di opzionali (disk 
drive, stampanti termiche, stampan- 
ti su carta normale, sintetizzatore 
vocale, monitor di formati diversi e con diversi tipi di fosfori, interfaccia seriale RS232C. 
joy-stick, generatore di suoni ed altro ancora) con ì quali trasformi il tuo home computer 
in un personal professionale. Vuoi potenziare il tuo sistema informativo? Non devi rico- 
minciare da capo. Sono tanti i connettori sui lati dell’MPF n che permettono di espanderlo 
fino a configurazioni estremamente potenti e già tutte attuabili. 

Scegli tul 

Così hai la possibilità di divertirti, di studiare, di imparare il linguaggio Basic, sempre più 
importante. MPF II è accompagnato dai manuali d’uso e dal manuale di programmazione 
Basic tutti in lingua italiana. Un comodo ausilio di lavoro. 

n software è ampio e completo nelle tante cassette, nei dischi, nelle cartucce che vengono 
fornite insieme ad MPF n. È inoltre possibile accedere alla vasta bibliografia di program- 
mi esistenti per la sua compatibilità di Basic...! MPF n. non scordiamolo, è dotato della ta- 
stiera incorporata e della scheda colore già installata. Tutto viene soddisfatto, i tuoi desi- 
deri, i tuoi giochi, le tue necessità, i tuoi lavori, la tua creatività. Pensa a qualcosa di 
grande per te, senza credere di sognare. MPF n è piccolo, leggero, ma ha grandi capacità 
di memoria e d’uso. Noi lo chiamiamo “l’investimento espandibile". E tu? Sceglilo e sarai 
al centro dell’attenzione di tutti. 

Nella sua simpatica e morbida borsa da viaggio, insieme con tutti i componenti del siste- 
ma, viene sul lavoro, torna a casa, ti aiuta nello studio. Insomma MPF n è una scelta che 
ti dà soddisfazione, un sicuro investimento produttivo. 



[. n mio primo ed unico computer. 



'WWm 


. M-s 


Caratteristiche 


L'unità centraJe ha una tastiera al- 
fanumerica di 49 tasti multifunzio- 
ne con i quali c’è la possibilità di ge- 
nerare 153 codici ASCII. 

È possibile il completo controllo del 
cursore tramite 4 appositi tasti. Lo 
schermo visualizza S4 righe per 40 
colonne. Lavora con un set di carat- 
teri ASCII maiuscolo e caratteri gra- 
fici speciali (50) raggiungibili dalla 
tastiera tramite il CTRL-B. 

È disponibile una grafica contempo- 
ranea in g risoluzioni, high con 
280x192 punti e low con 40x48 pun- 
ti, a colori, È possibile miscelare te- 
sto e grafica. 

n microprocessore è 0 6502. Sulla 
ROM è disponibile l’interprete Basic 
ed un monitor con disassembla- 
tore per programmare anche in linguaggio macchina. L’altoparlante è presente. 

L’unità centrale ha ben 64 K di memoria RAM dinamica e 16 K ROM. L’apposito slot porta 
all'esterno il BUS dati e indirizzi oltre ai segnali di controllo di tutto il computer. È possibi- 
le collegare interfacce e periferiche di tipo più svariato. L’unità centrale viene già fornita 
con un interfaccia parallela per stampanti entro contenuta. 


MICRO-PROFESSOR 



l’investimento espandibile 


Scrivici per ulte- 
riori informazio- 
ni e per sapere 
dove puoi trova- 
re MPF li vicino 


Co^ome . 
Indirizzo _ 


DlulTEK cnmpuTER 

Ufficio Vendite 

Via Marmolada. 9/U 43058 SORBOLO (Parma) 
Tel- 0681/69638 Telex 531063 




TEXAS INSTRUMENTS 
CC-40 


L'annuncio ufjìciale della Texas Insiru- 
ments. riguardo al nuovo Compaci Compu- 
ter 40. è slam dato il 6 gennaio scorso duran- 
te il Consumer Electronics S/ioir di Las Ve- 
gas: noi certamente pensiamo sia stato un 
pura caso che la dilla statunitense abbia 
scelto il giorno deU'Epifania per questo an- 
nuncio. ma sedò non fosse, la Befana italia- 
na dei computer ha nuovamente dimostrato 
che ha bisogno perlomeno di 7-8 mesi per le 
consegne dei suoi doni. 

L'arrivo del CC-40 è stato comunque at- 
teso con notevole curiosità sia da parte degli 
operatori che degli utenti stessi; curiosità 
probabilmente nata anche dal fatto che la 
Te.xas. dopo tanti anni e dopo aver rinuncia- 
lo a produrre la TI-88. annunciala nel mag- 
gio dell'82. abbandonava la caratteristica 
sigla TI per i suoi prodotti, passando a que- 
sta nuova CC. Questo voleva forse stare ad 
indicare l'inizio di un nuovo capitolo nella 
produzione del colosso USA? In effetti, quel 
fatidico giorno dell'annuncio ufficiale, il 
CC-40 era stato definito "il primo membro 
di una nuova famiglia di computer portati- 
li". per cui la curiosità veniva ancor più 
alimentala. 

La collocazione del CC-40 come compu- 
ter portatile è comunque piuttosto generica: 
anche T Epson HX-20 è portatile, come pure 


10 è la piccola Casio PB-lOO a l'HP 75. 
D 'altronde il CC-40 non è un "pocket" come 

11 PC-UiOO Sharp, perché in la.vca proprio 
non ci sta. per cui u questo punto abbiamo 
deciso di adottare la nuova classificazione 
ideata dalla Texas: il CC-40 è un "Compaci 
Computer". Ma vediamolo ora in maggior 
dettaglio. 

Di’scri2Ìone 


Ad un'occhiata sommaria sembra che i 
progeltisli del CC-40 abbiano almeno 
strizzalo un po' l'occhio a quelli giappone- 
si: l'estetica di questo computer infatti è 
mollo vicina a quel "new look" lanciato 
dalie industrie del Sol Levante per i pro- 


dotti appartenenti a questa categoria, é co- 
munque sufTiciente guardare un po' più da 
vicino per ritrovare le inequivocabili carat- 
teristiche Texas. 

Il contenitore in plastica rigida color al- 
luminio è accuratamente rìtlnito in tutti i 
particolari e comprende, sulla parte poste- 
riore. un supporto pieghevole che permette 
di collocare il CC-40 in una posizione mol- 
to comoda per la digitazione. 

Un terzo del pannello frontale é occupa- 
to dal grande display da cui. in verità, ci 
saremmo aspettati caratteristiche ben più 
entusiasmanti. Nei suoi 135x25 mm. il 
pannello visualizzatore comprende 31 ca- 
ratteri formati ciascuno da una matrice 
5x7 (maiuscole e minuscole) e Iti indica- 


MCmicrocomputet 23 


^0^ 


tori di uso generale (SHIFT. ERROR. 
GRAD. ecc.); purtroppo il display non é 
Qttli72abile graficamente in modo comple- 
to in quanto un carattere è separalo dall'al- 
tro da una colonna di pixel inattivi. Posso- 
no essere quindi indirizzabili singolarmen- 
te solo i punti di 31 matrici 5 x 8 fra loro 
separate. Grazie anche al controllo varia- 
bile di polarizzazione del cristallo liquido 
posto sulla sinistra del computer, la visibi- 
lità del display è abbastanza buona, anche 
se non eccezionale. 

La parte alta a destra del pannello fron- 
tale è occupata dal vano destinato alle 
"cartridge". o cartucce, costituite da mo- 
duli RAM d'espansione, o ROM conte- 
nenti software per vari campi d'applicazio- 
ne. Immediatamente sotto questo sportel- 
lino sono situati i 4 tasti protetti da pressio- 
ni accidentali: BREAK. RUN. ON. OFF. 

La metà inferiore del pannello frontale è 
interamente occupata dalla tastiera . il pri- 
mo "pezzo forte" che incontriamo durante 
la prova. Questa consiste di 6S tasti di cui 
20 sono disposti sulla sinistra a formare il 
tastierino numerico, mentre i rimanenti 4.^ 
realizzano una tastiera da macchina da 
scrivere veramente completa, comprese le 
cifre nuovamente riportate sulla prima fila 
e la barra spaziatrice di notevoli dimensio- 
ni in basso. La digitazione è facile e sicura: 
ogni tasto ha l'autorepeat e la pressione di 
ognugno di essi comporta un leggero scat- 
to che assicura l'inserimento, caratteristico 
delle portatili Texas: questo fatto però 
comporta la necessità di aumentare legger- 
mente la pressione delle dita sulla tastiera, 
talvolta rallentando le operazioni di input. 

Lo SHIFT e l'ENTER sono evidenziati 
da una diversa colorazione dei tasti stessi. 
Esiste anche la funzione CTL che associa 
ad alcuni tasti una funzione speciale, non 
riportata però sul pannello frontale: ciò 
comporta inizialmente alcuni problemi per 
CUI si è costretti a ricorrere spesso al ma- 
nuale per ricordare quale funzione è asso- 
ciata ad un particolare tasto. 



Lo SHIFT purtroppo non dispone di 
uno SHIFT LOOK, per cui. dovendo inse- 
rire una serie di seconde funzioni, é neces- 
sario tenere premuto il tasto: per quanto 
riguarda le maiuscole, invece, l'indicatore 
UCL sul display indica lo stato della tastie- 
ra: UCL acceso, tastiera maiuscola. UCL 
spento, tastiera minuscola: questa funzio- 
ne é asservita dalla pressione dei tasti 
SHIFT CLR. 

Sul tastierino numerico, inoltre, trovia- 
mo il tasto FN il quale, se associato ad altri 
tasti, permette l'inserimento diretto di al- 
cune fra le più usate parole del Basic. Per 
facilitare questa operazione, in corredo al 
CC-40 viene fornita una mascherina di pla- 
stica trasparente che va posta su tutta la 
tastiera, e che riporta in corrispondenza di 
ogni tasto la sua funzione KN. I dieci tasti 
numerici sulla sinistra possono essere asso- 
ciati dall'operatore ad altrettante funzioni 
programmabili, accessibili anch'esse tra- 
mite il comando FN. 

Il micropulsante di ALL RESET é posto 
sul pannello frontale a fianco della barra 
spaziatrice e vi si accede solo con una pun- 
ta di matita: la sua pressione accidentale è 
scongiurata, ma avremmo comunque pre- 
ferito che si trovasse in una posizione un 
po' più nascosta. L'ALL RESET assicura 
l'inizializzazìone dei registri puniatori del 
sistema operativo, ma non sempre cancella 


la memoria: é per questo che. dopo la sua 
pressione, sul display appare il messaggio: 
"Memory conlents may be losi". 

Sul piccolo pannello posteriore è situalo 

10 slot per le espansioni "Hex-Bus" di cui 
parleremo più avanti, ed il jack perla con- 
nessione con un alimentatore esterno. A 
proposito di alimentazione, il CC-40 è do- 
talo di un vano, accessibile dal pannello 
inferiore, in cui trovano posto 4 pile alcali- 
ne da 1.5 V. le quali assicurano un'autono- 
mia di circa 200 ore di funzionamento. 

Insieme al CC-40 viene consegnalo il 
manuale "User's Guide", con una compie- 
ta descrizione di tutti i comandi e state- 
ment impicmenlali sul computer. Non si 
tratta di un premio nobel per la comprensi- 
bilità. ma certo non ha nulla a che vedere 
con alcuni manuali giapponesi di nostra 
recente conoscenza (leggi Sharp), 

Il CC-40 utilizza per i calcoli 1 3 digit di 
cui .solo IO vengono visualizzati sul di- 
splay. La mantissa è di 7 digit, mentre l'e- 
sponcnie varia in un campo da -128 a 
+ 1 28: le cifre sono memorizzale in BCD c 
la rappresentazione di un numero richiede 
8 byte di memoria. Il classico lesto consi- 
stente nel sommare IO volteO.I a-l badato 

11 risultato corretto: zero. 

Software: il Basic 


Il Basic presente nella ROM del CC-40 è 
veramente completo e racchiude, oltre a 
funzioni standard, peculiarità mollo utili 
in fase di programma/ione. Inoltre il CC- 
40 contiene già al suo interno tutti gli state- 
ment necessari al colloquio con le sue peri- 
feriche ed i comandi di I O. 

1 nomi delle variabili possono essere fino 
a 15 caratteri, mentre una variabile stringa 
può contenere tino a 255 caratteri: nell'as- 
segnazione di un nome in una variabile 
stringa il curalferc S. che la caratterizza, va 
conteggiato nei 15 po.ssibili. La memona 
continua del computer si riferisce solamen- 
te al programma in memoria in quanto, 




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MCmicrocompuier 23 


45 



spegnendo e riaccendendo il CC-40. lune 
le variabili vengono cancellale. Parlicolar- 
mcnle interessante è la possibilità di asse- 
gnazione multipla di un valore a più varia- 
bili. Ad esempio; 

10 J=S0 

20 A, B, C, D = J/5 

La linea 20 assegna il valore 1 0 contem- 
poraneamente alle variabili A. B. C e D. 
Per quanto riguarda lo statement DIM. si 
possono definire vettori e matriei fino a 3 
dimensioni, nei limiti della capacità di me- 

Una delle prime caratteristiche che ab- 
biamo potuto apprezzare è stala la presen- 
za deiristruzione ELSE nelle frasi IF... 
THEN. per cui sarà possibile, ad esempio, 
realizzare linee come la seguente: 

100 IF A = K THEN 120 ELSE A = K + 2 

La possibilità di manipolazione stringhe 
è stata particolarmente curala nel CC-40; 
oltre alla concatenazione ed ai confronto, 
abbiamo: ASC. CHRS. LEN. RPT$. POS. 
SEGS. STR$. VAL. Tralasciamo le istru- 
zioni più comuni, fra l'altro già notea tulli, 
per descrivere quegli statement peculiari 
nel CC-40. RPT$ offre la possibilità di 
ripetere n volte la stessa stringa. Ad esem- 
pio: 

100 K$’ "TORÀ ’ 

Ito A$ = RPT$(K$,2) 

Dopo l'esecuzione della linea 1 10. la va- 
riabile AS conterrà la stringa "TORÀ TO- 
R.‘\". Con l'islruzione POS si può indivi- 
duare la posizione di una stringa in un'al- 
tra: 

100 A$= "MC MICROCOMPUTER" 

110C = POS(A$.''CROCO".1) 

La linea 1 10 assegna a C il valore 6. 
che rappresenta la posizione della stringa 
"CROCO" nella stringa AS. L'istruzione 
SEGS invece é in grado di assegnare ad una 
variabile stringa, una segmentazione di un' 
altra stringa. 

Per quanto riguarda le fun/iuni di input, 
si ha a di.sposìzione una buona varietà di 



istruzioni. Oltre alle note INPUT. READ. 
DATA. RESTORE. lo statement LIN- 
PUT permette l'inserimento in una varia- 
bile stringa di tutto ciò che viene impostalo 
da tastiera, comprese quindi vìrgole, due 
punti, virgolette, punti interrogativi, ecc. 
L'islruzione ACCEPT. invece, è un pò più 
complessa; essa dispone di una grande va- 
rietà di opzioni che rendono lo statement 
veramente versatile. Cerchiamo di chiarire 


con un paio di esempi: 

10 ACCEPT AT (10) VALICATE (NUMERtC) 
BEEP ERASE ALL SIZE (4), A 

Questa complessa lìnea realizza la se- 
guente funzione: emette un beep. cancella 

11 display, posiziona il cursore sulla decima 
colonna e attende rinserimenio della va- 
riabile (numerica ) A: se si tenta dì inserire 
un carattere non numerico emette una se- 
gnalazione acustica, e inoltre A deve essere 
formala da soie 4 cifre, allrimenii non vie- 
ne accettato l’input. Vediamo un altro 
esempio: 

10 ACCEPT AT(3) ERASE ALL SIZE (1) 

BEEP VALICATE ("YN") NULLC Y''|, A$ 

In questo caso ['input é richiesto alla 
colonna 3 e deve essere un solo carattere 
alfabetico fra Y e N; inoltre se non viene 


battuto nulla prima dclPENTER. alia va- 
riabile AS viene assegnalo il valore di de- 
fault "Y". Come avrete notato, si traila di 
un'istruzione molto potente che lascia il 
suo impiego limitalo solo dalla fantasia 
deH'operalore. 

L'istruzione DISPLAY é analoga ad 
ACCEPT nel campo deiroulpui; in questo 
gruppo di istruzioni sono presenti PRINT. 
TAB. USING. IMAGE oltre che a DI- 
SPLAY. Ogni istruzione di PRINT deve 
essere seguila da PAUSE n. in cui n rap- 
presenta il numero di secondi durante i 
quali il display deve visualizzare il dato. 
Omettendo l'indice n si avrà l'arresto dei- 
l'elaborazione. L'islruzione USING può 
essere impiegala esplicitamente dichiaran- 
do il formalo dopo una PRINT. oppure 
implìcitamente indicando una linea in cui è 
contenuta l'IMAGE della stampa; 
10A-2S.35 

20 IMAGE Tempefalufa=»s*.s* 

30 PRINT USING 20;A: PAUSE 

Un discorso a parte merita la diagnosti- 
ca. Il CC-40 dispone di 47 messaggi d'erro- 
re di sistema, più 29 codici di errore per le 
operazioni di I/O. Oltre a presentare il 
messaggio d'errore sul display (v. tabella I . 
pag. 48) il computer fornisce anche il codi- 
ce e la lìnea nella quale tale errore si è 
verificato, permettendo quindi un semplice 
e potente debug. 

A proposito di questi messaggi d'errore, 
una grossa novità è rappresentata dalla 
possibilità di visualizzare tali messaggi in 


I sottoprogrammi di libreria 


CLEANUP 

C'HAR 

DEBUG: 

ERR: 

EXEC. 

OETLANO; 

GETMEM: 

INDIC: 

IO: 

KEY: 

LOAD; 

PEEK: 

POKE; 

RELMEM: 


permette il link fra la RAM interna al CC-40 e la RAM contenuta in una 

Memory Expansion Cartridge. 

cancella tutte le variabili non usate in un programma. 

permette la definizione di 7 carallerì speciali da parte dcirulenlc. 

richiama il monitor. 

questo soliuprogramma mostra ilcodicc.il tipo ed il numero di linea deU'uUi- 
mo errore verificatosi nel corso di un programma, 
permeile il lancio di programma in linguaggio macchina, 
ritorna il codice della lingua usata per i messaggi d'errore, 
modifica il Ram Top Pointer per riservare spazio alle routine in linguaggio 
macchina dcirutentc. 

accende o spegne singolarmente gli indicatori del display, 
permeiieilcolloquiocon le periferiche inviando una cena varietà di comandi. 
a.ssegna ad una variabile il codice ASCII di un tasto premuto da tastiera, 
carica da una periferica un programma in linguaggio macchina, 
legge il contenuto di una locazione di memoria, 
scrive un byte in una locazione di memoria. 

ripristina il puntatore della Ram Top precedentemente modificalo con 
CALE GETMEM- 

permeiie la selezione della lingua in cui vanno visualizzali i messaggi d'errore, 
mostra un valore indicante la versione del Basic che si sta usando. Sul CC-40 
la versione è la 10. 



46 


MCmicrocomputer 23 



PC-1500 e CC-40: 
un duello all'ultiino bit 

Sebbene sia ben lungi da noi l'idea d'aurìbuire valore troppo "universale" ai confronti e alle 
pagelle, tuttavia non abbiamo saputo resistere alla tentazione per queste due macchine dalle 
caratteristiche per molti versi simili. 

Velocità - Per eseguire il bcnchmarkacui si fa riferimento nell'anicolo. il PC- 1500 ha impiegato 2 
minuti circa. Teniamo comunque presente il fatto che la macchina Sharp lavora molto al di sotto 
della sua frequenza massima: da prove effettuate recentemente è risultalo che con un quarzo da 4 
MHz la velocità é di gran lunga superiore a quella del CC-40. Obiellivamenic però non possiamo 
tener conto di questo fallo nella valutazione. 

Occupazione di raemoria - Nel PC-ISOO si ha un notevole compaitamemo dei codici che 
realizzano il programma basic: il bcnchmark occupa nel CC-40 153 byte, mentre nel PC-1500 
solo 122. e trenta byte su un programma così breve sono veramente molli. 

Praticità d’uso - Pur non avendo la numerazione automatica, il PC-1500 è notevolmente più 
semplice da impiegare, sia grazie alla possibilità di abbreviare i codici, sia a quella di poter 
inserire una linea senza bisogno degli spazi. La seguente linea: 

100 IF AS = "ABC" THEN PRINT "A": GOTO IO 
necessita, per es.sere in.serita ne! PC-1500. di 27 pressioni di tasto, mentre nel CC-40, anche 
impiegando la funzione NUM ed i tasti associati agli statement, servono 33 pressioni. Inoltre 
l'editing ed il debugging ci sono sembrati più agevoli con il 1500. 

Sotloprogrammi - Quasi tulle le funzioni svolte dai sotloprogrammi di libreria del CC-40 sono 
implementale sul PC- 1 5000 come singole istruzioni. Resta comunque il fatto che con questa 
macchina non é possibile realizzare dei veri e propri soltoprogrammi nel senso deHnilo ncll'ani- 

Fuiuione Tinte - Il PC-1500 possiede al suo imcrno un reai lime clock, pilotato da un proprio 
quarzo, che oltre a gestire alcune delle sue funzioni, offrela possibilità di avere sul display in ogni 
islanfe la data c l'ora. Non crediamo che ciò sia indispensabile, comunque ruppresenla un 
accessorio spesso molto utile. 

l'so del linguaggio macchina - Nonostante il PC-1500 non abbia un programma di monitor già 
implementato nella ROM. le istruzioni associate all'uso del linguaggio macchina sono notevol- 
mente più semplici che non sul CC-40. Per quest' ultima macchina, volendo manipolare byte in 
locazioni di memoria, occorre chiamare i soltoprogrammi POKE e PEEK. operazioni che sul 
PC-ISOO si realizzano in un'unica istruzione. 

Display • Il display del PC- 1500 è di tipo grancocdcsislc la possibilità di indirizzare singolarmen- 
te ognuno dei 7 X 1 30 pixel che lo compongono. Abbiamo comunque dato solo un punto di 
differenza in quanto il display del CC-40 è più grande e dotato di controllo di contrasto. 
Tastiera - Qui c'é ben poco da dire. La tastiera dei CC-40. a scapito della sua portaiìlilà. è 
nellamemc supcriore. 

Memoria RAM - La configuruzione di memoria con cui viene venduto il CC-40 nella versione 
standard é 6K. mentre il PC-1500 ha. nella stessa versione, meno di 2K. Teniamo comunque 
conto del fatto che il microprocessore Sharp può indirizzare fino a 1 2SK. mentre il Texas solo 

Perìrerìche - E qui la Sharp tracolla. II Wafertape è una periferica dalle prestazioni maiuscole (ci 
riserviamo comunque di provarla non appena sarà disponibile). Pur mettendo sullo stesso piano 
le due stampanti, e le interfacce RS232. la Texas ha a suo favore le cariridge. o Solid State 
Software. Sembra che anche la Sharp abbia intenzione di realizzare una cosa simile, mu ancora 
non ne sappiamo molto. 

Ponalilità - Il PC-1500 é meno delia metà del CC-40. 

Prezzo - Il CC-40 costa circa il 20“’„ in meno de! PC-1500 con 4K di RAM in più. 

C'è inoltre da nolareche il CC-40 ha tutte le istruzioni relative alle periferiche implementate nella 
ROM del computer: nel PC-1500. invece, ogni periferica ha una sua ROM con le istruzioni che 
asservono il terminale. 

Ci rendiamo perfcllamcnlc conto del fatto che questo confronto potrebbe risultare un po' 
scarno dal punto di vista tecnico, ma il limitato spazio a disposizione ci costrìnge ad essere 
"stringati'' (S - ati). Non è possibile comunque dare un giudìzio definitivo sull'esito di questo 
confronto in quanto potrebbe esìstere un utente che per nulla rìnuncerebbe ad una tastiera 
comoda come quella del CC-40. mentre un altro si farebbe in quattro per disporre dì un potente 
.strumento di calcolo nella lasca interna del suo paltò. De gustibus. 


Velocità 

Occupazione di memoria 

Praticità d'uso 

Sottoprogrammi 

Funzione lime 

Uso linguaggio macchina 

Display 

Tastiera 

Memoria RAM 

Periferiche 

Portatiliià 

Prezzo 


PC-ISOO 

6 

9 

9 

0 

8 

7 

8 


CC-40 

8 


9 

8 


altre lingue, oltre che in inglese. Tale fun- 
zione viene esplicata dal comando CALL 
SETLANG(n) in cui n rappresenta le se- 
guenti lìngue: 

0 = Inglese 

1 = Tedesco 

2 = Francese 

3 = Italiano 

4 = Olandese 

5 = Svedese 

6 = Spagnolo 

L'unico problema é che solo l'inglese ed 
il tedesco sono già implementati nella mac- 
china: per le altre lìngue si ha la possibilità 
di ottenere i messaggi nella lingua deside- 
rata solo per quelle carlridge di Solid State 
Software per cui ciò è previsto. Potete im- 
maginare il nostro stupore quando, lancia- 
to il programma su una lìnea inesistente, 
invece del consueto messaggio "Line not 
round", ci siamo visti rispondere: 

"Zeile fehlt" 

Nel Basic del CC-40 sono inoltre presen- 
tì le istruzioni: 

ON BREAK, ON ERROR, ON WARNING, ON 
GOTO, ON GOSUB. 

Una delle caratteristiche peculiari di 
questo CC-40 é comunque rappresentata 
dalla possibilità di inserire, in un program- 
ma principale, dei soltoprogrammi: ciò 
non vuol dire "subrouline" comunque pre- 
senti nel basic CC-40. ma qualcosa di mol- 
to diverso. La sintassi e la semantica delle 
istruzioni legale all'uso dei subprogram 
nel CC-40 è la stessa impiegata nel linguag- 
gio FORTRAN IV: quando un program- 
ma comprende dei soltoprogrammi. essi 
devono essere scritti dopo il programma 
principale; un sotioprogramma opera con 
variabili proprie indipendenti da quelle del 
programma principale, con il quale comu- 
nica attraverso una serie di parametri lista- 
ti durante la chiamala. Per effettuare una 
chiamala a soiioprogramma si deve impo- 
stare l'istruzione: 

CALL nome soiioprogramma (lista dei 
parametri) 

dove la lista dei parametri rappresenta gii 
argomenti attuali che al momento della 
chiamata sono passati al subprogram. 
Normalmente si possono distinguere in ar- 
gomenti di ingresso e di uscita: I primi sono 
passati al sottoprogramma dal program- 
ma chiamante, gli altri sono risultati di 
calcoli eseguili all'interno del soHopro- 
gramma e restituiti al main program. Ogni 
soiioprogramma deve iniziare con lo state- 

SUB nome sottoprogramma (lista dei pa- 
rametri) 

in cui la lista dei parametri deve coincidere 
in numero e tipo con quella di chiamata, 
mu non necessariamente con gli stessi no- 
mi. Vediamo un esempio; 

10A = 5: B = 7.5:SS="ALFA” 

20 CALL SOTTOP «A), B, SS. 2) 

30 PRINT A; 8: SS: PAUSE 
40 END 

tIO SUB SOTTOP (J, D, AS, X) 
no A$ = RPT$(A$,X) 

120 J = 4-1-0-10.5: A$ = SEG$ (AS, 4, J) 
130SUBENO 


MCmicrocomputer 23 


47 



e.tpaniinm J P> 


- I/O error 

- File error 

— Illegal syniax 

— Name lable full 

— Expression too complex 

— Unmalchcd parenihesis 

— Siring-number mismatch 

— Line 100 long 

— Bad value 

— Name loo long 

— Siack underflow 

— Bad argumenl 

- NEXT withoui FOR 

- FOR wiihoui NEXT 

- Bad INPUT data 

— BASIC extension missing 

— Invalid dimension 

— Bad subscript 

— Variable previously defined 

— Overflow 

~ Can'l do ihat 

— Division by zero 

- Illegal after SUBEND 

— Memory conlenis may be losi 

— Line reference out of range 

— String iruncaiion 

— Illegal FOR-NEXT nesting 

— Break 

— Missing RETURN from errt 

— System inìziatized 

— Program not found 

— Must be in subprogram 

— Line noi found 

— No RAM in carlndge 

— Bad line number 

— Statement musi be (irsi on line 

— Bad program type 

— Missing SUBEND 

— Illegal in program 

— DATA error 

— Protection violalion 

— Must be in program 

— Subprogram in use 

- RETURN withoui GOSUB 

— Variable not defìned 

— System error 

— Error in image 

— Memory full 

Tabella 1 ■ Messaggi tl'errare 



Eseguito questo programma, la variabi- 
le A ancora conterrà S (perché racchiusa 
fra parentesi e quindi protetta). B conterrà 
7.5 perché non alterata, mentre S$ sarà 
"AA" in quanto ritrasmessa dal soltopro- 
gramma attraverso AS. 

Il CC-40 contiene nella sua ROM anche 
una serie di sottoprogrammi di sistema già 
implementati e richiamabili semplicemen- 
te dall'Istruzione CALL: essi sono elencali 
nel riquadro in queste pagine. 

Particolarmente interessante è risultalo 
il sotloprogramma chiamato DEBUG, il 
quale è un monitor esadecimale che per- 
mette di scrivere o leggere in locazioni di 
memoria, inserire breakpoint. copiare zo- 
ne di memoria ed eseguire programmi in 
linguaggio macchina. Il manuale conse- 
gnato con il CC-40 riporta le istruzioni ed i 
comandi del DEBUG MONITOR e consi- 
glia. per l'uso del CC-40 con l'assembler 
TMS 7000. la lettura del manuale 
delTEdilor/assembler CC-40, ancora non 
disponibile al momento di andare in stam- 
pa. 


Il CC-40 dispone di istruzioni molto po- 
tenti per il trattamento e la gestione di file, 
quali FORMAT. DELETE, OPEN. IN- 
PUT. LINPUT. PRINT. CLOSE, EOF e 
RESTORE. L'organizzazione del file può 
essere sequenziale o random (istruzione 
RELATIVE), mentre la lunghezza del re- 
cord viene specificata dall'istruzione VA- 
RIABLE n. 

Per inviare il contenuto della memoria 
di programma verso una memoria di mas- 
sa esterna esiste il comando SA VE. mentre 
l'operazione inversa è assicurata da OLD 
(l'istruzione LOAD esiste solo come sotto- 
programma di librerìa). Se l'istruzione 
LIST è seguita da un numero tra virgolette, 
il listato del programma é inviato al dispo- 
sitivo periferico individuato da quel nume- 


L'hardware e le perìferìche 

Aprendo il pannello inferiore del CC-40 
si può accedere alla piastra del circuito 
hardware: la prima impressione che si rice- 


ve é quella di un'estrema cura del montag- 
gio ed un'oculata disposizione dei compo- 
nenti. Insieme al microprocessore TMS 
70C20 si potranno notare 3 chip di memo- 
ria RAM (HM61 16-CMOS 2K x 8 per un 
totale di 6Kbyte) la ROM da 32K un inte- 
grato che svolge le funzioni di display con- 
trol. e altri piccoli chip di supporto quali 
porte logiche, decodifiche, cc. L'unica nota 
stonata sul circuito stampato é rappresen- 
tata dalle 8 resistenze di pull-up saldale 
"brutalmente" sul connettore del bus. 

Il TMS 70C20 è un microprocessore 
CMOS con 2K di ROM interna e 1 28 byte 
di RAM (register file), in grado di indiriz- 
zare fino a 64K di memoria i quali, nel CC- 
40. vengono mappati in 6 sezioni distinte; 

1) Il register file da 128 byte 

2) Un peripheral file da 256 byte in cui 
sono mappate le porte delle periferiche 

3) Fino a 18K di System RAM 

4) La cartridge pori (32K) 

5) La ROM di sistema 

6) La ROM del microprocessore 

La RAM di sistema inizia alla locazione 
0800 e può essere espansa mediante l'inse- 
rimento dei moduli nell'apposito cassetti- 

li quarzo dì clock é da 5 MHz. ma viene 
diviso per due prima di inviare il segnale al 
microprocessore, percuì quest'ultimo ope- 
ra a 2.5 MHz. 

Un discorso a parte merita il connettore 
del bus esterno situato sul pannello poste- 
riore del CC-40. 

Questo bus viene chiamato "HEX- 
BUS" e si tratta di uno standard a 4 bit, 
media velocità, I/O. 

II CC-40 può trasferire fino a 6000 Byte 
al secondo attraverso le 8 linee di questo 
bus: 4 linee sono riservale al dato da trasfe- 
rire, mentre il controllo é affidato ai due 
segnali BAV (Bus AVailable)e HSK (Han- 
dShaKe). 

Queste due linee sono mappate nel peri- 
pheral file alle locazioni, rispettivamente. 
01 13 e 01 14: la linea BAV si mantiene bas- 


Comandi di sUlema 

DEG 

LINPUT 

run 

INTRND 

CALL ADDMEM 

DELETE 

CALL LOAD 

CALL SETLANG 

KEYS 

CALL CLEANUP 

DIM 

NEXT 

STOP 

LEN 

CONTINUE 

DISPLAY 

ON BREAK 

SUB 

LN 

LIST 

END 

ON ERROR 

SUBEND 

LOG 

NEW 

CALL ERR 

ON GOSUB 

SUBEXIT 

NUMERIC 

NUMBER 

CALL EXEC 

ON GOTO 

UNBREAK 

PI 

OLD 

FOR TO STEP 

ON WARNING 

CALL VERSION 

POS 

RENUMBER 

FORMAT 

OPEN 


RND 

SAVE 

CALL GETLANG 

PAUSE 

Funzioni 

RPTS 

VERIFY 

CALL GETMEM 

CALL PEEK 

ABS 

SEGS 


GOSUB 

CALL POKE 

ACS 

SGN 

Statement Basic 

GOTO 

PRINT 

ASC 

SIN 

ACCEPT 

GRAD 

RAD 

ASN 

SQR 

ATTACH 

IF THEN ELSE 

RANDOMIZE 

ATN 

STRS 

BREAK 

IMAGE 

READ 

CHRS 

TAB 

CALL 

CALLINDIC 

RELEASE 

COS 

TAN 

CALL CHAR 

INPUT 

CALL RELMEM 

EOF 

VAL 

CLOSE 

CALL IO 

REM 

EXP 


DATA 

CALL KEY 

RESTORE 

FRE 


CALL DEBUG 

LET 

retUrn 

INT 


Tabella 2 Se! di ism 

■ioni de! CC-dO 





MCmicrocomputer 23 





sa per culla la durata di un crasrerìmenlo, 
menlre HSK va al livello basso quando un 
nibble é pronto sul bus. 

T ramile questa inierraccta quindi, il CC- 
40 si collega a tulle le sue periferiche. Per il 
momenlo, gli accessori prodoiii dalla Te- 
xas per queslo suo nuovo pupillo sono: 

1) Un prinler/ploller (HX 1000) a 4 co- 
lorì. alimenlalo da un propria balleria di 
pile. Si traila della slessa meccanica della 
stamparne utilizzata dalla Sharp per il PC- 
1500, customizzala dalla Texas. 

2) Un lettore riproduttore digitale (HX 
2000) di microcasselte. denominalo "Wa- 
fertape" che permette il salvataggio ed il 
caricamento rapido da nastri: circa 8000 
bit/sec per un totale dì 48K per cassetta. 

3) Un'interfaccia RS232 (HX 30(X)) per 
consentire il collegamento del CC-40 ad 
una stampante a 80 colonne o ad un plotter 
X-Y. Con l’aggiunta di un modem è possi- 
bile realizzare una rete di comunicazione 
fra più CC-40 

4) Le "cartridge”. della nota serie Solid 


po' attenuato quando abbiamo iniziato a 
conoscere la macchina. Quasi lutti gli sta- 
tement del basic sono implementati come 
seconda funzione da tastiera, ed inoltre il 
CC-40 dispone di comandi di numerazione 
e rinumerazione automatici. Impostando 
NUM x.y i numeri di linea verranno sele- 
zionati automaticamente a partire dalla li- 
nea X con incrementi di y: omettendo i due 
parametri ed inserendo solo NUM sì ha 
una numerazione di lOin lOaparlire dalla 
lìnea 100. 

Inoltre, terminata la fase di immissione 
di un programma, si può rinumerarlo 
(compresi i salti) con l'istruzione REN x.y 
nella quale ì parametri hanno la stessa fun- 
zione che hanno per NUM. 

I numeri di linea possono essere rappre- 
sentati da interi da 1 a 32766. mentre una 
linea può essere lunga fino a 80 caratteri. 
Per cancellare il programma in memoria, 
esiste l'istruzione NEW, menlre NEW 
ALL. oltre a svolgere le funzioni di NEW. 




Stale Software, conosciuta ai tempi delle 
gloriose Tl-58 e 59, qui in versione rivedu- 
ta e corretta. 

Purtroppo al momenlo dì andare in 
stampa queste periferiche non erano anco- 
ra disponibili (lo saranno presumibilmente 
per la fine dell'anno), comunque il giudizio 
estetico che possiamo formulare su questi 
accessori, dall'esame di una fotografia in 
nostro possesso, è che sono perfettamente 
in sintonia con la linea del CC-40 


cancella anche i tasti definiti dalfutenie. i 
programmi in linguaggio macchina, ripo- 
siziona il pointer della Ram Top e chiude 
tulli i file aperti. 

Per cancellare una o più linee dì pro- 
gramma si può usare la funzione DELETE 
la quale, nelle sue varie forme, consente 
tutte le combinazioni desiderate. 
Abbiamo provalo a far girare il nostro soli- 


Una volta aperta la confezione del CC- 
40. inserite le pile, ed acceso il computer 
con il tasto ON. sul display apparirà il 
messag^o: 

System inizialìzed 

che sta ad indicare che il sistema si trova 
ora nelle condizioni standard dì inizializza- 
zione. Quando abbiamo iniziato a voler 
programmare qualcosa, sono cominciate 
le dolenti note: non esiste la possibilità di 
battere comandi abbreviati, e vanno ri- 
spettati tutti gli spazi fra una parola e l'al- 
tra. Ad esempio per battere la lìnea: 

10 FOR A = 1 TO 15 STEP 3 

sono necessarie ben 24 pressioni di tasti. 

compreso l'ENTER. II panico però si è un 


to programma di benchmark nel CC-40 
100 DIM COUNT (5) 

110 K = 0 
120 K = K + l 
130 A = K/2-3 + 4-5 
140 QOSUB 200 
ISO FOR L = 0TO 5 
160COUNT(L) = A 
170 NEXT L 

180 IF K<500THEN 120 
190 STOP 
200 RETURN 
210 END 

Il tempo impiegalo per l'elaborazione è 
stalo di I minuto e 7 secondi. 
Conclusioni 


Com'è nolo, gran parte del successo di 
un computer é affidato alla consistenza 
degli accessori software e hardware che lo 
supportano sul mercato: da questo punto 
di vista il CC-40 è destinato ad avere una 
carriera molto soddisfacente: le periferiche 
sono stale razionalmente studiate, mentre 
per il software sono già disponibili alcuni 




moduli Solid State ed una quindicina dì 
Wafertape per vari campì di applicazione. 
É inoltre prevista l'introduzione di un let- 
tore di codici a barre e di un'interfaccia 
video. Per quanto riguarda la portatilìtà, il 
CC-40 e tutte e tre le periferiche entrano 
comodamente in una valigetta 24 ore. per 
cui la fascia di pubblico a cui può rivolgersi 
sì allarga notevolmente. 

Secondo noi è un'ottima macchina per 
uso scientifico, data la precisione nei calco- 
li, ma talune implementazioni scelte dalla 
Texas ne limitano la praticità d'uso in si- 
tuazioni non molto comode quali sono 
quelle in cui spesso ci si viene a trovare con 
un computer portatile. 

La realizzazione del CC-40 è dì ottima 
qualità, garantita peraltro dal marchio Te- 
xas: possiamo finalmente dire che un pro- 
dotto Texas oltre ad essere un buon pro- 
dotto, è anche un "bel" prodotto in quanto 
la linea di questo nuovo pupillo, seppur 
non rappresenti una novità, è perfettamen- 
te in sintonìa con i tempi. 

Tutto sommato le aspettative sono stale 
rispettate, e certamente dal pubblico non 
potrà che giungere una risposta positiva, 
tenendo conto anche della fiducia che da 
sempre viene mostrata dagli utenti verso le 
produzioni Texas. MC 


MCmiCfocomputer 23 


49 


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SWEETP 

di Corrado Giustozzi 


Pochi mesi fa. provando il ploiier IVata- 
nuhe WX47H PÌotwriier. parlammo di av- 
vento de! "personal plotier". intendendo che 
iliiesio tipo di periferica, grazie al crescente 
interesse di pubblico, sta subendo lo stesso 
tipo di evoluzione commerciale seguilo dai 
computer prima e dalle stampanti poi. In 
altre parole, i costruttori stanno producendo 
limi nuova generazione di ploiter "persona- 
li". cioè pensali per usi hobbistici o comun- 
tpie non professionali: macchine più lente e 
con meno funzioni, ma anche dal costo note- 
volmente inferiore. Lo Sweet-P mostra chia- 
ramente come il plotier stia uscendo da! mon- 
do deirinformalica "seria" e inavvicinahile 
per diventare una periferica come un'altra, 
alla stregua di una stampante. 

In effetti l'utilità di un plotier anche nel 
lavoro comune tciaè non specializzato) è 
enorme, anche se generalmente ci sì accorge 
di ciò solo dopo averlo usato per qualche 
tempo, quando si scopre di non poterne più 
fare a meno. Confucio diceva che un 'imma- 
gine vate mille parole: questo è vero anche in 
informatica: è infatti noto come un grafico 
od un diagramma siano motto più "fruibili" 
della equivalente tabella di cifre, nel senso 
che rendono mollo più immediata ed eviden- 
te l'informazione che una lunga .serie di nu- 
meri contiene ma nasconde. In campo un pò ' 
più tecnico, invece, basta pensare a chi deve 
realizzare disegni complessi o ripetitivi 
(.schemi elettrici, particolari meccanici, 
progetti edili), o, più in generale, a chi fa 


ricerca grafica o architettonica. In tutti que- 
sti casi un... "braccio disegnante" unito a! 
computer fa miracoli. Di ciò si è accorto 
l'utente di personal computer, e. come dice- 
vamo. anche l'industria, che sieiproducendo 
plotter indirizzali appunto verso questa pic- 
cola utenza. Lo Stveet-P, prodotto dalla 
americana Enter Computer, è un classico 
esempio di macchina economica. Come ve- 
dremo. le sue prestazioni sano più che accet- 
tabili per un uso "normale", mentre sareb- 
bero certamente insufficienti in campo pro- 
fessionale. Peso e dimensioni ridottissimi, e 
costruzione quanto mai semplice completa- 
no il quadro: un ploiterino "da tavolo", da 
attaccare al proprio personal. Tutto som- 
malo un apparecchio interessante, del quale 
ci accingiamo volentieri a fare la prova. 


Descrizione 


All'apparenza lo Sweet-P non manca di 
ricordare il famoso (ma di classe ben diver- 
sa...) HP 7470 provato sul numero 10 di 
MC. In elTetti il sistema di scrittura è ana- 
logo: il movimento lungo l'asse x viene 
realizzato spostando il foglio e non la pen- 
na. grazie ad un sistema di due rulli presso- 
ri posti sui margini del foglio, come vedre- 
mo meglio in seguito. 

Le dimensioni della macchina sono mol- 
to ridotte: circa 36x8x22 cm. per circa 
3,5 chili di peso, un ingombro veramente 
minimo; il solo formato di carta adopera- 
bile è l'A4. La carrozzeria è di un economi- 
co polistirolo beige chiaro, e su di essa 
risaltano due fasce laterali marroni: quella 


52 


MCmicrocomputer 23 




sìnislra ha solo funzioni estetiche (vi com- 
pare il lego “Sweel-P"), mentre quella de- 
stra alloggia la tastiera di controllo, a 
membrana e a bassa forza di azionamento 
come da ultima moda. I "lusti" sono dodi- 
ci. e consentono di impartire i comandi 
base: penna su e giù. movimenti nelle quat- 
tro direzioni principali e a quarantacinque 
gradi, pausa, self test. Sul retro solo un 
fusibile, interruttore e cordone di rete (non 
staccabile) e il connettore per il collega- 
mento al computer. Non vi è traccia di spie 
di accensione: economia va bene, ma ora si 
esagera... 

Il piano di stampa è di acciaio, ben rea- 
lizzato; sopra di esso é posta la guida, an- 
ch'essa d'acciaio, sulla quale scorre il por- 
tapenne per realizzare movimenti lungo 
l'asse y. Ai lati del piano di scrittura sono 
presenti due coppie di "pinch roller", ossia 
rotellinc in gomma che stringono i margini 
opposti del foglio per muoverlo lungo l’as- 
se X. Il tasto di sblocco è in atto a sinistra, 
sulla fascia laterale; premendolo si solleva 
il portapenne verso l'alto e si separano i 
pressori per permettere il caricamento del- 
la carta. Sul piano di scrittura è chiaramen- 
te indicata una linea di riferimento che 
indica il corretto allineamento del margine 
superiore del foglio. 

Il portapenne è un semplice supporto di 
pla.stica sul quale le penne si montano ad 
incastro. Anche le penne sono prodotte 
dalla Enier: vi sono sia penne biro che 
pennarelli, e questi ultimi in versione per 


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carta e per lucido: esiste comunque un ap- 
posito adattatore che permette di montare 
penne di altre marche. 

L'interno 


Una volta aperto, lo Sweel-P si rivela 
abbastanza spoglio; la costruzione, molto 
semplice, è del tipo a due piani; meccanica 
sopra ed elettronica sotto. Sul lato destro si 
notano subito i due grandi motori a passo 
che consentono il movimento lungo i due 
assi, mentre sul lato sinistro si vedono il 
trasformatore d'alimentazione e l'elettro- 
magnete che. tramile rinvi! meccanici, rea- 
lizza il movimento su-giù della penna. L'e- 
lettronica. semplicissima, é interamente 
contenuta su una piccola piastra a circuito 
stampato: oltre al microprocessore e alla 
EPROM col set di caratteri si può dire che 


non v'è niente. L'unico servocontrollo pre- 
sente è un microswitch di fine corsa, azio- 
nato da una piastrina di plastica colicgata 
alla cinta (lessibile che trascina l'equipag- 
gio mobile. 

Le funzioni 


Parlare delle funzioni di questo piottcr è 
un po' pretenzioso: in effetti ora parleremo 
soprattutto della mancanza di funzioni. 
Infatti lo Sweet-Pé un plotter scarsamente 
■■intelligente", nel senso che non possiede 
tutto queU'insieme di... firmwarismi che 
semplilicano tanto la vita aH'uicnte e ai 
quali siamo in un certo senso abituati. In 
particolare manca la possibilità di traccia- 
re cerchi e rettangoli, di effettuare scalaiu- 
re automatiche, di interpolare punti asse- 
gnati e di usare linee a tratteggio. Il set di 
caratteri comprende le sole maiuscole, 
manca il corsivo e non si può scrivere lungo 
una direzione qualsiasi ma solo lungo i 
quattro semiassi. Infine non é presente un 
buffer d'ingressi, e quindi non é possibile 
ottimizzare i propri programmi facendo si 
che mentre il plotter disegna il computer 
pensi. 

A questo punto qualcuno dirà: "ma allo- 
ra cosa c'è in questo coso?"; eccovi quindi 
la risposta. C'è tutto c solo quello che serve 
per tracciare righe; posizionamento e mo- 
vimenti in coordinate assolute o con incre- 
menti relativi, sia a penna sollevata che 
abbassata; funzioni di penna su e penna 



MCmicrocomputer 23 


53 






giù (che peraltro sono spesso ridondami, 
in quanto le istruzioni stesse di movimento 
specificano se questo debba avvenire scri- 
vendo 0 no); tracciamento di un segmento 
di estremi assegnati. Le funzioni accessorie 
sono il cambio di velocità (sedici passi da 
circa 3 a 15 cm/s). la selezione delle dimen- 
sioni dei caratteri di testo (ben 255 passi, 
da due millimetri a 50 cm di altezza!), la 
scelta della direzione di scrittura, la possi- 
bilità di segnare un punto o di scrivere un 
carattere in una posizione specificala, la 
definizione della lunghezza del foglio di 
carta nel caso si adoperi carta in rullo. 
Tramite questo comando si può impostare 
una lunghezza di circa tre metri al massi- 
mo; mollo utile per tracciare disegni svi- 
luppati in una sola direzione (es. un ponte). 
Unica raffinatezza il tracciamento degli as- 
si coordinali, che segna automaticamente 
le lacche di riferimento. 

In effetti c’è tutto ciò che serve, ma... 
volete mettere la comodità di fare un cer- 
chio con un’istruzione sola? Va detto che 
col plotter viene fornito un dischetto con 
alcuni programmi, alcuni inutili (i soliti 
demo visti e rivisti) ed altri utili e ben fatti; 
ad esempio quello che fa i diagrammi a 
torta e quello che fa gli istogrammi. Ciò 
sopperisce un po' alla mancanza di funzio- 
ni intrìnseche, ma continua a non lasciarci 
del tutto soddisfatti. Sono comunque di- 
sponibili dischetti con software applicati- 
vo dedicato; non abbiamo avuto modo di 
provarli, ma da alcuni esempi visti ci sem- 
brano polenti e ben fatti. 

Le coordinate del plotter sono espresse 
in unità che rappresentano decimi di milli- 
metro; questo fatto viene citato nel manua- 
le solo in una tavola di conversione verso la 
fine, mentre in ogni altra parte si usano le 
unità di misura anglosassoni (e quindi il 
passo risulta di quattro millesimi di polli- 
ce...) 


54 


MCmicfocomputer 23 





Utilizzazione 


Il ploiter Sweet'P é dolalo di sene di una 
interfaccia Centronics compatibile, e quin- 
di é collegabile direttamente aH'uscita 
stampante di praticamente tutti i personal 
in commercio. Noi l'abbiamo adoperato in 
unione aU'Osbome 1 e all'Apple Ile. senza 
mai avere problemi. Tra l'altro la Enier 
fornisce una scheda di interfaccia per l'Ap- 
ple che sostituisce egregiamente quella ori- 
ginale. 

Le prestazioni mostrale dal plolter so- 
no. considerando la classe dell'upparec- 
chic, da ritenersi buone; una precisione ed 
una ripetibilità (dichiarate) di un decimo di 
millimetro sono sufficienti per usi non pro- 
fessionali. Anche la velocità massima, di 
circa 1 5 cm's è più che sufficiente. 

Ceno, la .semplicità della meccanica si fa 
sentire: ed in effetti, se si guarda bene, le 
linee inclinate non sono proprio dritte, ma 
rivelano delle microondulazioni che de- 
nunciano i lìmiti del trascinamento del fo- 
glio. Nulla di particolarmente grave, co- 
munque, Più grave ci sembra invece la cita- 
la mancanza di funzioni residenti, c ancora 
di più quella del set di caratteri minuscoli: 
avere simboli strani e caratteri greci maga- 
ri può essere un gadget, ma scrivere in 
minuscolo serve. 

Fra le cose semplicemente fastidiose ci- 
tiamo invece la mancanza della spia di ac- 
censione: scordarsi il plotter acceso è più 
facile di quanto sembri (e a noi è capitato 
di lasciarcelo per quattro giorni dì fila...). 

Il caricamento della carta è pratico e 
veloce, anche se ovviamente non ha alcuna 
pretesa di precisione o ripetibilità. 

Anche il cambio delle penne é mollo 
rapido, grazie al simpatico attacco "a baio- 
netta": con un po' dì pratica si riesce anche 
a non sporcare il foglio durante l'operazio- 



MCmicrocomputer 23 


55 





Il luirìm ilr iiulUu la piusirìnii in platina i he. haiicmln 
iiinirii il mii rmwiiih risibile a suiisira. milizza un \cm- 


I programmi presemi nel dischetto for- 
nito sono abbxstan?a ameni: comprendo- 
no il disegno del solito Space Shuttle, un 
programma di bioritmi che anziché trac- 
ciare le sinusoidi per segmenti stranamente 
si limita ad indicarle con un carattere alfa- 
betico (e. per la cronaca, presenta i cicli 
biorilmici rovesciali!) e qualche altra co- 
setta che potete vedere nelle illustrazioni; 
oltre, naturalmente, ai programmi più seri 
citati poco fa. 

II manuale é piuttosto scarno, ma pen- 
sandoci bene none che ci sia molto da dire; 
peccato solo che manchi qualunque infor- 
mazione suU'hardwarc della macchina. 

Conclusioni 


Volendo definire io Sweet-P con una so- 
la parola si può dire; spariuno. 

E presente solo ciò che elTetiivamentc 
serve, e nulla di più; ciò può essere più o 
meno criticabile, ma realizza una ben pre- 
cisa filosofia commerciale, consistente nel 
non dare nulla di accessorio o superfluo 
per poter contenere al massimo i costi di 
produzione e quindi il prezzo per l'utente 
finale. 

A questo proposito c'è da dire che quan- 
do abbiamo iniziato a scrivere questo arti- 
colo il prezzo delio Sweet-P era. sia pure di 
poco, superiore ai milione e mezzo. Una 
cifra che ci é sembrata decisamente un po' 
alta per una macchina di simili prestazioni- 

li 19 settembre, con la rivista quasi in 
stampa, una telefonata deirimportatore ci 
"costringe” a riscrivere in extremis le con- 
clusioni informandoci che. anche in segui- 
lo alla presentazione di un nuovo modello 
di maggiori prestazioni, il prezzo dello 
Sweet-P scende a 980.000 lire: una cifra 
che. a questo punto, ci sembra proporzio- 
nata alle prestazioni. 

Ci si può quindi ricollegare al discorso 
iniziale, quello delfavvemo del personal 
plotter: un milione é una cifra accessibile 
anche per un hobbista o un professionista, 
purché ovviamente per qualche ragione in- 
teressati al discorso della grafica. Il Sweet- 
P. dunque, ci sembra una macchina in gra- 
do di trovare rapidamente una precisa (e 
meritata) collocazione sul mercato. MC 


1 


56 


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Immuginiamo dì stare davanti ad una 
scacchiera e di dover decidere la mossa da 
fare. Inizieremo subito, seppur inconscia- 
mente. ad analizzare tutte le possibili mos- 
se e contromosse e per ognuna valuteremo 
il vantaggio conseguibile. Infìneattueremo 
la mossa, delle tante analizzate, per la qua- 
le il vantaggio risulti massimo. 

In effeili quello che volevamo era deter- 
minare la disposizione dei pezzi del gioco 
alla quale corrispondesse il maggior van- 
taggio o. più generalmente, la disposizione 
che presentasse determinati requisiti. 

Per giungere però a determinare questa 
disposizione abbiamo dovuto scegliere tra 
tante disposizioni possìbili dopo averle 
analizzale per poterle valutare. 

Il metodo d è cosi connaturato che non 
CI accorgiamo di un fatto essenziale: la no- 
stra vera nece.ssità era quella di compiere 
una "sintesi", e cioè di individuare la di- 
sposizione dotala delle volute caraneristi- 
che. mentre abbiamo operato una serie di 

Bisogna constatare che tale metodo è 
probabilmente il metodo con cui procede il 
pensiero umano. Ogni scelta avviene per 
valutazione dei dati ottenuti dail'anulìsi dì 
molle situazioni. La cosa è estremamente 
sorprendente quando si comprende appie- 
no il significato della sìntesi e come questa 
sia sempre l'obiettivo del nostro piensiero 
dall'arte aH'econoniia. 

Dunque l'uomo pare attuare la sintesi 
tramite analisi ripetute. Il procedimento di 
sintesi per analisi successive non sarebbe 
però attuabile senza un altro metodo im- 
portante: il procedimento euristico. 

Euristico, etimologicamente, è ciò che 
"aiuta nella scoperta". Ed anche se pren- 
diamo questo termine dagli studi e dalla 
mtellìgenza ariiflciule. é certo che anche 
l'uomo si giova di espedienti euristici. 

Quando infatti l'uomo può riconoscere 
degli schemi noti, nel senso che già era 
stata compiuta una serie di analisi ed il 
risultato di tali analisi è noto, evita di ripe- 
tere le analLsi e sceglie immediatamente la 
soluzione già precedentemente individua- 
ta. Tutto questo può in un certo senso 
configurarsi con il termine, anche se vago, 
di "esperienza". 

E questo giustifica come gli schemi ac- 
quisiti come espedienti euristici siano difTi- 
cili da modificare. 

Ed infatti essendo l'utilizzazione di pro- 
cedimenti euristici propria del modo di de- 
cidere dell'uomo, è estremamente difficile 
contraddire dall'interno tali schemi. 

Cosi, a grandi linee, si spiega la "lentez- 
za" del progresso. 

Un fatto storico illustra questa partico- 
larità. 

La piramide Romboidale dì Dahshur 
porta questo nome perché il suo angolo di 
elevazione venne improvvisamente cam- 
biato durante la costruzione e venne porta- 
to dai 54° della base ai 43°.S della parte 
superiore. 

Una spiegazione di questo fenomeno 
può ricercarsi nel crollo avvenuto proba- 


LA PROGRAMMAZIONE MATEMATICA NEL 


di Roberto Spagnuolo 


burnente nello stesso periodo, della pirami- 
de di Meìdum. la quale, elevata con un 
angolo di 54°. crollò prima di essere ulti- 

Ecco che l'evento calamitoso compie 
una analisi empirica del modello mostran- 
do con impressionante evidenza il risultato 
ed il dato euristico, cioè l'angolo con cui le 
piramidi debbono essere elevate, cambia. 

Proprio gli insuccessi degli schemi pro- 
posti daH'uomo guidano verso modelli più 
vicini all'essere dotati dei requisiti. 

E l'insuccesso, si badi, é pur sempre una 
analisi, un modo empirico di conoscere le 
caratteristiche dell'oggetto e ciò sia se é 
determinato dall’uomo con la sperimenta- 
zione. sia se é determinalo casualmente 
dagli eventi. 

Dunque di nuovo la sintesi del modello 
dai risultati dell'analisi. 

Ora la domanda fondamentale risulta 
questa: è possibile individuare dei melodi 
di sintesi diretta del modello? 

Benché vi sia una ragionevole certezza di 
ritenere che questo procedimento non sia 
quello attuato daU'uomo, non si può esclu- 
dere che simili metodi possano esistere. 

Il conseguimento di un tale risultato sa- 
rebbe forse il mitico "amplificatore d'intel- 
ligenza". 

La stessa natura del calcolo elettronico 





ha suggerito di affidare al computer l'one- 
roso compilo delle analisi successive, ed il 
metodo dì scelta per analisi ha trovato nel 
calcolatore uno strumento formidabile. 

Ma dò non ha sostanzialmente mutato i 
termini del problema. Il progettista può 
oggi compiere analisi accurate e rapide di 
più modelli per scegliere quello che meglio 
soddisfa i requisiti progettuali. 

Ciò é un fatto notevolissimo sotto il pro- 
filo pratico e consente di conoscere sempre 
più il futuro comportamento della struttu- 
ra da realizzare ma non consente certo dì 
trovare "la struttura" che unica assolva in 
modo completo i requisiti. 

Ed infatti, nel campo del software per la 
progettazione, si hanno quasi esclusiva- 
mente programmi di "analisi strutturale" 
con la tendenza ad essere "interattivi" nel 
senso di permettere di effettuare con facili- 
tà analisi ripetute dì modelli variati con 
continuità. 

Lo scopo, lo vediamo chiaramente, é la 
sìntesi, ma il mezzo resta l'analisi. 

Ci guardiamo bene con questo dai mini- 
mizzare il valore di tali metodi e di tali 
programmi nell'uso pratico che sono indi- 
spensabili e soprattutto validi entro il siste- 
ma economico in cui operano. 

Però 'Tobieilivo sintesi" è un obiettivo 
troppo ghiotto per non attrarre e troppo 
impiortantc perché fin d’oggi non cominci 
ad occuparci per il domani. 

Con un esempio concreto, immaginia- 
mo ora di voler calcolare le misure x. y. z 
dei lati di un parallelepipedo di volume 
assegnalo V e tale che la superficie totale 
sìa mìnima. 

Il problema può formularsi come segue: 
2xy -I- 2xz -I- 2yz = MIN 
sotto la condizione 

xyz = V 

Potremmo assegnare i valori di x. y ez in 
modo che soddisfino la condizione per poi 
calcolare la superficie del solido. Ripeten- 
do questa operazione di analisi più volte 
per diversi valori delle variabili, sarebbe 
possibile approssimare la soluzione. 

È però chiaro che anche per un proble- 
ma cosi semplice il metodo risulterebbe del 
tutto inadeguato. 

La programmazione matematica si oc- 


MCmicrocomputer 23 


61 




cupa di questo tipo di problemi fornendo 
gli strumenti algoritmici per ottenere quel- 
le soluzioni che in precedenza abbiamo 
chiamato “sintesi". Per il problema dell'e- 
sempio non è difTicile trovare subito la so- 
luzione che è 

X = y = z 

La soluzione chiarisce il concetto; infatti 
mostra che il parallelepipedo di minor su- 
perficie per un volume assegnato è un cu- 
bo: si c operata una vera e propria "sintesi 
della forma" partendo dai requisiti. 

L’esempio che abbiamo portato ci é ser- 
vito a creare una immagine precisa delle 
finalità e della immensa importanza della 
programmazione matematica. 

Va però notato che il problema presen- 
tato non è lineare in quanto la condizione, 
o vincolo, non lo è. 


Un problema del genere, cioè con vinco- 
li 0 con la cosiddetta "funzione obiettivo" 
(la funzione cioè di cui si cerca il minimo o 
il massimo) non lineari, è un problema a 
tuit'oggi piuttosto arduo per la program- 
mazione matematica. Gli algoritmi di pro- 
grammazione matematica non lineare so- 
no in genere da adottarsi con cautela e da 
scegliersi a seconda del tipo di problema, 
ed in sostanza mostrano che non si è anco- 
ra giunti a procedimenti generalizzabili. 

Pertanto presentiamo un altro esempio 
che questa volta possa aiutarci a introdur- 
re invece gli aspetti più concreti dei proble- 
ma. L'esempio è tratto da "Introduzione 
alla programmazione lineare" di J. D. Bri- 
stol. PTE - Milano. 

Supponiamo di voler produrre due pro- 
dotti, A e B e che ognuno sìa soggetto alla 


La programmazione maremaiiea nel CÀD 

lavorazione di tre macchine per un numero 
di ore riportale qui di seguilo; 

MI M2 M3 
Al 2 1.6 

B2 l 1.6 

e che le macchine non possano lavorare più 
di 40 ore settimanali. Il profitto per il pro- 
dotto A è di 1 5 e per il prodotto B di 20. Ci 
si chiede quanti prodotti di tipo A e di tipo 
B devono essere prodotti per rendere mas- 
simo il profitto. I vìncoli, imposti dal nu- 
mero massimo di ore lavorative dì ogni 
macchina, detti x ed y il numero di prodotti 
di tipo A e B, divengono: 

X -I- 2y^40 
2x -t- y<40 
1.6x -I- 1.6y«40 



62 


MCmtcrocomputer 23 


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La funzione obiettivo risulta infine 
15x + 20y = MAX 

Questo è un classico problema di pro- 
grammazione lineare per il quale è stalo 
formulato già dal primo dopoguerra un 
algoritmo del tutto generale che. nella ver- 
sione originale, prende il nome di metodo 
del simplesso. 

Per comprendere come opera questo al- 
goritmo, è opportuno osservare che le dise- 
quazioni limitano delle porzioni di piano, 
essendo solo due le variabili, e quindi sono 
facilmente rappresentabili con un grafico 
nel piano (flg. I Le disequazioni racchiu- 
dono dunque una porzione di piano in una 
poligonale aH'ìnterno della quale ogni so- 
luzione è “ammissibile” nel senso che non 
viola alcuna disequazione. Ora anche la 
funzione obiettivo può rappresentarsi co- 
me una retta: spostando la retta parallela- 
mente a se stessa la funzione assume diver- 
si valori. È ora chiaro che la retta che 
rappresenta la funzione obiettivo e che 
passa per il punto x= 10. y= 15 passa per il 
vertice ammissibile per cui é massimo il 
valore della funzione obiettivo e quindi le 
coordinate del vertice sono la soluzione dei 
problema. 

L'algoritmo del simplesso parte da un 
assegnato vertice del poligono, o meglio 
del poliedro ad n dimensioni in quanto le 
variabili non saranno certo sempre due. e 
percorre i vertici valutando ad ogni passo 
quale sarà il prossimo vertice che mi^iora 
ancora la soluzione. Tale decisione viene 
effettuata tramite una trasformazione di 
coordinate che permette di scegliere age- 
volmente il prossimo vertice. 

Naturalmente questa è una interpreta- 
zione geometrica del metodo che se ha il 
pregio deM'immediatezza non ha certo 
quello della completezza. Per i dettagli dì 
tipo matematico del metodo si rimanda 
quindi alla letteratura specializzata. 

Il programma qui presentato attua il 
metodo del simplesso nella sua forma ori- 
ginale e consente di risolvere problemi dì 
medie dimensioni. Va però detto che, per- 
ché il metodo possa affrontare qualsiasi 
problema, si rendono necessari alcuni con- 
trolli ed alcune trasformazioni che nel li- 
stato qui riprodotto non si è ritenuto op- 
portuno riportare per non appesantirne la 
leggibilità (fig. 2). 

Il programma infatti opera su un "ta- 
bleau” in forma "canonica debole". 

Le disequazioni debbono essere tutte 
nella forma 

A$ax^ -I- bx, ...nx_^ con A^O 
e deve essere ammissibile"la soluzione ini- 
ziale 

La parte iniziale' del programma utilizza 
l'istruzione DATA per formare il tableau 
iniziale. Nel listato i dati sì riferiscono al 
problema dell'esempio precedente. 

Va ancora aggiunto che il programma 
opera la minimizzazione delia funzione 
obiettivo c pertanto per massimizzare oc- 


corre cambiare di segno ai coefficienti della 
funzione obiettivo. 

È ora possibile accennare a come la pro- 
grammazione matematica, ed in particola- 
re la programmazione lineare, giuochi un 
ruolo determinante nel CAD. computer 
aided design, e cioè, per tornare alla tesi 
iniziale, consenta di ottenere in una certa 
misura la "sintesi" della soluzione. 

Nel progetto di strutture sia civili che 
meccaniche il progettista in genere formu- 
la un progetto di massima basandosi su 
quella esperienza che dicemmo avere fun- 
zioni euristiche nel metodo. Quindi sotto- 
pone questo progetto ad una analisi, utiliz- 
zando ad esempio il metodo degli elementi 
finiti di cui avemmo già occasione di parla- 
re nel numero 17 di questa rivisla. 



Tale analisi permette di sapere se il 
progetto proposto è idoneo o meno, nel 
senso che possono esserci delle parti della 
struttura progettata che non sopportano 
gli sforzi ed altre, al contrario, in cui il 
materiale non è sfruttato quanto è piossibi- 
le causando degli sprechi. Nella prassi, per 
progetti di qualche importanza, si ripete 
l'analisi della struttura modificata sulla 
scorta dei risultali dell'analisi precedente. 

Come è facile rendersi conto questo me- 
todo ha lo svantaggio di essere troppo lun- 
go ma soprattutto di non dare garanzie che 
la soluzione trovata sia elTettivamente la 
migliore. 

Nel caso comune della progettazione dei 
telai piani, é possibile mostrare senza par- 
ticolari difficoltà come la programmazio- 
ne lineare possa effettuare una progetta- 
zione ottimale della struttura. 

Questa applicazione si deve a Foulkes 
che per primo la propose nel 1953 ma da 
allora ha avuto notevoli sviluppi. (Foulkes 
"Minimum Weighl Design and iheory of 
plastìc collapse » 1953 Quart..Appl. Math 
v.X n. 4), 

Posto che l'obiettivo del progettista sìa 
quello di rendere minimo il costo impie- 
gando la minima quantità di materiale, il 
problema sarà dunque quello dì dimensio- 
nare la struttura in modo che il volume 
risulti minimo. II volume di una trave è 


La programmazione malemolica nel CAD 

dato dal prodotto dell'area della sua sezio- 
ne trasversale per la sua lunghezza. Poiché 
è possibile assumere una legge di propor- 
zionalità lineare tra area della sezione e 
momento flettente che essa può trasmette- 
re, ecco che il volume della trave può espri- 
mersi come prodotto del momento fletten- 
te ammissibile per la lunghezza della trave. 

La somma di tali prodotti estesa a tutta 
la struttura costituisce la funzione obietti- 
vo dì cui sì cerca il minimo. 

Però la struttura deve essere dimensio- 
nata in modo tale che i momenti flettenti 
generati dalle forze esterne in ogni sua par- 
te siano inferiori o eguali a quelli massimi 
che possono essere trasmessi- Ciò implica 
una serie di condizioni o vincoli costituiti 
da dìseguaglìanze. 

Per essere più precisi, si individuano nel- 
la struttura tulli i "modi possibili dì collas- 
so" ecioé tutti ì modi in cui la struttura può 
collassare cedendo in alcune sue parti. Per 
ognuno dì tali modi è possibile scrivere una 
equazione di equilibrio che appunto dà 
luogo a quelle diseguaglianze che costitui- 
scono i vincoli del problema. 

La figura 3, tratta dall'articolo di Foul- 
kes, mostra come alcuni modi di collasso 
avvengano prima di altri. Quindi la ragio- 
ne ammissibile, in cui cioè i valori B e B 
dei momenti resistenti delle travi sono lutti 
accettabili, è costituita solo da quelle dìse- 
guaglianze relative ai modi di collasso che 
effettivamente si potrebbero verificare per 
primi. 

Ora la funzione obiettivo, nella forma 
2B + 2B, = min presenta un minimo am- 
missibile fungo un intero lato del poligono 
indicando che esistono più soluzioni otti- 
mali i cui valori sono le coordinate dei 
punti di tale linea dì tangenza. 

Quindi, individuali i momenti che le tra- 
vi devono trasmettere, è possibile indivi- 
duarne immediatamente la sezione e quin- 
di l'intero dimensionamento del progetto. 

Si ha quindi la garanzia deirottimalìtà 
della soluzione tramite un procedimento 
immediato che ha consentito di ottenere 
direttamente il progetto della struttura. 

Naturalmente il procedimento è com- 
pletamente automatizzabile e consente di 
dare alla espressione CAD il vero significa- 
lo di produzione del progetto tramite cal- 
colatore. ìÉC 


Bibliografìa 

In lingua italiana, tra gli altri, si consiglia; 
L. Ermini. Programmazione lineare - ISEDI 
1972 

Il classico della programmazione lineare, 
con cenni storici di notevole interesse: 

C.B. Dantzig. Linear programmi^ and ex- 
lensions - Princeton Univ. Press - 1963 
Per riferimento a codici di calcolo: 

S. Zionlis. Linear and integer programoiing 
Preniice Hall - 1974 

Infine per le applicazioni alla progettazione 
dei telai: 

Massonei. Save Calcolo plastico a roltnra 
delle costruzioni - clup - 1980 


64 


MCmicrocomputer 23 





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progredisce in Italia, a Caluso, nella fabbrica di stam- 
panti più grande d’Europa. E fare coincidere quantità e quali- 
tà, che in fabbrica sono elementi antitetici, non è certamente una cosa 
facile. La Honeywell Information Systems Italia ci è riuscita, operando 
una vera “rivoluzione" industriale e tecnologica. Con continui investimenti 
sulla struttura, tutta l’organizzazione di produzione, dalla tecnologia di montag- 
gio al controllo di qualità, è stata adeguata ai volumi crescenti di produzione rinno- 
vando la metodologia di lavoro. Sono state eliminate le lunghe catene di montaggio, 
per sostituirle con una serie di banchi rotanti, vere e proprie isole, dove unici protagoni- 


sti sono la stampante e Tuomo. Sui 
merosi test di qualità, e vengono poi 
attento; la stampante così ottenuta 
in modo automatico da apposite 


banchi, i vari sottosistemi superano nu- 
montati da un unico operatore esperto ed 
viene sottoposta a severi controlli fatti 
sofisticate apparecchiature. Questo si- 
stema, oltre ad essere molto veloce, ren- 
de meno ripetitivo il lavoro dell’uomo che 
partecipa con maggiore attenzione e respon- 
sabilità al processo produttivo. Nulla insom- 
ma è stato trascurato per ottenere un prodotto 
perfettamente siano e altamente affidabile. 

Ecco perche le stampanti Honeywell, 
prodotte in enorme quantità anche 
per la loro linearità di progetto, si 
distinguono per l’assoluta af- 
fidabilità, la perfetta sicurez- 
za, la grande completezza ap- 
plicativa e la varietà dei mo- 
delli: da 80 a 1 32 colonne e da 
100 a 400 caratteri al secondo. 


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tagna HISI OEM SALES Maxtcd RD. Hcmd Hempstead, Hcrts HP2 7DZ Td. 0442-42291 Tlx.; 82413- 



a cura di Francesco Peironi 


Disegno su due pagine 

con la tavoletta grafica di 
MCmicrocomputer 


Può un bravo disegnatore, ad esempio uno 
di quelli che fanno le caricature ai turisti a 
Piazza Navona. disegnare contemporanea’ 
mente con te due mani, su due fogli, due 
ritratti della stessa persona'/ Ad esempio un 
ritratto di profilo con la mano destra e un 
ritratto di tre quarti con la mano sinistra. 
Addirittura può. ne! fare i due disegni, con le 
due matite tracciare contemporaneamente 
le stesse parli: cioè se sul primo foglio la 
prima matita sta disegnando il naso, la se- 
conda sta facendo sul secondo foglio lo stes- 


Abbiamo introdotto l'argomento di 
questo articolo. Vogliamo realizzare un 
programma che, con i dati provenienti da 
una unica fase di input, realizzata ovvia- 
mente con la tavoletta grafica di MC, pro- 
duca due output differenti degli stessi dati, 
ciascuno su una delle due pagine grafiche 
dell'Apple II, visibili altemativamente. 

L'argomenlo riprende varie tematiche 
apparse su altri articoli di MC ed in partico- 
lare l'input di dati grafici da tavoletta, fuso 
del menu, l'uso delle due pagine grafiche 
dell'Apple li. la grafica tridimensionale. 

Si tratta quindi di costruire un grosso 
"collage" di routine, richiamabile dal me- 
nu della tavoletta, per la costruzione del 
disegno e per la sua visualizzazione e per la 
sua memorizzazione. 

Il flow-chart del programma, che si chia- 
ma INOUT. è in figura 1, 

La zona racchiusa nella linea tratteggia- 
ta ne indica il cuore, costituito dal menu 


della tavoletta e che prevede due tipi di 
operazioni. Quelle inerenti la costruzione 
del disegno e comprendenti l'input delle 
coordinate e l'individuazione deH'inizio li- 
nea spezzata e quelle inerenti la visualizza- 
zione e la memorizzazione della figura. 

Prima di passare alla descrizione di det- 
taglio del flow e delle routine, introducia- 
mo l'argomento presentando tre program- 
mi “propedeutici". Il primo riprende la 
questione della rappresentazione tridi- 
mensionale di solidi e la realizza sulle due 
pagine grafiche dell'Apple II. Il secondo è 
l'elenco degli swiich possibili tra le varie 
pagine TEXT. HGR, HGR2 dell’Apple II 
e per ogni pagina c'è la possibilità di ese- 
guire clear aggiunte o la semplice visualiz- 
zazione. 

In pratica queste nove possibilità po- 
tranno costituire nove opzioni del menu 
della tavoletta. 

Infine, il terzo programma accetta input 
da tavoletta, prevede già il menu adottalo 
per il programma finale (che si chiama 
INOU’T) e prevede l'input di dati tridimen- 
sionali. 

Programma Duepagine 

Ci riferiamo, come già detto, a vari arti- 
coli pubblicati su numeri precedenti di MC 
e trattami la grafica tridimensionale. 

Poiché il programma Duepagine serve 
per esemplificare l'uso delle due pagine per 
"scopi tridimensionali" in simultanea, ab- 
biamo apportato drastiche semplificazioni 
nelle altre routine ed in particolare: 

- eliminazione della fase di input dati (che 
esemplificheremo nell'apposito program- 
ma INPDT); tutti i dati sono inseriti con 
READ e DATA oppure con assegnazione 
di costanti nel programma: 



- le varie fasi sono eseguite in sequenza, 
prima la lettura dei dati della figura nello 
spazio, poi la lettura e la elaborazione dei 
dati riferiti ai due punti di vista, poi la 
elaborazione delle figure sulle due pagine 
ed infine la loro visualizzazione. 

Questo è un processo semplificato ri- 
spetto a quello collegato interattivamente 
ad un input da tavoletta; lo spazio in cui 
operiamo è ben individuato, per evitare 
pesanti routine di scaling e centratura che 
non permettono la inleraliiviià del pro- 
gramma. 

Nella figura 2 sono visualizzati due pun- 
ti di vista PI. P2, caratterizzati ciascuno 
dai due angoli A I (1), A I (2) e A2( I). A2(2). 

E poiché entrano nel gioco della pro- 
sjjcttiva seno e coseno servono 8 costanti 
trigonometriche S I ( 1 ). S 1(2). CI ( I ), Cl(2) 
per il punto P 1 e S2(l ). S2(2). C2( I ). C2(2) 
per il punto P2. 

Servono poi p»er ogni punto dì vista le 
due distanze dal piano di osservazione e 
dal soggetto; D 1(1), DI (2) per il punto PI e 
D2(l). D2(2) per il punto P2. 

Anche Io spazio occupabile dal soggetto 
é bene che sia definito per evitare incompa- 
tibilità dì formalo sia con la fase di visua- 
lizzazione sìa con la fase di input da tavo- 
letta (che come é noto ha lo stesso formalo 
del monitor in uscita). 

In pratica il soggetto deve rientrare in un 
parallelepipedo con centro nell'origine de- 




MCmicrocomputer 23 


MC grafica 

gli assi 0. 0. 0 e con dimensioni circa -200. 
+ 200 per ciascun asse (vedi fig. 3). 

Questa non è una legge categorica in 
quanto il fattore di scala dipende dalla 
scelta del piano di visualizzazione (indivi- 
duato dalla distanza DI) e della distanza 
del punto di vista dal soggetto (individuata 
dalla distanza D2) e dalia sua posizione 
angolare nello spazio (angoli Al e A2). 

L'ultima semplificazione é quella relati- 
va al metodo di rappresentazione del soli- 
do. Abbiamo adottalo il più semplice an- 
che se un po' oneroso e cioè quello delle 
linee spezzate. Ogni solido va perciò scom- 
posto in un certo numero di linee spezzale 
(è un lavoro da fare preventivamente a 
tavolino), ciascuna delle quali individua 
uno 0 più spìgoli della figura. 

In figura 4 c'è un esempio riferito ad un 
parallelepipedo che è stato scomposto in 4 
linee spezzate, una di 9 segmenti e 3 di un 
solo segmento; il parallelepipedo come sa- 
pete possiede 12 spigoli. 

Anticipato lutto questo il programma 
non dovrebbe presentare sorprese, oltre- 
luttoi REM descrivonoquello che succede 
(il listato del programma Duepagine è in 

n«. 5). 

Dopo la lettura dei dati riferiti ai due 
punti di vista questi sono visualizzati in 
forma elegante (fig. 6). I dati degli angoli 
sono tradotti in gradì sessadecimalì. 

La fase dì lettura dei dati del soggetto è 
inserita in un loop in cui ogni singolo pun- 



Figura 4 - Spezzate che compongono la Jìgura solida. I 



Figura .t - IMiaiii del programma Ouepagine. Il progran 


to P (X,Y,Z) viene caricato nei vettori X%, 
Vo. Z%. Per ogni punto viene ricercata la 
posizione in ciascuna delle due viste e i 
vettori caricati sono X\%, Yt'i per il pri- 
mo punto di vista e X2°o. Y2% per il secon- 
do. II lutto viene visualizzato in forma ta- 
bellare per valutare la correttezza dei dati 
(fig- 7). 

A questo punto c'è la doppia fase di 
visualizzazione nelle due pagine grafiche. 
Se il punto da visualizzare costituisce l'ini- 
zio di una nuova spezzata il valore delta 
coordinata Z% va incrementato di 2000. In 
questo modo in fase dì output viene indivi- 
duato il punto dal quale partire con una 
nuova lìnea. 

Eseguita la fase dì disegno nelle due pa- 
gine c'é la fase di visualizzazione rapida 
delle due figure. Per passare da una all'al- 
tra basta premere RETURN. 

Programma nove 


Il programma sì chiama cosi perché ese- 
gue nove routine dilTerenti a seconda del 
tasto numerico (da 1 a 9) premuto. Le nove 
routine sono tre per ogni pagina (TEXT. 
HGR. HGR2) e permettono tre funzioni; 
l'aggiunta di qualcosa alla pagina, la visua- 
lizzazione senza aggiunta, la cancellazione. 

Le aggiunte sono un numero casuale per 
la pagina TEXT. una riga verticale casuale 
per la pagina HGR e una riga orizzontale 
per la pagina HGR2. 

Il passaggio tra ciascuna delle pagine a 
ciascuna delle altre non provoca inconve- 
nienti. Proprio quello che ci serve nel menu 
che dobbiamo realizzare per la nostra Ta- 
blet. 

Programma INPDT 

È un programma generico di input dati 
da Tablet e può. con opportune implemen- 
tazioni. servire a svariati scopi. Nel nostro 
caso lo utilizziamo per la immissione di 
dati grafici tridimensionali e per la gestione 
dì un menu con 14 opzioni. 

La suddivisione della tavoletta è quindi 
quella di figura 9. 

L’uso della Tablet comporta l'inseri- 


DATI fiNGOLFIRI 


PRIMO PUNTO 

di VISTA 


LATITUDINE 

A1<1> 

45 

LONGITUDINE 

Al<2> 

30 

PRINT OIST. 

DK1> 

100 

SECONDA OIST. Dl<2> 

150 

SECONDO PUNTO DI VISTA 

LATITUDINE 

A2<1> 

€0 

LONGITUDINE 

A2<2> 

45 

PRINT DIST. 

D2<1) 

100 

SECONDA DIST. D2<2) 

160 

Return per continuare 


mento nel programma (listato in fig. 10) 
delle routine di inizializzazione (righe 
40 + 80)della routine di lettura valori pad- 
die (righe 400 -^450) e della routine di tra- 
duzione di tali valori in coordinate X°„. 
Y"/„ (righe 300 + 330). 

Poiché leggiamo valori bidimensionali e 
a noi invece occorrono valori tridimensio- 
nali. per ogni punto da immettere dobbia- 
mo puntare due volte la Tablet. La prima 
volta leggiamo X",, Y%, la seconda volta 
leggiamo Z“„. che corrisponde alla X^n 
fornita dalla seconda lettura. 

In pratica dobbiamo appoggiare sulla 
Tablet un disegno in pianta del nostro sog- 
getto. su cui per ogni punto sia fornito 
anche il valore Z“o (elevazione), l'immis- 
sione di tale valore va riferita ad un asse 
immaginario X s Z, utilizzato solo nella 
seconda lettura (vedi sempre fig. 9). 

Non sono implementale routine di me- 
nu. ma ci siamo limitati a individuare le 
zone e a visualizzare l'indicazione relativa. 

Se invece sì immettono i dati grafici veri 
e propri questi vengono visualizzati alfa- 
numericamente in forma X. Y. Z. 

In figura 1 1 c'é un esempio dcH'output 
del programma. 



MCmicrocomputer 23 


»C gra/ìcu 



Programma INOUT 

Tulio quanto dello fino ad ora ci serve 
nel programma INOUT. che comprende la 
sezione input del programma INPDT e la 
sezione output del programma DUEPA- 
GINE. 

Il tulio viene gestito con la tavoletta, 
escludendo quindi qualsiasi input da ta- 
stiera. 

Esaminiamo il flow<hart che riassume 
in modo ordinato le varie funzioni e routi- 
ne implementate nonché le varie connes- 
sioni logiche tra di esse. 

Il programma comincia con le varie ini- 
zializzazioni (righe 10-20). 

Con l'assegnazione del LOMEM vengo- 
no protette le pagine grafiche, poi con le 
istruzioni HOME, HGR. HGR2 vengono 
pulite. Poi viene settato l'HCOLOR e infi- 
ne ci si pone in pagina TEXT attorno alia 
quale opereremo. 


Vengono richiamate in sequenza tre 
routine. In riga 1 900 c'è la ìnizializzazione 
dei dati Tablet, uguale a quella presente nel 
programma INPDT. La routine di riga 
1800 e seguenti contiene l'inizializzazione 
dei dati geometrici necessari alla visualiz- 
zazione. quattro dati per ciascuno dei due 
punti di vista, con questi dati vengono 
inoltre calcolate quattro costanti trigono- 
metriche per ogni punto di vista. 

Questa parte è simile a quella inserita nel 
programma Ouepagine. 

Le altre routine Tablet sono la 1200. 
lettura continua delle paddie. e la 1100. 
calcolo X, Y da Tablet. 

Cè poi la solita routine (riga 1000) per 
rallineamento della Tablet, che richiede 
l'immissione del punto di riferimento. 

La situazione dopo il puntamento è 
quella di figura 9 con la zona menu in alto 
(14 settori lunghi 20 e alti 40). e la zona 
input dati, larga 280 e alta 192). 



È ovvio che queste tre routine non sono 
opzioni dei menu in quanto vengono ese- 
guile una sola volta. 

Nelle righe tra la 30 e la 90 c'è la M AlN 
ROUTINE. 



Si gira sulla riga 40 finché non viene 
puntato sulla Tablet il punto voluto e pre- 
muto il tasto. Se il tasto è premuto ci sono 
due possibilità; se siamo in zona dati viene 
richiamala la routine di righe 100-160 perii 
caricamento del terzo dato di elevazione. 
Altrimenti siamo in zona menu c bisogna 
calcolare il valore OP. che indica l'opzione 
scelta. 

Questa operazione é elementare (vedi ri- 
ga 70). come elementare è il richiamo della 
subrouiine scelta e il ritorno alla riga 40 
(vedi righe 80 e 90). 

Vediamo ora cosa succede nella routine 
tra le righe 100 c 160. 

Stiamo caricando un dato tridimensio- 
nale. quindi viene incrementato il contato- 
re C dei dati e viene caricato il corrispon- 


70 


MCmicrocomputer 23 


MC grajka 

dcme valore dei vettori X”„, Y”o(riga 1 IO). 
A questo punto occorre fornire, nella scala 
Z corrispondente alla scala X*il terzo pun- 
to e questa operazione viene fatta con la 
Tablet. 

I tre valori vengono visualizzati. 

Prima del RETURN e del rientro nella 
MAIN routine, c'é il GOSUB 1300. 

La routine 1300 è la più complessa in 
quanto è quella che esegue gli switch e 
disegna sulle due pagine grafiche. 

I calcoli trìgonometrici sono gli stessi 
inseriti nel programma Duepagine. 

Variano le funzioni di plot in quanto 
non si può usare il PLOT TO. Infatti poi- 
ché gli elementi sono disegnali uno per 
volta sulle due pagine l'HPLOT TO con- 
giungerebbe punti disegnati su due pagine 
differenti, con la conseguenza di lavorare 
su pagine sbagliate. 

Per evitare questo usiamo HPLOT... 
TO... e lo possiamo fare in quanto ì nostri 
dati sono caricati nei vettori Xl%, \ 
X2%, Y2% a seconda che si trovino sulla 
prima o sulla seconda pagina. 

L'unica avvertenza è quella di ricordarsi 
di iniziare la spezzata sempre con l'opzione 
NUOVA SPEZZATA (anche se si tratta 
del primo dato). 

In questo caso il punto iniziale non viene 
plottalo subito in quanto viene plottato 
tutto il segmento, una volta immesso il 
secondo punto. 

In sostanza se lavoriamo con il monitor 
settato su una delle due pagine grafiche 



vedremo il segmento disegnato solo dopo 
aver puntato quattro volte la Tablet (cioè 
due volte per ciascuno dei due punti indivi- 
duanti il segmento). 

Come già visto nel programma INPDT 
l'inizio spezzata provoca Tincremento di 
2000 del valore Z%. 

Vediamo ora, rapidamente le opzioni 
del menu. 

Riga 200- Inizio spezzata, serve solo per 


setlare a 2000 il fla^ di incremento della 
Z°snel caso di primo punto della spezzata. 

Riga 300 - Switch su pagina HGR2, si 
tratta ovviamente di switch senza aggiunte 
e senza clear. 

Riga 400 - Switch su pagina HGR. 

Riga 500 - Switch su pagina TEXT. è 
bene lavorare sulla pagina TEXT anziché 
su quelle grafiche, in quanto ha il controllo 
di tutto quello che succede. 

Si possono sempre fare rapide puntate 
sulle pagine grafiche per poi tornare su 
TEXT. 

Riga 600 - Clear; pulisce le pagine e azze- 
ra il contatore. Si ricomincia da capo! 

Riga 700 - Rapido switch tra le pagine. 

Riga 800 - Memorizzazione Picture. 
Non è stata implementata in quanto pub- 
blicata più volte. Si tratta di memorizzare 
una 0 tutte e due le pagine grafiche come 
picture su disco. 

Riga 900 - Memorizzazione File. Anche 
questa routine non è stata implementata. 
Si possono memorizzare tutti o parte dei 
dati. Ovvero X%, Y%, Z% sono i dati tridi- 
mensionali di partenza e possono essere 
differentemente elaborati. 

Oppure Xl%, Yl% sono i dati del dise- 
gno sulla pagina I. e sono quindi dati già 
elaborati, oppure X2%, Y2% sono quelli 
sulla pagina 2. 

In sostanza se memorizzate i dati tridi- 
mensionali li potrete rieiaborare, se memo- 
rizzate i dati schermo non potrete che rive- 
dere lo stesso disegno. MC 



MCmicrocomputer 23 


71 


IMPARIAMO A PROGRAMMARE IN 

, assemblei» 

di Valter Di Dio 


Quarta parte 


In questa quarta puntata concluderemo 
l'esplorazione dei tipi di indirizzamento che 
sono possibili con il microprocessore 6502. 
In caso abbiate dei dubbi mettetevi davanti 
a! computer e fate delle prove: se ancora vi 
fosse sfuggito qualcosa non fatevi problemi 
a scrivere in redazione. 

Oltre agli ultimi tipi di indirizzamento 
oggi faremo la conoscenza col Miniassem- 
bler che. presente nella prima serie di Apple, 
è purtroppo scomparso nelle ultime: niente 
paura, andremo a scovare dove si nasconde e 
lo riporteremo al lavoro. 

Quello che più contraddistingue il mi- 
croprocessore 6S02 dai suoi consimili è la 
incredibile varietà dei tipi di indirizzamen- 
to che questo consente. A prima vista sem- 
brerebbe più utile avere a disposizione una 
serie di registri a sedici bit eventualmente 
separabili in coppie di registri a otto bit. 1 
progettisti dei 6502 hanno piuttosto prefe- 
rito usare solo due registri a otto bit. au- 
mentando invece la capacità dì indirizza- 
mento. Se questo consente una maggiore 
velocità dì esecuzione in tutti quei casi in 
cui sono sufficienti i normali registri a otto 
bit, richiede peraltro una piccola fatica ini- 
ziale per il programmatore che, per poter 
lavorare su ampi spazi di memoria, deve 
imparare due strani tipi di indirizzamento 
dal nome alquanto sibillino; l'indirizza- 
mento indicizzato indiretto e quello indi- 
retto indicizzato- 

Questidue lipidi indirizzamento suppli- 
scono alla impossibilità dì indirizzare indi- 
cizzatamente più di 256 locazioni di me- 
moria contigue o di accedere sempre con 
un registro indice a dati che distino tra loro 
più dei famigerati 256 byte. Il loro uso. una 
volta capito bene il meccanismo con cui 
lavorano, consente di superare il confine 
dei 256 byte e dì spaziare per tutta la me- 
moria senza usare programmi che si auto- 
modificano- 

Facciamo prima un breve riepilogo dei 
tipi di indirizzamento usati finora e del 
loro significato- 

Indirizzamento implìcito: significa che 
in pratica non si indirizza nulla dal mo- 
mento che l'istruzione è fine a se stessa 
oppure specifica automaticamente il regi- 
stro su cui lavora: ad esempio INX (incre- 
menta X) 0 CLC (clear Carry). 

Indirizzamento immediato: il dato sì 
trova nella locazione di memoria immedia- 


tamente successiva al codice istruzione: ad 
esempio LDA SAO equivale in memoria ad 
A9 AO. dove A9 è il codice istruzione ed AO 
il dato. 

Indirizzamento assoluto: i due valori che 
seguono il codice istruzione indicano ri- 
spettivamente la parte bassa e la parte alta 
deli'ìndìrizzo dì memoria che contiene il 
dato; per cui 8D 00 03 significa STA (Sto- 
rage Accumulator) immagazzina il conte- 
nuto dell'Accumulatore nella locazione 
S0300. 



Indirizzamento Zero Page; è del tutto 
sìmile al precedente salvo che la parte alta 
dell'indirizzo di memoria viene omessa ed 
è assunta automaticamente uguale a zero; 
quindi A6 45 vuol dire carica nel registro X 
(LDX) il contenuto della locazione S0045. 

Indirizzamento assoluto. X o Y: in que- 
sto caso al valore che segue il codice istru- 
zione deve essere sommato il contenuto 
attuale del registro indice X. o Y a seconda 
del caso: il risultato indica la locazione 
definitiva di memoria in cui andare a prele- 
vare il dato: per esempio FE AO 04 vuol 
dire incrementa il contenuto della locazio- 
ne che sì ottiene sommando a S04A0 il 
valore attuale di X. mettiamo che sia SIO. 
per cui la locazione effettivamente incre- 
mentata diventa la S04B0. 

Indirizzamento Zero Page, X (Y): è na- 
turalmente simile a quello assoluto salvo 
che al solito la parte alta deH'indirizzo base 
vale zero ed é sottintesa. Da notare che 
solo il registro X può indicizzare la pagina 
zero, tranne nel caso in cui si debba indiciz- 
zare una operazione che coinvolge il regi- 
stro X: nel qual caso si può usare il registro 


Y come indice. Non esiste quindi una LDA 
SFl.Y ma esiste la LDX SFl.Y. 

Indirizzamento relativo: si usa nelle 
istruzioni di diramazione (branch) e signi- 
fica che il valore che segue il codice istru- 
zione viene interpretato come un intero 
con segno e sommato al valore attuale del 
contatore di programma, consentendo 
spostamenti in avanti o indietro relativi 
alla posizione della istruzione dì dirama- 
zione. Per cui BEQ $04 significa salta 
avanti dì 4 byte se l'ultimo risultato era 
zero. 

Tutti questi tipi di indirizzamento li ab- 
biamo già usati, magari senza accorgerce- 
ne. negli esempi delle puntate precedenti. 
Se qualcuno nel frattempo si è andato a 
guardare la tabella 1 di pagina 57 sul nu- 
mero 21. avrà scoperto che nella testata 
"indirizzamenti" restano ancora tre tipi 
sconosciuti: appunto l'indicizzato indiret- 
to. l'indiretto indicizzato e l'indiretto. 
Quest'ultimo però è relativo solo alla istru- 
zione di salto incondizionato JMP (GO- 
TO) e significa semplicemente che nei due 
byte che seguono il codice operativo (6C) si 
trova l'indirizzo del primo dì due byte che 
contengono la vera destinazione finale del 
salto (più complicato a dirsi che a farsi). 
Infatti 6C 00 03 che viene disassembiato in 
JMP $(0300), non salta a $300 ma a quello 
che trova scritto in $300 e $301. 

Rimbocchiamoci le maniche 


Siamo finalmente arrivati ai due più po- 
tenti tipi di indirizzamento, gli indiretti in- 
dicizzati. Iniziamo con un problema prati- 
co: vogliamo scrivere sullo schermo la pa- 
rola riservata del Basic che corrisponde ad 
una certa posizione della tabella Apple- 
soft. 

La tabella delle parole Basic sì trova già 
in Rom a partire dalla locazione DODO ma 
supera abbondantemente ì 256 byte. Le 
parole riservate del Basic (tipo PRINT. 
END, INPUT ecc.) sono scrittte in ASCII 
tranne l'ultimo carattere che ha il bit dì 
segno settato (un ASCII negativo ?!). Per 
accedere alla tabella potremmo usare una 
LDA SDODO.X ma questo non ci consenti- 
rebbe di esplorare le locazioni che si trova- 
no oltre DICF per il semplice fatto che X 
non può superare $FF. Si potrebbe ovviare 
al problema controllando X e, nel caso di 
superamento del confine, saltare ad un'al- 
tra routine che partendo da DI DO acceda 
ad altre 256 locazioni e cosi vìa. 

Risulta evidente che per leggere una ta- 
bella dì soli 2K di memoria sarebbero ne- 
cessarie 8 routine simili in cascata e addirit- 
tura ne servirebbero 32 solo per pulire una 
delle pagine grafiche in alta risoluzione. 

A questo punto dobbiamo per forza ri- 
correre aH'indirizzamento indiretto. In ge- 
nerale per indirizzamento indiretto si in- 
tende il fatto che quanto segue il codice 
istruzione non é il vero indirizzo finale ma 
l'indirizzo di una coppia dì locazioni che 
contiene l'indirizzo finale. In questo modo 
anche se il programma risiede in Rom è 
possibile mandarlo a leggere un indirizzo 


72 


MCmicrocomputer 23 


m Ram dove può essere facilmente mani- 
polato. Per aumentare la velocità di acces- 
so e per risparmiare un byte nell'Istruzione 
si usa. per questo tipo di indirizzamento, la 
pagina zero. Oltre a essere indiretto questo 
indirizzo può anche essere indicizzato e 
cioè modillcaio dal contenuto di uno dei 
due registri indice X o Y. La modifica di 
questo indirizzo può essere fatta in due 
momenti, ricordiamo infatti che il micro- 
processore effettua due accessi in memo- 
ria. il primo quando va a leggere in pagina 
zero la locazione definitiva, il secondo 
quando appunto accede a quest'ultima. 
Nel 6502 è possibile indicizzare uno o l'al- 
tro di questi due accessi (non tutti e due) a 
seconda del registro indice utilizzato; X 
indicizza l'accesso alla pagina zero. Y quel- 
lo alla locazione finale. 

Per cui un indirizzamento di tipo LDA 
S(IO.X) consente di accedere ad una tabel- 
la di salti che si trova in pagina zero a 
partire dalle locazioni $10 e $1 1 e prose- 
guendo con 512eS13, SI4eSI5e cosi via. 
determinando tramite il registro X quale 
coppia di locazioni contiene il puntatore al 
dato da caricare in Accumulatore (badate 
che il registro X deve essere incrementato 
di due per ogni coppia). 

Un indirizzamento del tipo LDAS(81). Y 
accede ad una tabella il cui primo dato è 
puntato dal contenuto delle locazioni S8 1 e 
$82 più il valore attuale del registro Y. 
Come vedete oltre al modo in cui sono 
disposte le parentesi nel disassemblato ciò 
che principalmente distingue le due istru- 
zioni è l'uso del registro X o Y. Il primo 
caso prende il nome di pre-indicizzazione o 
indicizzalo (prima) indiretto (poi), il se- 
condo si dice invece post-indicizzato o in- 
diretto indicizzato. 

È proprio l'indirizzamento indiretto in- 
dicizzalo che ci consente di risolvere ele- 
gantemente il problema dell'accesso a ta- 
belle di dati più lunghe di 256 byte. 

Usando rindirizzamento indiretto indi- 
cizzato é possibile accedere ai dati conte- 
nuti in una tabella qualsiasi in due diffe- 
renti modi, a seconda che ci interessi la 
scansione completa, un byte dopo l'altro 
dal primo fino all'ultimo, oppure il prelie- 
vo di un certo numero di byte a partire da 
una locazione qualsiasi. Il primo metodo si 
usa di solito per stampare messaggi duran- 
te un programma in linguaggio macchina, 
il secondo serve invece per ritrovare delle 
stringhe aH'intemo di una tabella. 

La differenza principale consiste nel fat- 
to che per esplorare tutta una tabella, che 
in genere sarà più lunga di 256 byte, non sì 
fu uso della post-indicizzazione e, mante- 
nendo il registro Y azzerato, si incrementa, 
mediante un apposito sottoprogramma, la 
coppia di puntatori. Mentre nel caso della 
lettura di una parte della tabella (purché 
sia inferiore ai 256 byte) una volta trovato 
il punto di inizio incrementando via via la 
coppia di puntatori in pagina zero, si pro- 
cede al prelievo dell'informazione incre- 
mentando il solo registro Y. Nel caso si 
abbia necessità di una scansione completa 


e si voglia però sfruttare la velocità di in- 
cremento del registro Y. si può usare una 
miscela di due metodi; ovvero si carica nei 
puntatori la locazione di start e si esplora- 
no i primi 256 byte incrementando il regi- 
stro Y ; quando questo toma a zero si incre- 
menta di uno la parte alta della coppia dì 
puntatori, cioè il secondo dei due byte che 
si trovano in pagina zero. In questo modo 
si fa puntare rindirizzamento indicizzato 
alla successiva pagina dì memoria, dimo- 
doché il successivo loop del registro Y 
esplora altri 256 byte. Occorrerà natural- 
mente un controllo di raggiungimento del- 
la fine della tabella che si potrà ricavare o 
direttamente dal riconoscimento di un byte 
di stop oppure dal superamento di una 
data locazione di memoria. 

Il programma di figura 1. che deriva da 
una subroutine del Superlìst. effettua la 
stampa di una parola riservata del Basic 
leggendola dalla tabella che si trova in 
ROM. 

Vediamo come funziona: il registro X 
contiene il numero di comandi Basic che 



dobbiamo saltare prima di incontrare 
quello cercato. Quindi il primo comando 
carica in X il numero del comando; per 
esempio 5. Dopodiché dobbiamo prepa- 
rarci ad usare l'indirizzamento indiretto 
indicizzalo (LDA (hex). Y). Ci prepariamo 
allora due locazioni in pagina zero che do- 
vranno contenere l'indirizzo di partenza 
della tabella. Per conformità al program- 
ma Superlisi usiamo le locazioni $8 1 e $82. 
Dal momento che la tabella inizia a 
SD0D0 tutte e due le locazioni dovranno 
contenere SD0; ricordate però che il $D0 
della locazione $8! è effettivamente $D0 
mentre quello della locazione $82 indica il 
numero della pagina di memoria (detto di 
solito parte alta dell'indirizzo in quanto è il 
byte di valore più elevato) e il suo valore 
deve essere moltiplicato per SFF. Una vol- 
ta messe a posto, con la solita sequenza 
LDA... STA. le locazioni $81 e $82 passia- 
mo ad azzerare il registro Y affinché pumi 
proprio a $DOD0. Ci serve ora il program- 
ma che incrementa di uno il puntatore 
($8 1 . $82). Immaginiamo per un momento 
che le locuzioni S8I e $82 non siano in 


ordine inverso ma come di solilo siamo 
abituati a disporre i numeri; in questo caso 
vediamo subito che per poter incrementare 
correttamente il contenuto del puntatore 
dobbiamo incrementare la locazione di de- 
stra ($82) finché non arriva a $FF, a questo 
punto il successivo incremento deve ripor- 
tare a zero $82 ed effettuare il riporto di 
uno nella locazione $8 1 . Dal momento che 
le locazioni possono contare solo fino a 
$FF un successivo incremento le riporta 
necessariamente a zero, quindi tutto rego- 
lare per la $82 mentre non esiste alcun 
riporto automatico Ira celle di memoria; 
per cui una volta notato che la $82 è passa- 
ta per lo zero dobbiamo essere noi ad in- 
crementare di uno la locazione $81. 

Dato che conosciamo già l'istruzione 
INC. sappiamo controllare il passaggio 
per zero grazie alla BEQ, niente di più 
semplice quindi realizzare il nostro incre- 
mentatore a sedici bit. Attenzione, ricor- 
date che le locazioni sono scambiale fra 
loro e quindi invertite $81 e $82 ne! pro- 
gramma. Dovreste essere tutti in grado di 
scrivere da soli tale subroutine che consta 
di soli sette byte RTS compreso; chi non ci 
riuscisse la trova in figura I a partire dalla 
locazione $311. 

Come già accennato le parole chiave del 
Basic sono scritte in memoria in ASCII e 
terminano con un carattere maggiore di 
$7F. per contare quindi le parole da saltare 
ci basta contare quanti byte negativi (se 
sono maggiori di $7F hanno il bit 7 uguale 
ad uno e questo significa presenza di segno 
negativo) abbiamo incontrato. Ecco allora 
finalmente la LDA ($8I).Y che legge un 
byte, viene poi controllata la sua positività 
e nel caso affermativo sì procede ad incre- 
mentare S81-$82 e sì prende il carattere 
successivo, altrimenti vuol dire che si è 
incontrata la fine dì una parola per cui si 
decrementa il registro X. Quando X è arri- 
vato a zero abbiamo raggiunto la parola 
cercata e saltiamo alla routine $3 1 A che la 
stampa. La routine di stampa sfrutta ora la 
post-indicizzazione per scorrere i byte del- 
la parola da stampare ed inviarli alla routi- 
ne DB5C del Basic che corrisponde alla 
FDED del monitor e che si preoccuperà di 
scriverli sullo schermo o sulla stampante se 
è attivo il canale ! . o addirittura passandoli 
al DOS come comandi se i primi due carat- 
teri sono un carriage return ($8D) seguito 
da un control D ($84). 

Quindi lasciato fermo il puntatore in 
pagina zero, che punta al primo carattere 
da stampare, si incrementa di uno il regi- 
stro Y (INY) fino ad incontrare un “carat- 
tere negativo" che ci indica la fine della 
stringa e. per ora, del programma- Prima 
del JSR DB5C troviamo una strana istru- 
zione. la PHA che serve a spingere sullo 
siack il contenuto dell'accumulatore. Que- 
sto è necessario in quanto al ritorno della 
routine di stampa il contenuto dell'accu- 
mulatore risulta modificalo e non è più 
possibile controllare se il carattere appena 
stampalo è l'ultimo. Avremmo potuto 
mettere il contenuto di A in una qualsiasi 


MCmicrocomputer 23 


73 


locazione ma si sarebbero impegnale più 
locazioni di memoria sia per il programma 
che per contenere A. Con l’uso dello stack 
sì risolve agevolmente il problema in quan- 
to basta una PH A per spingere l'accumula- 
tore sullo stack e una PLA per andarlo a 
riprendere; due byte in lutto e un program- 
ma più pulito. 

Il Miniassembler 


Nei primi Apple con l’Integer Basic resi- 
dente in Rom era disponibile un assembla- 
tore piuttosto rudimentale ma abbastanza 
comodo per scrivere in memoria dei pro- 
grammi di una certa lunghezza senza dover 
continuamente controllare le tabelle dei 
codici esadecimali o quelle per il calcolo 
degli indirizzi relativi. 

Il Miniassembler non consente comun- 
que di assegnare etichette a particolari 
punti del programma nè di dare dei nomi 
alle locazioni di memoria usate per deposi- 
tarvi le nostre variabili. Un’ulteriore co- 
modità dei veri assemblatori è la possibili- 
tà dì inserire pezzi di programma in qual- 
siasi punto e di definire tutti gli indirizzi 
non in modo assoluto ma relativo alla lo- 
cazione di origine del programma: consen- 
tendo cosi la possibilità di riiocare il pro- 
gramma in qualsiasi parte della memoria 
(naturalmente rifacendo l’assemblaggio), 
queste possibilità non sono purtroppo pre- 
senti ne! Miniassembler. 

Nonostante ciò l’uso del Miniassembler 
é abbastanza utile, almeno dal punto di 
vista didattico, per avere un’idea generale 
degli assemblatori. Per chi decidesse di get- 
tare via i manuali del Basic e togliere le 
relative Rom dall'Apple per dedicarsi alla 
sola programmazione in linguaggio mac- 
china non potrebbe assolutamente fare a 
meno di un assembler sofisticato (magari 
in Rom). Resta dunque il problema costi- 
tuito dal fatto che nelì’Applesoft, per moti- 
vi di spazio, è scomparso il Miniassembler. 
Chi ci ha seguito negli scorsi numeri avrà 
senz'altro letto l'articolo che ci consente di 
recuperare l’Integer Basic che si trova nel 
disco Master e di come poterlo usare in 
Ram insieme aU'Applesoft. Vista però la 
scomodità di avere il Miniassembler me- 
scolato all'Integer Basic e soprattutto per il 
fatto che cosi si perde buona parte della 
Ram (da S6SOO in poi), abbiamo deciso di 
estrarre il Miniassembler da li e farlo di- 
ventare un programma a sé. visto oltretut- 
to che é lungo appena 160 byte. 

Come recuperare ii Miniassembler 

La prima cosa da fare è di effettuare il 
bootslrap con il dischetto dell'Integer Ba- 
sic preparato secondo le istruzioni che si 
trovano a pagina 72 del numero IS di MC. 
A questo punto se provate a fare un 
•9266G vi comparirà il prompt del Minias- 
sembler costituito dal punto esclamativo 
(!). Questo vi garantisce che il Miniassem- 
bler è in memoria e funziona bene. Per 
uscire dal Miniassembler o battete sempli- 
cemente il Reset oppure sfruttate il fatto 



che dal Miniassembler è possibile eseguire 
qualsiasi comando del Monitor semplice- 
mente facendolo precedere del segno del 
dollaro (S); quindi per uscire dal Minias- 
sembler potete battere ISFF69G 
e vi ritroverete nel Monitor oppure 
! $ < CTRL > C < RETURN > 
per tornare al Basic corrente. 

Una volta certi che il Miniassembler esi- 
ste e funziona possiamo estrarlo dali'Inte- 
ger Basic. Questo si ottiene semplicemente 
mettendo nel drive un disco qualsiasi 
(avrete un disco che usate per le prove!) e 
battendo: BSAVE M1NI,A$9100,LS140 

La lunghezza è leggermente eccedente 
ma questo per ora non importa. 

Rifate ora il Boot con un disco normale 
in modo da ripulire la memoria dall'lnte- 
ger Basic e dal DOS modificato. Ricaricate 
il programma MINI (BLOAD MINI) e 
provate a disasscmblarlo. Scoprirete così 
degli strani JSR a locazioni tipo S98IA o 
S94D0: derivano dal fatto che l'Integer Ba- 
sic per sua comodità si piorta appresso an- 
che una copia del Monitor. Occorre quindi 
modificare tutte le istruzioni che indirizza- 
no le routine del Monitor. Queste si rico- 
noscono dal fatto che gli indirizzi sono 
compresi tra $9400 e S9BFF. Il program- 
ma in Basic di fìgura 2 effettua la conver- 
sione degli indirizzi sommando 100 (dee.) a 
quelli maggiori di S9400. Una ulteriore 


modifica consìste nell'aggiungere davanti 
al Miniassembler una routine che abbassa 
HIMEM a S9i(X)emette nei puntatori del 
control Y che sono $3F9 e S3FA il punto di 
entrata del Minìassember ovvero $9192. 
La routine si trova in figura 3 e dovrebbe 
essere banale per tutti coloro che ci seguo- 
no. Comunque p>er maggiore chiarezza vi 
diamo alcune spiegazioni: le locazioni $73 
e $74 contengono il valore della massima 
locazione di memoria accessibile al Basic, 
sostituendo il contenuto di queste locazio- 
ni con $00 e $9] proteggiamo il Minias- 
sember da istruzioni accidentali da parte 
del Basic, poi con lo stesso principio spo- 
stiamo a $9192 il puntatore del JSR relati- 
vo al Ctrl Y cosicché sia possìbile passare al 
Miniassembler (dal Monitor) premendo 
<CTRL> Y. 

Salvate il lutto su disco battendo: 
BSAVE 

MINIASSEMBLER,A$90ED,L$150 
Per coloro che preferiscono copiarsi diret- 
tamente in memoria il Miniassembler dia- 
mo il dump di memoria relativo in fig. 4. 

Come si usa il Miniassembler 


Una volta caricato il Miniassembler e 
lanciatolo in esecuzione con BRUN MI- 
NIASSEMBLER, vi trovate con il punto 
esclamativo come prompt. Per iniziare a 
scrivere un programma battete l'indirizzo 
di partenza seguito dai duepunii e dal mne- 
monico della prima istruzione. Per esem- 
pio; per mettere in $300 l'istruzione LDA 
#$90, scrivete; !300;LDA «90 <return> 
Per proseguire l'inserimento battete lo 
spazio e poi direttamente la successiva 
istruzione. L'indìrizzamento zero page vie- 
ne riconosciuto dal fatto che findirìzzo é 
ad un solo byte mentre tutte le altre istru- 
zioni si scrìvono nella stessa maniera del 
disassemblato del Monitor. Le istruzioni 
di salto condizionato, ad esempio BEQ, 
richiedono solo findirìzzo assoluto cui sal- 
tare; il Miniassembler calcolerà automati- 
camente lo spostamento. Il sìnCax error è 
costituito da un proprio sotto al carattere 
errato; a volte però l'errore é altrove sulla 
stessa riga, considerate il solo come un 
avvertimento che qualcosa é andata male 
nelfinlerprelazione e rìconlrollate tutta f i- 
struzione. Ogni volta che l'input ha avuto 
successo il Miniassembler presenterà subi- 
to il dìsassemblato Completo dell'istruzio- 
ne sicché si possa controllarne l'esattezza. 

Conclusioni 


Nell'ultima puntata vi avevamo pro- 
messo una routine che permette di pulire lo 
schermo in alta risoluzione in 42 millesimi 
di secondo. Per motivi di spazio non é stato 
possibile inserirla in questa sede ed è finita 
nella rubrìca del software Apple. MC 


Errata corrige: 

Programmare in Assembler. N. 21 pagina 
S7. Nella tabella I il codice della PHP è 8 
invece di 6. 


74 


MCmicrocomputer 23 



^ A 


di Pierluigi Panunzi 


Non appena leggeranno il titolo de! pro- 
gramma proposto in questo numero, alcuni 
lettori rimarranno delusi ... Ci stiamo rife- 
rendo a quei numerosissimi lettori che ci 
hanno inviato in redazione un programma 
riguardante il fatidico "Master Mind" o 
"Sirike and Ball" che dir si voglia: 

Inutile dire che "non ne possiamo più".'!! 
La delusione di cui sopra si riferisce al fatto 
che ognuno di quei lettori penserà: "Ma 
come, il mio programma era più hello ...!". 

E invece hanno tutti torto, in quanto il 
programma presentato riguarda l'altro pun- 
to di vista del "Master Mind". ovvero la 
decodifica di un codice segreto. 

È questa appunto la novità che ha supera- 
lo di gran lunga le aspettative: anche se con 
opportune limitazioni, la nostra TI-S9 ( ab- 
biate pazienza ancora una volta, amati cin- 
quantottisti. ma l'argomento era particolar- 
mente interessante) dicevamo la nostra 59 
indovinerà il nostro numero segreto formato 
da 3 cifre comprese tra I eS. anche ripetute. 

Preghiamo i lettori di cui sopra, che ora 
staranno sicuramente brontolando per le 3 
cifre, di considerare il fatto che già in que.sto 
modo il programma è veramente complicato 
e al limile delle capacità di memoria della 
povera 59. 





MASTER MIND 

di Stefano Daniele Sarti ( Bologna) 

Con questo programma la TI 59 riesce a 
giocare nella nuova veste di decifratore 
(nel molo di codificatore ci gioca invece 
con il programma ‘indovina il numero" 
dell'oitimo libro di istmzionì in dotazio- 
ne), riuscendo ad indovinare, dopo alcuni 
tentativi, un numero da noi scelto, compo- 
sto di tre cifre, ciascuna delle quali può. 
indifferentemente dalle altre, assumere un 
valore compreso tra 1 e 5. Quindi vengono 
offerte 5^ = 125 combinazioni (da 1 1 1 a 
555) anziché le 6* » 1296 della versione 
originale del gioco (un numero di 4 cifre da 
1 a 6). Non mi dilungo a spiegare le regole 
del gioco, del resto quasi universalmente 
conosciute e passo subito alla descrizione 
di come far funzionare il programma sulla 
TI 59. 

Per prima cosa bisogna rimuovere la ri- 
partizione iniziale della memoria con 5 Op 
1 7 (559.49). Dopo di ciò si dovranno cari- 
care i 553 passi di programma: ciò non 
comporla particolari complicazioni se non 
che a partire dal passo 527 ci sono tre 
istruzioni "Dsz" utilizzanti i registri RIO. 
RII e R12 e perciò non potranno essere 
impostati nella maniera convenzionale. 


Lindìce dei programmi SOA 

Su richiesta di parecchi lettori in questo angolo pubblichia- 
mo l’elenco dei programmi presentati nella rubrica “Software 
S.O.A." dal n” 1 al n“ 22. indicando, per ogni programma, per 
quale modello è stalo realizzalo. 

Approfittiamo dell'occasione per ricordare che tutti i lettori 
possono collaborare per le due rubriche ed in particolare per 
[■"Angolo delle TI" con notìzie inedite, funzioni nuove, curiosi- 
tà. insomma qualsiasi notizia inedita riguardante le calcolatrici 
della Texas Instruments. 

Ecco dunque l'elenco dei programmi pubblicati: 

1 - Eclissi di Luna (59): fasi, tempi e caratteristiche del feno- 

meno- 

2 - Roulette (58 59): simulazione del noto gioco. 

3 - Macchina per scrivere (58 59): sfruttando abilmente carat- 

teristiche poco note delle TI è più semplice scrivere piccoli 
testi. 

4 - Risoluzione sistemi complessi (59): utile per la risoluzione 

di reti elettriche in regime sinusoidale. 

5 - Scomposizione di un numero in fattori primi (57). 

Equazioni di 3° grado (57) risolte semplicemente . 
Calendario perpetuo (57) , 

6 • Proiezioni prospettiche (58 59): un ausilio per i disegni . 

7 - Permutazioni (59): fino a ben 1 0 caratteri (se si ha pazien- 

za!). 

8 - Conversione decimale-binario (57): sempre utile . 

Frazioni generatrici (57) di numeri decimali . 

9 - Rubic-one (59): simulazione digitale del cubo di Rubik . 

10 - Proiezioni prospettiche (57); ancora più semplificale. 

Somme di numeri (57): quasi un gioco matematico o rom- 
picapo . 

1 1 - Mèliert-onc (59);conoscete la Piramide di Mèffert? 


12 - Calcolo delle coordinate dell'orbila di un satellite (57): 

anche la 57 consente simulazioni “spaziali'.’ 

Orologio (57): come ti trasformo la calcolatrice in un 
orologio . 

13 - Integrali Doppi (58 59) estesi a domini dati . 

14 - Testaocroce(57):unadiverienteapplicazionedellenuove 

scoperte "sintetiche". 

NIM (58 59): il famoso gioco dei fiammiferi, 

15 - Serie di numeri (57): versione riveduta e velocizzala. 

Serbatoio cilindrico (57): misura della capacità dì una 
cisterna orizzontale. 

1 6 - Moltiplicazione e divisione tra polinomi (58 59) fino al 52® 

grado. 

Supermoltiplicazione (58 59): provate a moltiplicare a 
mano numeri di 90 cifre! 

17 - Conversionedecimale-esadecimale(57)chesfrutta le lette- 

re generabili artificialmente. 

Reverse (57): un gioco non facile realizzato sulla 57. 

18 - Filtri Cross-Over (58 59): per i nostri altoparlanti . 

Realizzazione di un'induttanza (57): mettiamo in pratica il 
programma precedente . 

19 - Frazioni continue (58 59): un vecchio algoritmo riportato 

sulle calcolatrici programmabili . 

Calcolo delle derivale successive (58 59): calcolo numerico 
e non certo simbolico! 

20 - Integrazione di Gauss (58 59) per integrali estesi alfinfini- 

to. 

Rubrica telefonica (58 59): come complicarsi la vita con la 
propria calcolatrice! 

21 • Forza4(58 59): ungiocheiiononmollonolocontrolaTI. 

22 - Secret number (57): Indovinate il numero segreto, con i 

suggerimenti della Tl. 

Tiro al piattello (57): prendete bene la mira! 


MCmicrocomputer 23 


75 


Sof!v,are SOà 


Mact»r MInd 




















OJO 

47 

CMS 

030 

67 

EÙ 

lr.0 

00 

0 

240 

49 

40 

320 

02 

02 

400 

22 

INV 

4S0 

86 

STF 

on 

36 

PGH 

031 

H5 

05 

161 

42 

STO 

241 

43 

RCL 

321 

85 


401 

36 

STF 

431 

01 

01 

0H2 

15 

15 

032 



162 

02 

02 

242 

4? 

49 

322 

43 

RCL 

402 

02 

02 

482 

61 

GTD 

033 

15 

E 

033 

h4 

□P 

163 

04 

4 

243 

52 

EE 

323 

03 

03 

403 

05 

5 

433 

01 

01 


01 

1 

034 


21 

164 

04 


244 

01 

1 

324 

54 


404 

42 

STO 

434 

10 

10 

005 

OU 

0 

035 

05 


165 

42 

STO 

245 

94 


325 

67 

EQ 

405 

06 

06 

435 

22 

IN'' 

036 

42 

STO 

036 

44 

SOM 

166 

03 

03 

246 

44 

sull 

326 

03 

03 

406 

43 

RCL 

436 

86 

STF 

007 

00 

00 

037 

np 

02 



RC- 

247 

48 

48 

327 

91 

91 

407 

06 

06 

437 

01 

01 

033 

03 

3 

038 


DSZ 


02 

02 

240 

25 

CLP 

328 

29 

CP 

408 

72 


4'38 

03 

3 

039 


STO 

099 

uo 

00 

1»9 

37 

i:;t 

2-.9 

4,3 

RCL 

329 

43 

RCL 

409 

06 

06 

4-59 

42 

STD 

010 

01 

01 

030 

00 

00 

1-0 


PC- 

770 



330 

02 

02 

410 

32 

XiT 

440 

02 

02 

Oli 

36 

PGM 

031 

o9 

69 

1 ~1 

113 

03 


•32 


331 

22 

IHV 

4 1 1 

04 

4 

4-?l 

04 

4 

012 

!5 

15 


03 

3 

1~2 


IH'' 


43 

RCL 

332 

67 

EQ 


04 


4-92 

04 

4 

013 

~1 

SBR 

033 

06 

6 

!'3 

6,' 

EQ 

253 

48 


333 

05 

05 

413 

42 

STO 

493 

42 

STO 

0)4 

SS 

DMS 

0^4 

42 

STO 

1-4 

U1 

01 

254 

22 

IN'.' 

3 34 


27 

414 

07 

07 


04 

04 

0)5 



035 

on 

00 

1 ’5 

-SO 

80 

255 

67 

EQ 

335 

43 

RCL 

415 

03 


445 

03 

3 

016 

04 

4 

036 


RC* 

l ’6 

93 


256 

05 

05 

336 

03 

03 

416 

42 

STD 

496 

42 

STD 

017 

35 


047 

00 

nn 

1-7 

01 

l 

257 

27 

27 

337 

22 

INV 

417 

08 

08 

497 

01 

01 

013 

01 

1 

099 

67 

EQ 

1 'S 

44 

sull 

258 

69 

□ P 

338 

67 

EQ 

418 

73 

RC* 

49S 

02 

2 

019 

95 



n? 

02 

1~9 

4S 

43 

259 

20 

20 

339 

03 

03 

419 

fi7 

07 

449 

00 

0 

030 

59 

!»T 

130 


63 

130 

•>9 

□ P 

2a.O 

61 

GTD 

340 

44 

44 

420 


IHV 

500 

42 

STD 



STi» 

U1 


IN” 

131 


22 

261 

00 

00 

341 

61 

GTD 

421 

6/ 

EQ 

501 

05 

05 

0^2 

on 

00 

1.12 

59 

INT 

132 

69 

□ P 


96 


342 

04 

04 

422 

04 

04 

502 

53 


023 


OP 

133 


STD 

133 

23 


263 

03 

3 

343 


71 

423 

30 

30 

503 

73 

RC* 

024 

20 

20 

1-34 



1 34 

97 

use 

264 

32 

X.’T 

344 

43 

RCL 

4’4 

00 

0 




025 


DSZ 

135 


RC* 

135 

01 

01 

265 

53 


345 

00 

00 

4-5 

72 

ST* 





01 

01 

1.36 


00 

1 36 

01 

01 


43 

RCL 

346 

42 

STO 

426 

06 

06 







137 


IHT 




267 

IO 

10 

347 

44 

44 

427 

61 

GTO 







1 38 

4' 

STO 

1 3S 

00 



52 

EE 

3bS 


STF 

428 

04 

04 





0? 


139 

44 





263 

02 

2 

349 

03 

03 

429 

36 

36 







110 






2-0 

85 


350 

61 

GTD 

450 

69 

DP 













2’1 

43 

RCL 

351 

01 

01 

431 

27 








112 

02 

02 

1 a-s 



2-2 

11 

11 

352 

10 

IO 

432 

■57 

DSZ 







113 

04 





2'3 

52 

EE 

353 

22 

INV 

433 

03 

08 







114 

06 

6 




2 '4 

01 

1 

354 

86 

STF 

434 

04 

04 







115 

42 

STO 




2-5 

65 



03 

03 

455 

18 

18 





05 


li6 

03 

03 




2-6 

49 

PCL 

356 

03 

3 

436 

97 

DSZ 









PCL 




2“7 



357 

42 

STD 

4 37 

06 

06 







118 






2 '8 

54 


358 

01 

01 

438 

04 

04 








52 

EE 





22 

INV 

359 

04 


4 39 

06 

06 













290 

52 

EE 

3t.O 

04 


440 

29 

CP 













231 

4i 

STD 

361 

42 

STD 











42 

STO 




2 32 

00 

00 

362 

02 

02 








69 








233 

91 

R S 

363 

0-2 

2 




523 












234 

42 

STD 

364 

00 

0 








97 








235 

01 

01 

365 

42 

STD 




525 






126 


INV 




296 


INV 


03 

03 

446 









127 


SOM 




2 37 

59 

INT 


53 











1 ’S 


44 




238 

52 

EE 

3f38 

73 

RC* 

443 

nn 

0 

528 

12 

12 

*j^ t* 



129 


EE 


05 


299 

01 

1 




44<a 


STO 

529 

00 





130 

00 

0 




2^0 

42 

STO 

370 

85 







57 




131 

00 

0 




231 

03 

03 

3,’l 

43 

RCL 








36 

39 

1.32 

72 

ST* 




2 -<2 

25 

CLR 

3-2 

03 

03 

452 








3 

133 

0? 

03 


■>4 


2.-'3 

43 

RCL 

373 

54 


453 

67 







6 

1 34 

25 

CLP 




294 

01 

01 

3'4 

42 

STD 










135 


DP 




295 

59 

IHT 

3-^5 

13 

13 










136 

-C-i 

3? 




296 

42 

STO 

3-6 

00 

0 







y?. 



157 


DSZ 

217 

49 

49 


02 

02 

3 •'7 

72 

ST* 

457 

07 

07 

537 

5"^ 

5- 




1 38 

U2 

02 






EO 

378 

13 







5 




1 39 

ni 

01 

219 


ST- 

299 

05 

05 

379 

69 

DP 

459 

28 

28 





JU 


140 


17 

21*0 

05 

05 

3'JO 

51 

51 




460 


DP 

540 

II 





U1 


IFF 



GTO 

301 

43 

RCL 

381 

05 

5 

461 


27 

541 

97 

DSZ 

■ 







U2 
















STO 

143 

04 

04 


30 

30 

303 

52 

EE 




463 


06 


00 

00 

LllSB 



114 

85 

85 

234 

F.<a 

OP 


01 

1 

384 

97 


4t-4 

04 

04 

544 

57 

57 




145 


IFF 



25 








51 

51 

545 

OS 





146 

02 

02 

226 


DSZ 

306 


SOM 





43 

RCL 

546 

42 

STD 


42 



04 



02 

02 


00 

OiJ 













1 4S 

00 

ClO 

2 3? 



308 

43 

RCL 





61 

GTD 






' 


87 

IFF 





00 

00 




469 

04 

04 

549 

00 

00 


■ > 


150 

03 

03 




3l0 















151 

03 

03 

231 



311 

09 

09 





69 

DP 







152 

53 

53 




312 


IHT 





39 

39 


35 


U :• 



153 

00 

0 

233 



313 

42 

STD 




4-’3 

nn 

0 

553 

91 





154 

42 

STO 

234 

01 

01 


00 

Oli 

394 



4 ''4 


ST* 

554 

00 

0 







235 

98 


315 

25 





475 

U'5 

09 

555 

00 

0 




156 


3 

236 

43 

RCL 

316 

69 

OP 

396 

02 


4”6 

43 

RCL 

556 

00 

0 



1 ^ 



STO 

237 

48 

43 

317 

29 

29 

307 



4-7 

00 

00 

557 

00 

0 







238 

22 

IH'.' 

318 

53 


398 

01 

0: 

4-8 

42 

STD 

558 

00 

0 






1 

239 

44 

suri 

319 

43 

RCL 

399 

10 

10 

4-9 

44 

44 

559 

00 

0 


76 


MCmicrocomputer 23 


Soflwarf SO^ 

Dato che la sequenza da impostare è del 
tipo: 

Dsz NN 057 

con NN pari a 12, 1 1 e 10 rispettivamente, 
è sufficiente premere nei tre casi i seguenti 

I- DszBOEng (cod. 97 12 00 57) 

2 • Dsz A 0 Eng (cod. 97 1 1 00 57) 

3- Dsz E- 0 Eng (cod. 97 10 00 57) 

In questo caso si evita perciò l'uso dei 

tasti SST, BST, Ins e Del sfruttando op- 
portunamente i codici associati ad ogni 
funzione. 

Per incominciare il gioco basterà com- 
porre un numero compreso tra 0 e 199017, 
resettare con RST il program counter e 
premere R/S. Dopo qualche decina di se- 
condi comparirà il primo tentativo della 
calcolatrice sui display, al quale dovremo 
rispondere in qualità di codificatore, con 
un numero del tipo N.B (due cifre separate 
da un punto decimale). 

La prima (N)è la quantità di cifre giuste 
ai posto giusto, mentre B indicherà il nu- 
mero di cifre che la calcolatrice ha indovi- 
nato, ma che sono al posto sbagliato; come 
si vede, niente di nuovo. 

Dopo l'impostazione di N.B (gli zeri 
possono essere omessi) basterà premere 
R/S e la calcolatrice entrerà in “m^itazio- 
ne", in media per circa ì minuti, ma a volte 
anche per mollo, mollo di più. fino a quan- 


do verrà visualizzato un altro tentativo che 
noi dovremo valutare con la stessa proce- 
dura vista prima. 

DopK) alcuni tentativi la nostra macchi- 
netta visualizzerà il nostro codice segreto e 
dopo la risposta 3 R/S (diamole qualche 
soddisfazione ...) essa lampeggerà felice- 
mente! 

Per quanto riguarda il programma in sé. 
l'algoritmo utilizzalo è alquanto comples- 
so: non tenteremo di spiegarlo, ma faremo 
riferimento al flow chart per vederne le 
parti principali. 

È evidente che i blocchi più importanti 
sono quelli contraddistinti da un asterisco: 
il primo deve controllare se il tentativo da 
proporre in output, confrontato con tutti i 
tentativi precedenti, porta allo stesso ri- 
sultato. in termine di valore N.B raggiunti. 

Questo modo di risolvere il problema va 
quindi completato con il secondo blocco 
fondamentale, che permette la memorizza- 
zione in un registro (a partire da R36) del 
tentativo stesso, unito alla risposta che noi 
abbiamo dato alla macchinetta. 

Particolari rispostequaliN-B = 3, N =0 
B?tO, N = 0 B = 0 danno luogo a proce- 
dure di apprendimento e quindi di valuta- 
zione diversa dalla prima: infatti conside- 
riamo la condizione N = 0 B^O. Questa, 
a priori, ci informa che ì numeri del tentati- 


vo non potranno assumere le stesse posi- 
zioni nei successivi tentativi. 

Ad esempio, se il codice é 123eviceversa 
il tentativo é 355, la nostra risposta sarà 
O.l: è chiaro che il 3 non potrà più essere 
posto nella prima posizione, cosi come il 5 
non potrà più stare in seconda e terza posi- 
zione. 

Queste procedure, quando è possibile 
applicarle, riescono a sveltire la valutazio- 
ne del tentativo. 

Terminiamo la descrizione del program- 
ma facendo alcune considerazioni. 

Innanzitutto, come detto, siamo al limi- 
te delle capacità di memoria, sia come nu- 
mero di passi utilizzati (SS3 su 559) sia 
come memorie occupate (da RO a R49). 
Andando ad analizzare il programma “al 
microscopio” si potrebbero risparmiare 
non più di 5,6 passi: questo non lo diciamo 
per eccesso di pignoleria, ma nell'ottica di 
un'eventuale estensione del programma ad 
un numero maggiore di cifre. 

Giriamo senz'altro il problema ai lettori 
più volenterosi, ai quali consigliamo in- 
nanzitutto di costruirsi il flow-chart detta- 
gliato del programma ed iniziarne l'analisi: 
evidentemente nulla impedisce di rivolger- 
si ad altre macchine, quali personal com- 
puter. magari per arrivare ad ultraveloci 
programmi in linguaggio macchina. MC 


L'ANGOLO DEUE TI 

In questo numero riportiamo le segnalazioni di due lettori. 
Maurizio Giorgelli di Perugia, riguardante “solite'' stranezze 
sul comportamento della TI-59 in condizioni di "limite della 
partizione di memoria", e Giovanni Angeli di Montevarchi 
(AR). riguardante un ulteriore miglioramento della tecnica di 
impostazione di codici “sintetici" nella TI-57. 

Ecco il primo contributo. 

"Vi scrivo dopo aver letto l'articolo apparso suU'“angolo 
delle TI" del numero 7 dì MCmicrocomputcr ritenendo che 
quanto intendo comunicarvi sia di un certo interesse. Mi riferi- 
■ SCO naturalmente allo strano funzionamento manifestalo dalle 
TI in particolari condizioni. 11 fatto più interessante è che a 
volte, oltre a fornire strani formati del visualizzatore, la calcola- 
trice esegue anche quelle che potrebbero essere considerate 
delle funzioni. 

Parte per fortuna, parte per intuito sono arrivato a questa 
sequenza (riferita ad una Tl-59 con ripartizione standard). 
Premete nell'ordine i seguenti tasti: 

GTO, 4. 7. 9, LRN. Dsz, 0, 0 
ora il display mostra “0.0”: si continua con 
• 0, 0. 0. LRN, Dsz. 0. 0. 0, 0 a questo punto dovrebbe essere 
visualizzato uno ".0000000 00” 

digitando ora sulla tastiera ad es. 3. 2. 6. 1 otteniamo ad ogni 
j pressione di tasto le cifre 0.3: 3.2; 32.6; 326.1. Come vedete. 
: invece di spostarsi verso sinistra come di consueto, la virgola 
? decimale rimane sempre alla destra del display. Riempiendo 
I completamente il visualizzatore la calcolatrice ritorna al fun- 
: zionamento normale. Lo stesso accade premendo un tasto non 
\ numerico. 

' Proseguiamo con un'altra particolarità: digitando 
1 GTO. 4. 7, 9, LRN, Dsz. SST (sequenza I) 
si ottiene uno "0.0 90”: continuiamo con STO, 2. 1, l 
: a questo punto non rimane altro da fare che cancellare il 
visualizzatoree richiamare il registro 11 dove verifichiamo che é 
contenuto il numero 2. Infatti, facendo seguire alla seq. 1 una 


istruzione del tipo STO X YY otteniamo la memorizzazione del 
numero X (0 ^ X ^ 9) nel registro di indirizzo YY. Se questo ' 
non è compreso dalla ripartizione il display lampeggia indican- i 
do X. É anche da notare che premendo LRN ora non si ottiene | 
l'ingresso nel modo di apprendimento. Per fare ciò é necessario > 
premere RST. LRN. ( 

Questa sequenza è valida anche per le istruzioni SUM e Prd ' 
(non precedute da INV). . 

L'ultima procedura è probabilmente la più interessante: ’ 

GTO. 4. 7. 9, LRN, Dsz. 0. 0. RCL, LRN, LRN 
con le ultime due istruzioni abbiamo reso possìbile la visualiz- r 
zazìonedel passo di programma 479 dove troviamo il codice 43. | 
Ricordiamoci che RCL è stato premuto al di fuori del modo di * 
apprendimento, quindi neH'ultima locazione avremmo dovuto : 
trovare il codice 97 (Dsz) che avevamo memorizzato durante la ( 
sequenza. La calcolatrice invece lo ha sostituito automatica- I 
mente con il codice del tasto premuto dopo ì due zeri consecuti- ' 
vi. Abbiamo cioè modificato il passo 479 senza entrare nel | 
modo LRN! Ciò tra l'altro è possibile con tutti i tasti della TI I 
(comprese le seconde funzioni) non numerici.” | 

Ecco invece il secondo contributo. ; 

"A proposito dell'Angolo delle TI, ho letto sul numero 20 I 
della vostra rivista il metodo per “Spostare le Lettere” nella TI- ! 
57. ; 

Credo che il sistema degli SST, benché ottimo e intelligente, > 
sia un po' lungo, spwìalmente se va spostata una lettera fino al ) 
passo 49 ed inoltre si rischia di perdere il conto e dover ripetere 
tutto da capo. 

Per questo propongo di togliere l'R/S dalla fine della sequen- I 
za generatrice e metterlo al passo di programma precedente | 
quello dove va inserita la lettera, con una semplice sequenza ' 
GTO 2nd nn. Dopo basta premere RST e R/S e la macchina si 1 
ferma al punto giusto, e si può inserire la lettera nel modo già i 

Per inserirne un'altra subito dopo basta ripetere lo stesso ■ 
procedimento più un SST ... e cosi via.” 


MCmicrocompuler 23 


77 


Ci Paolo Galasseili 


Ecco alcuni programmi di puro u semplice calcolo numerico, ma non 
per questo privi di interesse. 

Particolarmente interessarne, se non altro a livello di curiosità (nella 
maggior pane delle applicazioni, conoscere ottocento cifre significative 
di ir serve poco!), èli programma "DEXPI". al quale mi sono permesso di 
affiancare una seconda versione ("DEXPI2") con sostanziali modifiche 
alla pane relativa all' output dei risultali. La versione originale di "DEX- 
PI" proposta dal signor Ciandrini, infatti, prevede esclusivamente l'uso di 
tale programma con la stampante collegata alla 4IC. risultando impossi- 
bile. senza di essa, la letlura del risultato. In pratica, il programma 
proposto, per costruire la stringa relativa al risultato da stampare, si 
avvale del buffer della stampante, componendo in esso i vari “spezzoni" 
di sei cifre, per poi stamparli con l'istruzione “PRBUF”- Nella versione 
modincata invece, i vari gruppi di dodici cifre vengono composti nel 
registro ALPHA e poi vengono stampati o visualizzati, a seconda che la 
stampante sia presente o meno, con l'istruzione “AVIEW". Per l'uso 
della versione modificata del programma "DEXPU", bisogna impostare 
in X il numero di cifre decimali che si vogliono calcolare, e premere XEQ 
■•DEXPI2''. dopo aver trascorso il tempo necessario per il calcolo, sul 
visore comparirà la scritta "PI s: 3. "seguita dalle primesei cifredecimali 
calcolate: premendo R/S appariranno le dodici cifre seguenti e cosi via. 
premendo ogni volta R/S. & Tultimo gruppo di dodici cifre da rappresen- 
tare è composto di sole sei cifre significative, sul visore compariranno tali 
sei cifre seguite da sei punti (a ricordare che non ftnisce lì ...). Una volta 
stampati o visualizzati tutti i numeri, una ulteriore pressione del tasto R/S 
fa comparire la scritta "FINE". È possibile stampare o visualizzare di 
nuovo il risultato senza dover ricominciare daccapo il calcolo, semplice- 
mente eseguendo XEQ "P". anche se la calcolatrice è rimasta spenta 
(bontà della memoria continua), purché non si siano alterali o cancellati i 
registri di memoria dati; ciò suggerisce la possibilità di inserire una 
istruzione "OFF" dopo il passo 104. dimodoché sia possibile avviare 
l'elaborazione della calcolatrice lasciandola poi accesa a lavorare da sola: 
quando essa avrà terminalo l'esecuzione, si spegnerà da sé: a questo 
punto, quando si vuole, basta accendere la calcolatrice e stampare o 
visualizzare, a piacere, il tanto sudato risultato, premendo XEQ “P". 

Questo programma, caricato nella versione base della 4IC senza espan- 
sioni di memoria, riesce a calcolare 60 cifre decimali di ir. 


•DEXEV” 

'Decimai EXpansion EValuatìoo) 

di Flavio Ciandrini - Moriara (PV) 


Tutti i numeri razionali della forma p/q (frazioni) possono essere 

trasformali in nume 

decimali tramile il procedimento elementare della 

Lo sviluppo decimale di una frazione ridotta ai 

minimi termini è 

imitato solo se la faitorìzzazione del denominatore è formala esclusiva- 

mente da potenze del 2 e del 5. Altrimenti, il numero decimale corrispon- 

dente alla frazione é illimitato ma periodico, ossia con 

jn gruppo di cifre 

al massimo q-l) che 

a partire da un 

certo |x>slo dopo la virgola, si ripete 

ndefiniiamenie. preceduto, evemualmeme. da un antiperiodo, se il deno- 

minatore della frazione irriducibile contiene, insieme ad altri, anche 
attori 2 0 5 0 entrambi. 

8MLBÌ. -CEXEVr 

13 I.0STX 

25 flCB 

37 / 

02 FIX 8 

14 PCI 2 

26 FIX IMS Y 

38 INT 

03 5? 2! 

15 STO 02 

27*1.BL 00 

39 • 

84 CF 2« 

16 OCX 

28 

40 ARCI X 

05 STO 00 

17 TCL 80 

29 RCL 00 

41 CISHF 

06 LDO 

18 -- 

30 > 

42 flCfl 

07 INI 

19 INT 

31 ST- 02 

43 LftSTX 

08 i 

20 

32 RCL 01 

44 GTO 80 

09 - 

21 BRCL 00 

33 ST* 02 

45 EH8 

10 CHS 

22 ‘V = ■ 

34 1/X 


li I8TX 

23 »Kl X 

35 RCl 02 


12 STO ei 

24 

36 RCI. 00 



Lutali dei programmi -DEXEVr. e "DEXEVr- 


Per alcune trazioni, di tipo molto semplice, è estremamente facile 
determinare il periodo. Si esegua, ad esempio, FIX 9 3 1/X- 

II visore mostra 0,333333333. Più concisamente, si scriverà: 1/3 = 0,3. 

Analogamente, per calcolare 2/7. si impostila sequenza 2 ENTERf 7 i. 
ottenendo sul display il numero 0.28S7I4286. 

Siccome il periodo d ella fraz ione può avere al massimo sei cifre, sarà 
evidentemente 2/7 — 0.285714. e l'ultima cifra visualizzala sarà in realtà 
un 5 arrotondato a 6. Ba.sia infatti moltiplicare per 10 per osservare il 
numero 2,857142857. 

Volendo determinare il periodo di 813/17. ci si troverà un po' più in 
diflicollà: al solito, il calcolatore non può visualizzare più di dieci cifre. 

Il problema puòessereafrromaioerisolioconle tecniche deiraritmeti- 
ca in precisione multipla. 

Il programma "DEXEVl" implementa ralgoriimo della divisione cal- 
colando anzitutto la parte intera de! numero decimale corrispondente alla 
frazione (zero, in caso di frazione propria), e proseguendo poi indennità- 
mente a determinare la parte decimale. La lunghezza dei blocchi usali 
varia da i a 9cifre.e viene determinata a seconda deli' ordinedi grandezza 
del denominatore. 

I blocchi di cifre che vengono man mano determinati, non sono memo- 
rizzati nel calcolatore ma inviati dìrciiamenie al buffer di stampa, perché 
non necessari per i calcoli successivi. 

In tutto quindi sono impiegati solo tre registri dati: da R 00 a R 02. 

Per utilizzare il programma, occorre impostare il numeratore p della 
frazione, premere ENTERt e quindi il denominatore q. ed eseguire 
“DEXEVr. 

Servendo al calcolo di numeri illimitati, il programma é configurato 
come loop infinito e deve quindi essere arrestato manualmenief R/S) non 
appena siano state stampale abbastanza cifre per le necessità dell'utente. 

Per azzerare il bufferdi stampa si può premere il tasto "paper advance" 
oppure, meglio, spegnere e riaccendere la stampante. 

La seconda versione del programma. "DEXEV2". più lunga di 1 1 
passi, permette all'utente di stabilire preventivamente il numero di cifre 
decimali che desidera vengano stampate, usando per questo scopo anche 
il registro R 03. 

Tale numero va impostato prima del numeratore della frazione, e 
separalo da questo dal tasto ENTERf. 

Per determinare, ad esempio, le prime ISOcifredello sviluppo decimale 
di 355/1 13. basta premere: 150 ENTERT 355 ENTERT II3XEQ"DE- 
XEV2"- 

Da notare che siccome in questo caso sono calcolati blocchi di 7 cifre 
alla volta, e siccome 150 non è divisibile per 7. verranno stampate 154 
cifre dopo la virgola. Per entrambi i programmi valgono le seguenti 
limitazioni; 0£ps999. 999.999 e 1 £qs999.999.998. con p e q numeri 




a cura 


iiI3rI7 = 4?,8235?94Ii7f 

355/113 = 3-14159292035 

470588235294117647058323 

398230088495575221238938 

5294U76470588235294!i?h 

053897345132743362831858 

470588235294 11 7647058323 

407079646017699115 

5294117647858 

Alami esempi di uso del program- 
ma -DEXEtT. le cifre in coda 

c/5 = >9(bb6bbbbbbbb6bbb 


666666666666666666066686 


666666666666666666666666 

sufficiente eseguire PRBUF anzi- 

666666666666666666 

KperazioiieìlSim' * 


78 


MCmicrocomputer 23 


So/iiK-arr /ÌP\ 




Il calcolo di Ti 


Ne! 1671 il matemaiico alsaziano J.H. Lambert pubblicava la prima 
dimostrazione deU'irrazionalìtà del numero it. definito come rapporto tra 
la lunghezza di una circonferenza e quella del suo diametro. 

Questo significa che n è un numero decimale illimitato aperiodico, e che 
il suo valore esatto non sarà mai noto. 

Il problema della determinazione di it con il grado di approssimazione 
voluta ha tuttavia suscitalo l'interesse dei matematici di ogni tempo. 

Nell'aniicbità la più celebre valutazione di n è quella riportata nello 
scritto "Misura del circolo", in cui Archimede (111° sec. a.C.). partendo 
dall'esagono inscritto in una circonferenza e calcolando i perimetri dei 
poligoni regolari inscritti ecircoscritli di 96 laii.siabilichenèmaggiore di 
3 + 10/71 eminoredi3 + 1/7(22/7). Anzi, in un passo di Erone. sembra 
che sia riportata, attribuita al grande matematico siracusano, la limita- 
zione ancora più precisa 
211875 195888 

67444 62351 

Il procedimento usaioda Archimede evidenzia un primo metodo per la 
determinazione di n: consideriamo il poligono di 2" lati inscritto in una 
circonferenza di raggio unitario (n > ). Il suo perimetro è dato, come si 
può dimostrare dall'espressione 


P*. . 2" - (/? - a/z .^2 


contenente n-l radici, l'una interna all'altra. Tenendo presente che se n 
tende a diventare "sempre più grande”, il poligono di 2° lati tende ad 
approssimare sempre meglio la circonferenza la cui lunghezza è. per 
definizione, 2n. si ottiene la formula al limite: 


j" • -^2 - -I Z * J 2 * ^ — tr per T — CD 


Moltoeleganii le frazioni continue infinite, scoperte da Eulero, come la 
seguente: 



Anche più famosi laseriee il prodotto di infiniti fattori dovuti rispettiva- 
mente a Leibniz e a Wallis: 

jrctg I = ? = ‘ - I ’ ì - 7 • 5 ‘ * 2iTiT * 

B . 1 1 i 1 I i _Ì£_ _Ì!L 

2 ■ 1 ' 3 ■ 3 ■ 5 ' 5 ‘ 7 ■ ‘ 2n-J ' 2n*l ' • • 

Questi metodi tuttavia non possono essere utilizzati praticamente, in 
quanto convergono in modo estremamente lento. 

Assai più rapido è il seguente procedimento, dovuto a Machia: 

ì - ‘ \ - arctg . 4 • 

(s’tV'tV' ••-)'(?35'IW*rÀ9s ■ •••} 


In questo modo, in effetti. William Shanks calcolò, tra il l8S3eil 1873. 
le prime 707 cifre di it, commettendo purtroppo un errore alia 528* cifra, 
di modo che anche tutte le successive sono sbagliate. 

I! programma "DEXPI” (Decimai EXpansion of PI), utilizza una 
formula ancora diversa (la serie di Taylor per arcsin Vi), più facile da 
tradurre in RPN grazie alle tecniche dell'aritmetica in precisione multi- 


in cui sono presenti m segni di radice quadrata. 

Fortunatamente, a partire dal XVU-XVIII sec., ilcalcolo infinitesima- 
le ha portalo a mezzi ben più veloci per la determinazione di n con un 
numero di cifre decimali a piacere. 


T ’ ? ì '(?)’ l ■(?!' 




MCmicrocomputer 23 


79 


I termini dello sviluppo in serie precedente possono i 

,, . . Jll._12-.iJ. _ . 

i lz/(8.J) (M) • 

'fm}' (ì4)-(4-.t] = 




di modo che è evidente che il termine generico a„ è dato dalla: 



Conoscendo un termine qualunque, è quindi possìbile calcolare quello 
successivo con le sole opemzioni di moltiplicazione e divisione. 

Il solo dato che va impostato prima di eseguire il programma "DEX- 
PI" è il numero di cifre decimali con cui si desidera venga calcolato k. 
Questo numero viene arrotondato per eoxsso al più vicino multiplo di 


PI= 141592 
653589793238 
462643383279 
502884197169 
399375105820 

974944592307 

816406286208 
998628034825 
3421 17067982 
148086513282 
306647 


6 e utilizzato per determinare quanti blocchi di sei cifre sono necessari. 
Siccome l'ultimo blocco è sempre affetio da imprecisione, a causa di 
errori di riporto, viene aggiunto un ulteriore blocco di 6 cifre, che non 
verrà stampato. 

Il numero totale b di blocchi viene memorizzalo in R 03. 

Il programma provvede quindi a determinare con la precisione neces- 
saria i termini aj. 32,83... nei registri da R(9-f-b) a R(8-t-2b), sommandoli 
a mano a mano nei registri da R 09 a R(S-i-b). mentre il display visualizza 
l'indice del termine che sta calcolando. 

Come termine iniziale a,, si assume il numero 3 anziché Vi. di modoche 
anche tutti i termini successivi risultano già moltiplicali per 6, La loro 
somma sarà cosi pari a n piuttosto che a n/6. 

Occorre ora stabilire quanti termini della serie debbano essere calcolali 
per assicurare la precisione voluta. 

A questo proposito, si può notare che gli addendi della serie formano 
una successione monotona decrescente, essendo: 


Eccoli prime meifre 
decimali di n calcolale 
con -DEXPir^ 


Bn . (Jn.l) 



Se m è il numero di cifre decimali desiderate, é necessario quindi 
calcolare m • 1.66 termini. 

In pratica, ésufTiciente calcolare I0« b - 1 1 termini, come elTeltivamen- 
te fa il programma “DEXPI”. 

Per provare il programma, si imposti 50 XEQ “DEXPI". 

II multiplo di 6 più vicino al 50 e non minore di esso è 54: verranno 
dunque stampate le prime 54 cifre di n, proprio come se si fosse premuto 
54 (0 49) XEQ "DEXPI". Il numero di blocchi b è 54 / 6+ 1 = 10. e il 
programma calcola 10 • 10 - 1 1 = S9 termini della serie di Taylor, a 
partire da a^. 

Spegnete la stampante, riaccendendola solo quando il display visualiz- 
za il numero 89. Rilassatevi pure comodamente sulla vostra poltrona, 
perché sono necessari poco meno di 20 minuti. Trascorsi ancora alcuni 
secondi, verrà stampato il risultato: n = 3,141592 ... 105820. 

Si noti cheti programma lavora con IO • 6 60 cifre: la precauzione di 


So/iH-are RPS 

utilizzare sempre 6 cifre in più garantisce che tutte le cifre che vengono 
stampate siano in ogni caso coiretle. 

II massimo numero di cifre decimali con cui è possibile valutare it con 
questo programma é 750 (SIZE 261). 

Sostituendo i passi da 45 a 56 (eseguire: GTO . 045 del 012) con la 
sequenza XEQ 01 8 XEQ 01 e inserendo prima della LBL02le istruzioni: 
LBL 01 STO 01 RCL 07 STO 04 LBL 07 XEQ 02 STO IND 04 ISO 04 
GTO 07 CLX STO 00 RTN. si può arrivare a 816 cifre (SIZE 283). 

Con l'ausilio dì una memoria di massa esterna (ad esempio. ì moduli 
HP 82I80Ae HP 821 81 A) é abbastanza semplice modificare il program- 
ma per arrivare a 1000 - 1500 cifre. 

Si tenga presente, tuttavìa, che i tempi di esecuzione salirebbero enor- 
memente, mentre già il calcolo dì 750 cifre richiede circa quaranta ore di 
elaborazione, nonostante siano stali impiegati vari "trucchi" ed artifici 
per aumentare la velocità del programma. 

Chi ha tenuto d'occhio il visore durante la prova precedente, avrà 
certamente notato che il tempo impiegalo dal calcolatore per determinare 
l'ennesimo termine della serie diminuisce sempre maggiormente, man 
mano che l'indice n cresce e i termini a„ diventano sempre più piccoli. 

I! programma infatti elimina automaticamente i registri inutili per il 
calcolo (non contenenti cifre significative). 

Inoltre, il risultato della divisione per2n-t- 1 (ossia il termine a„). viene 
sommato nei registri da R 09 a R(8-l-b). ma non memorizzutoin quelli da 
R(9-fb) a R(8-i-2b). In questo modo, per il calcolo dei termine successi- 
vo. in cui n é uguale all'n precedente aumentata dì I. è sulTìcienie, dopo 
aver effettuato la divisione per 8n, moltiplicare per 2n-I piuttosto che per 
(2n- 1)^ (sarebbe stato necessario eseguire due volte la moltiplicazione per 
2n-l). 

La stessa somma nei registri da R09a R(8-l-b) è eseguita senza riporto: 
lavorando con blocchi di sei cifre si possono sommare fino a 10000 
numeri senza dover eseguire il riporto volta per volta. 

II contenuto dei registri viene sistemato adeguatamente solo nella fase 
immediatamente precedente alla stampa. 

Dopo lutto, il programma "DEXPI" é in grado di calcolare le prime 
528 cifre decimali di n in poco più dì 20 ore: può sembrare molto, ma sì 
ricordi che Shanks per arrivare a un risultalo analogo usando solo carta e 
penna impiegò circa 20 anni. Programmi simili possono essere scritti per 
calcolare ogni numero espresso sotto la forma di serie convergente: ad 
esempio, il numero irrazionale trascendente e (2,718281828459 ...). di 
importanza fondamentale nell'analisi matemaiica e base dei logaritmi 
naturali (neperiani), definito come 

lim ( I -I- 1 /n)" 


La serie da utilizzare é quella esponenziale: 




convergente per ogni valore di x e, in particolare, per 1. 


Ponendo a,, -I- a| = 2 e iniziando il calcolo dei termini da 
32 = Vi, si nota subito che é: a, = 


Basta dare un'occhiaia alla formula per rendersi conto che il program- 
ma è mollo più semplice di quello per il calcolo di n. Lascio quindi al 
lettore che Io desideri il compito di scriverlo. 

Ci si accorgerà senz'altro che tale programma é anche mollo più veloce, 
tanto più che la serie converge assai più rapidamente (il che significa che 
occorre calcolare meno termini), e che si possono utilizzare blocchi di 7 

Con un'KP4ICV dovrebbe essere possibile determinare e con circa un 
migliaio di cifre decimali. Inoltre. la serie esponenziale permette di calco- 
lare ogni potenza del numero e. ad esempio 

, 1 
e', oppure — . 


Ricordo infine che su ogni buon testo universitario di Analisi Matema- 
tica é possìbile reperire gli sviluppi in serie delle funzioni circolari e 
iperboliche (seno e coseno), logaritmiche, e cosi vìa. MK 


BO 


MCmicrocomputer 23 



TRIUMPH-ADLER 


soluzioni 
non problemi 

A cosa serve un perfetto personal compu- 
ter, una affascinante macchina per scrivere 
elettronica o un copiatore dal nome di fanta- 
sia? Forse a nulla se non esiste anche un 
buon servizio di assistenza, una serie di 
programmi adatti a ogni nuova esigenza, i 
pezzi di ricambio sempre e ovunque dispo- 
nibili. Triumph Adler Italia è affidabile. Pro- 
pone macchine che non pongono problemi, 
ma li risolvono. TA non significa solo il com- 
puter, ma una serie di servizi che permetto- 
no di usarlo correttamente in ogni attività 
professionale. E assiste, in tutta Italia, pro- 
ponendo i programmi più avanzati per dare 
g una mano a risolvere i vecchi problemi sen- 

I za proporne uno in più. Triumph Adler, l'e- 

lettronica al servizio di chi la usa. 


I TRIUMPH-ACH.ER 


Per la rete distributiva e di assistenza tecnica e software, consultare le 
Pagine Gialle alle voci «Elaboratori elettronici» e «Macchine ufficio». 



PCMON 


un monitor esadecimale 
por il PC-1500 

di Fabio Marzocco 


La notevole potenza del linguaggio mac- 
china che governa te funzioni del micropro- 
cessore LH-580I ci ha permesso di realizza- 
re un programma di maniior esadecimale 
occupando un esiguo spazio di memoria 
RAM <590 byte) ed operante ad aha veloci- 


Le funzioni realizzale dal PCMON sono 
quelle fondamentali richieste ad un primo 
livello di monitor ma. nonostante ciò, il pro- 
gramma si rivela utilissimo e notevolmente 
versatile non appena ci si accosta alla pro- 
grammazione in linguaggio macchina del 
PC-1500. Il PCMON prescinde compieta- 
mente dalla configurazione di memoria 
adottata e può essere impiegalo anche senza 
stampante, purché si rinunci alla funzione 


LIST: esso inoltre è completamente riloca- 
hile. e ciò vuol dire che può essere caricato in 
una qualunque zona della R.4M utente. 

Descrizione ed impiego 

I comandi attivi da tastiera per il 
PCMON sono i seguenti: 

ENTER 

CL 

T 

1 

R 

M 

G 

L 

Tramite questi tasti è possibile: 

— leggere e scrivere su celle di memoria 

— lanciare programmi utente 

— listare su stampante i codici oggetto di 
un programma. 

Prima di caricare in memoria il 
PCMON. occorrerà riservargli uno spazio 
protetto, modificando opportunamente i 
puntatori della RAM top. Ciò si effettua 
semplicemente con il comando; 

NEW &3B15 (espansione 8K) 
oppure 

NEW &431S (espansione 4K o standard) 

Eseguita questa operazione sarà possibi- 
le iniziare l'immissione dei codici operativi 
elencati in figura I. magari con l'ausilio dì 


«aC5: F2 £9 78 75 
40C3^ 08 B£ £6 63 
«0CD; ro 58 85 IF 
4001 : FO ca 58 77 
«eoa: 5n e8 fd ss 
40D3: 6a 18 F5 88 
40OD: 03 FD 2a 4a 
48£J: 18 BE ED 38 
40E5: 68 00 6a 66 
40E9: 8£ E8 BC 8C 
40EO. 17 50 43 4D 
40F|: 4E 20 62 
40F5: 73 20 46 21 
40F5; 4Q 61 72 20 
40FD: 6F 63 63 61 
4101; 28 26 20 4D 
4|05: 43 SE 00 80 
4109: E2 E9 78 75 
4100: 00 B5 40 SE 
4111: ED 40 48 78 

4113: BE £2 43 FO 
4110. 0B 87 4C 8B 
4121: EO 37 52 89 
4125: 01 30 87 00 
4123; 08 10 87 47 
4120; 88 BF 87 18 
4 131 : 98 20 4! FD 
4135: 88 0E EO 40 
4139: 9E 22 F2 48 
4130; 70 4B 00 58 
4141. 70 sa F0 FD 
4|45. 90 60 03 FS 
4149: 80 03 FO 30 
414D: 8£ ED 95 18 
4151. SE EO 95 10 
4155: FD 98 94 FD 


4159 

4161 

4165 

4169 

416D 

4 I 75 
4179 
4 17D 
4181 
4105 
4189 
4 ISO 
4191 
4 135 
4133 
4 190 
4iai 
4ias 

4IQ9 

4iaD 

4131 



4IEI 

41E5 

41E9 


50 FO 08 8£ 
8£ 05 78 C0 
aE 70 00 BS 
70 CI BE 78 
01 14 FD 58 
^D 88 8E 78 
as 7S C0 aE 
78 D2 flS 78 
CJ aE 78 03 
68 78 6B 00 
38 38 4a 04 
0E ED 30 BS 
18 BE 78 75 
85 3B BE EO 
40 FD |fl 15 
FO 50 FO 08 
8£ 51 68 78 
6B 00 4B 02 
BE EO 00 85 
I£ BE 78 75 
RE E2 43 87 
4C 88 5C 07 
47 80 3B 07 
52 89 01 9B 
07 40 90 85 

07 30 00 10 
07 08 88 IC 
BL 78 ce BE 
ED 40 BE E2 
43 BE 78 CJ 
0E ED 40 SE 
36 49 78 4B 
C0 BE £0 35 
1E 54 8E 01 
56 FD 98 SE 
93 8E 02 0E 


4260 

4271 

4275 

4279 

4270 


rg C2 40 20 
•;fl 00 58 78 
5B 40 FD 98 
6B 03 FS 88 
03 FO eo BE 
EO 95 18 BE 
ED 95 IB FD 
18 FO SE B5 
B0 00 07 CF 
89 04 BE E6 

69 9B F2 40 

70 4B 00 58 
79 5fl F0 6fl 
03 F5 88 03 
40 70 4B F0 
BE ED 95 

BE ED 95 


FD 9 


33 ^ 


38 E3 78 75 
00 05 72 BE 
EO 40 BE E2 
43 07 00 00 
11 BE 78 F8 
BE EO 40 BE 
E2 43 BE 78 
FI BE ED 4D 
BE' 24 48 78 
9 F0 BE ED 
95 BE 79 00 
S 38 94 
ì 40 E0 
3 FO 88 
FD 50 FD 68 
I FO 00 
BS 78 C0 41 
B5 78 C! 41 


56 FO 86 SE 
61 FO 0B B5 
70 C0 41 05 
70 CJ 41 05 
30 41 BB 03 
05 20 41 15 
FO SS FO SB 
FD 88 8E 46 
FD 00 05 78 
C0 41 OS 78 
CJ 41 54 08 
13 FO 80 60 
18 E9 73 EO 
00 05 BB 00 
87 44 89 00 
BE 07 58 88 
05 BE 09 CB 
BE 07 47 BE 
08 BE 02 SI 
08 85 BE 03 
FI BE 07 69 
05 73 00 OF 
QE 79 00 99 
70 90 38 39 
38 38 38 38 
38 38 FD C8 
OS 03 OS 05 
07 00 81 04 
43 83 07 F3 

03 30 OE 78 
C0 FO 80 09 
0F 87 00 SI 

04 F9 83 07 
F9 03 30 OE 
70 CI FO 00 
BS 04 FD CO 
40 SE 00 00 


Figura I - Listalo codice oggetto di PCMON. GII Indirizzi uno solo indicaiivi poichi il programma i rilocabile. 


un brevissimo programma Basic per ri- 
sparmiare la ripetizione del comando PO- 
KE. Una volta inseriti i codici operativi, 
sarà opportuno verificare con un check- 
sum, in prima approssimazione, l'esattezza 
dei codici inseriti. La somma dei byte che 
realizzano il PCMON è 79214 e può essere 
verificata tramite questa breve routine: 

5CLEAR 

10 POR A = &38C5 TO &3B12 

20 K = K-t-PEEK A : NEXT A : PflINT K 

Accertata la correttezza del programma 
inserito, sarà quindi possibile lanciare il 
PCMON. A questo proposito si consiglia 
di riservare uno dei tasti definibili dall'u- 
tente a questo scopo. Le operazioni da ese- 
guire saranno le seguenti: 

SHIFT MODE (si entra nel RESERVE 
mode) 

"olsetezione del tasto F5) 

CALL &38C5(a ENTER 
(oppure &40C5) 

MODE (si toma nel modo RUN) 

11 simbolo (£ rappresenta l’ENTER au- 
tomatico. per cui semplicemente premen- 
do il tasto \ sì ha la chiamata al monitor. 

Una volta lanciato il PCMON. sulla 
parte sinistra del display apparirà il simbo- 
lo @ che rappresenta in questo caso il 
prompc del monitor. Da questo momento 
in poi il PC-1500 si trova nel PCMON e 
l'unico modo per uscire e tornare al Basic è 
rappresentato dalla pressione del tasto R 
(Return). 

Quando sul display è presente solo il 
prompt del monitor, il PC- 1 5(X) é in attesa 
di un indirizzo di memoria che dovrà essere 
espresso da quattro cifre esadecimalì. Così, 
ad esempio, la locazione SOI (decimale) 
sarà individuata da 01 FS. Se. in questa fase 
di immissione deH'ìndirizzo, l'operatore 
dovesse ravvisare un errore dì digitazione, 
questo potrà essere rimosso con il tasto CL 
il quale ripristinerà il prompt. 

A questo punto l'elaborazione del pro- 
gramma dipenderà dal tasto di comando 
premuto dopo l'impostazione di un indi- 
rizzo. Vediamo le tre opzioni possibili: 

1) ENTER (lettura o scrittura in celle di 
memoria) - Premendo ENTER si entra nel 
blòcco principale del PCMON. 11 display 
assumerà la seguente configurazione: 
XXXX: YY 

in cui XXXX rappresenta l'Indirizzo della 
cella di memoria aperta, e YY il suo conte- 
nuto. Con i tasti f oppure I sarà possibile 
incrementare o decremenlare l'indirizzo 
per poter leggere in altre celle senza modifi- 
carne il contenuto. Qualora si desiderasse 
invece variare il byte della locazione aper- 
ta. sarà sufficiente digitare il nuovo valore 
esadecimale che dovrà sostituire il prece- 
dente. quindi premere ENTER. Il contato- 
re di indirizzo incrementerà di un'unità il 
suo valore, mentre la posizione precedente 
avrà assunto la nuova configurazione. Se 
in fase di digitazione viene commesso un 
errore, sarà sufficiente ribattere il dato sen- 
za premere CL. 

dlvviamente se la zona di memoria su cui 
viene svolta un'indagine è ROM, non sarà 
possibile scrìvere in essa. Volendo riioma- 


MCmlcrocomputer 23 



Figura - Flou- chari dal PCMON. 


Sofivare Sharp PC-ISOO 

re al monitor per inserire un nuovo coman- 
do o spostare la zona di indagine su altre 
locazioni, bisognerà premere il tasto M 
(Monitor) e sul display riapparirà il 
prompt; in questa fase del programma so- 
no attivi anche i comandi R. G. e L; il 
primo provoca un ritorno ai Basic, mentre 
le funzioni degli ultimi due vengono de- 
scritte più avanti. 

2) G (Goto) - Questa funzione realizza 
una chiamata automatica ed un program- 
ma utente e può essere effettuata sia diret- 
tamente dairìnizio dei PCMON. sia impli- 
citamente partendo dal blocco I (vedi dia- 
gramma di flusso). Una volta scrìtto un 
programma in linguaggio macchina con la 
procedura esposta sopra, per lanciare l'ela- 
borazione dello stesso si può procedere in 
due modi; 

a) Prompt sul display: digitare l’indiriz- 
zo di partenza della routine che si vuole 
lanciare, quindi premere G; 

b) elaborazione nel blocco 1; tramite i 
comandi t i posizionare il contatore di 
indirizzo sulla prima cella del programma 
da elaborare e premere G. 

La pressione del tasto G provocherà l'e- 
laborazione del programma in linguaggio 
macchina il cui indirizzo è contenuto nel 
display; il programma dovrà terminare 
con un codice 9A (RET) per il ritorno au- 
tomatico al Basic, oppure una chiamata al 
PCMON per rimanere nel monitor. 

3) L (List) - La pressione del tasto L 
permette di ottenere un listato di un pro- 
gramma in linguaggio macchina, se il PC- 
1 500 è connesso alla stampante; qualora la 
CE-150 non fosse collegala al computer, la 
chiamata a List provocherà una segnala- 
zione acustica ed un ritorno automatico al 
Basic. Anche per questa funzione sono 
possibili i due metodi di indirizzamento 
specificati per la funzione G; una volta 
premuto L. sul display apparirà il carattere 
"r" che ìndica la richiesta del numero di 
righe da stampare (in esadedmale). Ogni 
riga dì stampa è composta dall'indirizzo 
del primo byte, più 4 byte di memoria, per 
cui volendo listare un programma compo- 
sto da 820 byte, occorreranno 205 righe di 
stampa, perciò alla richiesta “r" andrà im- 
postato il numero CD. seguito da ENTER. 
Da questo punto inizierà la stampa del 
listato per il numero di righe specificato, 
quindi l'elaborazione uscirà dal monitor 
per tornare al Basic. Il listato di fig. 1 è 
stato eseguito con il PCMON. 

System Subroutìne 

L'esigua occupazione del programma 
PCMON è dovuta anche all'intenso impie- 
go delle subroutìne di sistema contenute 
nella ROM del PC- 1 500 e della CE-150. A 
proposito di quest' ultima, è bene specifica- 
re che esistono 2 versioni diverse della 
ROM della stampante, dipendenti dalla 
data dì fabbricazione, ed individuabili dal 
contenuto della locazione A80O; 

Versione 0 A80O ; 44 

Versione 1 A800 ; BE 

Le due ROM sono equivalenti dal punto 


dì vista delle funzioni svolte, ma variano 
gli indirizzi dì partenza delle subroutine di 
sistema. Il programma PCMON comun- 
que tiene conto di questo fatto, ed è appli- 
cabile ad entrambe le versioni del CE-150. 

Vediamo ora le subroutine di sistema 
impiegate da PCMON. 

EÓ69 - Genera una segnalazione acustica 
standard 

ED36 - Visualizza n caratteri sul display 
E88C - Genera un ritardo programmabile 
DOSO - Azzera tutte le variabili fisse 
EE7I - Cancella il contenuto del display 
ED4D • Visualizza un carattere sul display 
E243 - Accetta un carattere da tastiera 
ED95 - Conversione ASCII-HEX 
A78I - (versione 0 A75B) Stampa un carat- 
tere ASCII 

A9F1 - (versione 0 A9CB) Line feed 
A769 - (versione 0 A747) Spegne il drive 
del motore della stampante. 

Oltre all'occupazione di memoria vista e 
alle subroutìne sopra elencate. PCMON 
utilizza anche le locazioni riservate alle va- 
riabili AS. BS. C$. DS. YS. Z$. 

Esempio 


Il seguente esempio dimostrativo chiari- 


rà l'uso del PCMON. Chiamate il monitor 
con CALL &38C5 (o CALL &40C5); alla 
presentazione del prompt bisognerà inseri- 
re l’indirizzo in cui volete iniziare a scrivere 
la routine: ad esempio 5700 ENTER. 

A questo punto la locazione 5700 verrà 
aperta e sarà possibile inserire i seguenti 
codici (dopo ogni byte premere ENTER): 
5700: SA 30 6A 15 
5704; 48 01 4A 10 
5708; BE E6 6F 60 
570C; 52 99 07 5A 
5710: 45 BE E6 6F 
5714: 62 52 99 07 
5718: 9A 00 00 00 
La routine è cosi immessa in memoria: 
controllate con l'uso dei comandi | e | la 
correttezza dei codici inseriti, quindi pre- 
mete M. Se tutto ha funzionato a dovere, 
sul display tornerà il prompt del monitor. 
Per lanciare il programma sarà sufTicìente 
inserire nuovamente l’indirizzo 5700 segui- 
to da G: l'esecuzione della routine compor- 
terà una scala musicale fantasmagorica 
eseguita dal buzzer del PC-ISOO. Per listare 
il programma, inserire 5700 L e, alla richie- 
sta del numero di righe, rispondere con 07 
ENTER. MC 


MCmicrocomputer 23 


83 



cura di Fabio Marzocco 




Torniamo ad occuparci questo mese del 
sofl»'are per il PC- 121 ! . con tre programmi 
di caraiiere mollo eterogeneo fra loro, c per 
questo rivolli ad un pubblico "assortilo". 

Si Iralla del calcolo dei parametri per la 
realizzazione di un muliivihraiore asiahile a 
transistor, inviatoci dal lettore Fabrizio Fa- 
biani di Napoli: un altro programma per 
trasformare il PC-12II in un orologio con 
sveglia, di Andrea Casali, ed infine Fabrizio 
D'Amore ci propone Usuo lavoro effettuato 
allo scopo di calcolare le n radici complesse 
di un'equazione algebrica di grado n. 


Multivibratore astabile 

di Fabrizio Fabiani • Ponici (NA) 

Questo programma consente il dimen- 
sionatnenio dei componenti di un multivi- 
bratore astabile a transistor per una data 
frequenza di lavoro. Prima di analizzare il 
programma, diamo un breve cenno sul 
funzionamento di tale circuito (vedi fig. 2). 
Il multivibratore astabile è un dispositivo 
in grado di generare una forma d'onda 
rettangolare, disponibile su uno dei collet- 
tori dei transistor. A prima vista il circuito 
si presenta come due amplificatori R-C 
connessi con l'uscita del primo all'ingresso 
del secondo e viceversa: ciò produce un 
fenomeno di instabilità che provoca la 
commutazione alternativa dei due transi- 
stor dall'interdizione (OFF) alla saturazio- 
ne (ON). La frequenza di oscillazione è 
determinata dalla costante di tempo asso- 
ciata ai condensatori ed alle resistenze di 
base secondo la relazione: 

r = 1/(L38 t) 

T = Rb-C 

La massima frequenza di funzionamen- 
to è limitata dai tempi di salita dell'onda 
rettangolare, e per ottenere un buon anda- 
mento della stessa, è conveniente non su- 
perare i 30 kHz. 


Il programma è piuttosto semplicee pra- 
tico ed è stato strutturato in modo da evi- 
tare errori nella fase di immissione dei dati: 
infatti esso non accetta valori di frequenza 
superiori a 30 kHz o tensioni di alimenta- 
zione Vcc superiori alla massima Vce del 
transistor. 

Inoltre, nella fase di visualizzazione dei 
dati, il programma sceglie automatica- 
mente l'unità di misura del condensatore 
(picofarad o microfarad). 

Osservando le linee 35 e 45, le quali con- 
tengono i due test sulla frequenza e su Vcc, 
possiamo trovare un metodo molto inte- 
ressante di indirizzamento controllato. Ad 
esempio nella linea 35 se la frequenza im- 
messa è maggiore di 30.000 o minore di 0 (i 
due casi non potranno sussistere contem- 
poraneamente!). il programma salta alla 
linea 30 richiedendo un nuovo valore, al- 


5:"IT'CLEf#: 
ICUIMPCIT "VUOI 
u5:<#:e il BCt 

uOTO 25 
ìiilF M="N0" 
GOTO 20 
ITrCOTO 10 
2CUIH^JT "V’CE S 

IHFUT "ICSAT 
ItfUT "IBShT 

♦■lE-5 

21’:IUF1.1T "VCE n 
GOTO 30 

25ìfl=^25iC=.13E 

-?:B=20iF=45 

E-I 

so: IHFUT "FRF.CB.I 

55: GOTO •' 40-10»- 
■•'F.'300D0>+f 
F-0))> 


40:UF1JT "VCC<V 

45: GOTO ''50-10»^ 
•: <E>D>*<E''=Ci 


50:G=<e-ftT/-BsC- 

C*5i;iOE-5 

:L=H*1E-3 


S»F*H> 

5«.:PPIHT "PC'OH 
M>='.US1NG ■ 

PPIHT "RBCKO 
HriJ = ">U':IMG 
"tnnt.n"iL 


ciOSGDTO KI.'E-T 


!PI=I-fE12: 
PPINT "C'PF) 
= "'USING "Iti 

:H=I»Ee:PRlNr 
"C.O1ICF?0F>=' 
• US.ING ■IttJItl 
tt.ff-iMiEHD 


/ - Listing de! progr 


rUuIrhibraioreasla- 



trimenti prosegue alla 40. Lo stesso meto- 
do di indirizzamento è impiegato nella li- 
nea 60 per stabilire l'unità di misura dei 
condensatori- 

Un’altra possibilità che offre il pro- 
gramma è di poter inserire le caratteristi- 
che del transistor usato sia da tastiera, sia 
assegnare automaticamente ad esso le ca- 
ratteristiche di un BC108 standard (Vcesat 
= 0,25 V, Ibsat = 0.13 mA. Vcemax = 20 
V, Icsat = 45 mA). 

Il programma gira in modo DEF con 
SHIFT M e può funzionare sia con la 
stampante, che senza dì essa. 


Orologio con sveglia 

di Andrea Casali - Pavia 

Come indicalo dal titolo, questo pro- 
gramma svolge le funzioni di un orologio, 
con possibilità di segnalazione d'allarme 
programmata. Per il calcolo dell'ora, la 
routine si avvale del tempo impiegato dalla 
macchina per eseguire le istruzioni Basic, 
per cui sì consiglia vivamente di non modi- 
ficare nulla del listing. per evitare un errato 
conteggio del tempo. 

Il programma inizia a girare premendo 
SHIFT A, e verrà subito richiesto se si 
desidera o no la segnalazione d'allarme. 
Ad una risposta positiva seguirà la richie- 
sta d'impostazione dell'ora d'allarme. A 
questo punto va inserita l'ora attuale 
(OROLOGIO ORA? e MINUTI?), quindi 
il programma potrà iniziare l'elaborazio- 
ne. 

Il PC-1211 inizierà a lampeggiare l'ora 
ed i minuti, mentre allo scoccare di ogni 
ora suonerà un Beep. La segnalazione d'al- 
larme è costituita da 1 9 Beep consecutivi e 
sì consiglia dì non modificare tale numero, 
pena la perdita della precisione dell'orolo- 
gio. 

Ovviamente il PC-121 1 andrà posizionato 
ne! modo DEF e per uscire dal programma 
occorrerà premere il tasto BREAK. 


Radici complesse 
di equazioni algebriche 

di Fabrizio D'Amore - Roma 

Tra gli algoritmi per il calcolo delle n 
radici complesse di un'equazione algebrica 
di grado n (a coefficienti reali), uno dei 
migliori è senza dubbio quello di Lin-Bain- 
strow che unisce la rapidità dì convergenza 
(quadratica) alla semplicità. Com'è nolo, 
questo metodo approssima ì coefficienti dì 
un divisore quadratico di p(z), il polinomio 
dato; calcola, cioè, in modo iterativo, i 
coefficienti p e q del trinomio d(z)=z' -i- 


84 


MCmicrocomputer 23 


pz -t- q in modo tale che la divisione 
p(z)/d(z) fornisca resto identicamente nul- 
lo. La convenienza della determinazione di 
d(z) sta nel fatto che i suoi zeri sono anche 
zeri di p(z) e cioè le radici dcH'equazione 
p(z)=0. 


10:"i4"INPUT ”VU 
'31 L-'fdJ.ARME 
?CS) 

:H<-9sI=99 

12! IF' L.S="N" 
GOTO' 18 

15!UFUT "ALOhR 
ME 0RH?"iH! 
IltFllT "HIMUT 

18:IHKIT "CiROLi'J 
oro ORA?'SAs 
IHF'IJT "MIIIUT 
I?‘’,B!C=0:D= 
0 

2Ci!PqiJSE ftpB:C= 
C-4-l!lF 0=29 
GCpTO ICO 

50: ir C=lG0Tl3 i 
00 

50:Gf>T0 20 
100!C=0!B=E+-i:lF 
E=éOGOTO 150 
UOJPfS.SE Alt: 
GCiTO 200 
IKuBEEF' l!E=0!A 
PAUSE A 
• C 

200:PAUSE A.EjC= 
C+l: IF C=31 
GOTO 300 
2058 ir C:=lGOTfl 4 
•30' 

207:GCiTi3 200 
30Ci:C<'8B=B+l: IF 
B--€.t:iGCTCi 350 
31.0sPAl.iSE A.B! 
GCrO 20 

BliCisEEEP 1!B=DSA 
=M+l: PAUSE A 
pBsGOTO 20 
4U3SIF A<''W30TCi 
200 

4108 ir B=IGCiT£l 4 
20 

4158G0T0 200 
4208BEEP 198 GOTO 
5Cri:i 

5i)08Pftl.lS.E A«B:C= 
C-K8IF 0=28 
GOTO 100 
5108GC-T0 500 




Una volta determinata la prima coppia 
di zeri (reali distìnti, reali coincidenti o 
complessi coniugati) si effettua la divisione 
p(z)/d(z) e sì applica dì nuovo il metodo al 
polinomio risultante finché non sì giunge 
ad un'equazione di grado <2. L'algoritmo 
si basa sulla ripetizione (per un numero di 
volte non noto a priori) di un particolare 


1Ci:"b-i:lEAR ! 
USINO "«SO" 

2CI8IHF1.IT “GPhKì 

3CI8IF N<2THEN 2 
0 

40!0=27:FCS- li=0 
TD N 

50: PAUSE Ui •'"8 
INPIJT ACO.'srj 
=Cì*i:tE>;T U: 
A=A< 27) scoro 

bOsBFXP li GOTO 
50 

TC'S V’'I=CI8U8JHG 
" ■sJHFI.IT "P 
0«"!P 

E»8 INPUT -00=": 
Q 

P>3sI = I + l.E=Fi.C= 
A-E=0'C=0.0« 
2SIFOR U=1TD 
N-1 

t00sD='ErF=CiE=l!. 

G=C-B=A(0'-E 

P-Ii0:C=E-CP- 

FPi0=0*l: 

110!D“E.E=E.E=AI 

0''-EP-DC!SY=i: 

BCi-CE).'<OG-C 

F^i^^'E-FY).. 

G!p=p,c*ij 

120SF«P*X.O=Q+Vi 
R“F-R.S:=Q-£: 
IF 'ABS PjL) 
*'ABS £)L'-' 
PAUSE P.S: 


GOTO 90 

ISrjiBEEF’ 18PRIHT 
USINO i-P="! 
PsFPIHT -O»" 
tCHlF N)-2 
PRINT USINO 
"t!W; "ITERA 
TE='!IIUSING 

I4Ti!U=-Fv2sV=UU- 
08 IF hBS V..E 
-fifiriNT "DCP' 
PIA: "5IJ8 
GOTO ITO 

15i;i8lF VLET H=U* 
TV.K=U-TVs 
PFINT "Zl="; 
risFPINT "22= 
"(FiGOTti 17C> 

160:V=f-V:PRIHT 
"R£="iU: 
PPINT "IM="! 

ITOIIF N=2£NB 

ieCiB='A-C=AiE=0i 
G=Ci,N=N--2.0= 
2SSF0R U=QTO 

lSOsD“EiE='Bi B=Hi 
0'-EP-DC!.H<Ci 
0=0+18 
tir.a w 

200: IF N)2THEH 7 
0 

2108P=A^28)^A!IF 
N=11ET C!=A<:2 
«.•'A8GOTO 13 
0 

220ST=-F'8PPINT ■ 
2="iT:ENB 


P=-1.8iS760245E- 

01 

Q=6.622091724E-0 

1 

ITERATE» 6 

RE=9.0SS801225E' 

02 

in=S.CiS<.59è0ì3E- 

01 


P=1 . 5677S9765E- 0 

Q='9.6U965492E- 

01 

ITERATE* 8 

21=9.051455956E- 

01 

22»-l.C'619245?2 
8=4.025197049 
a=-l. 571059725 
21=0.358395475 
22=-4. 383592525 


ciclo di calcolo (iterata) che fornisce ogni 
volta delle approssimazioni dì p e q. Se 
all'ì-esima iterala (i= 1, 2. 3...) tali appros- 
simazioni sono Pi e q, e p(z) = aoZ" + 

+' ... -A a„.|Z -A a„ = 0 allora i valori Ap e 
Aq fomiti dai seguente sistema lineare: 
C„.,AP + C,^Aq = b„., 

C.»,Ap+C,„,Aq = b„ 

b|,=a»-p,b,., - q,b, j. 

c. = b»-p,Ck.,-q,C,.j. 


= b, = 0, K=0, 1, 2,... n 
= C., = 0, K = 0. 1, 2,... n-1 
vanno a correggere le precedenti appros- 
simazioni: p,=p, -A Ap;q,*i=q,-)-Aqi 
i»=l, 2. 3... È chiaro che sarà necessario 


fornire, magari cercandoli a lume di naso, i 
valori Po e qo . approssimazioni iniziali di p 
e q. La convergenza è assicurata se tali 
approssimazioni iniziali sono "abbastanza 
vicine" ai valori reali. Il procedimento ter- 
mina al j-esimo passo quando Pj = Pj.| e 

Per inserire i dati si preme SHIFT B; ciò 
provoca la visualizzazione dell'indice del 
coefTtciente da inserire. In pratica bisogna 
digitare prima il grado e quindi, in sequen- 
za,! valori ao, a|... a^: vengono poi richieste 
le approssimazioni iniziali p„ e qg. 

Al termine di ogni iterata sono mostrati 
gli ordini di grandezza di Ap e Aq che 
dovranno tendere a zero. Se da un esame 
dei valori mostrati dopo 4 o S iterate non sì 
nota una soddisfacente convergenza a ze- 
ro, è consigliabile interrompere l'elabora- 
zione, premere SHIFT J ed inserire delle 
nuove approssimazioni iniziali. Se dopm 
un certo numero di iterate i valori di con- 
vergenza mostrati sono molto pìccoli ma 
persistono in un non miglioramento, è 
consìgliabile cambiare le approssimazioni 
iniziali oppure ci si può accontentare di 
una minore precisione inserendo in L un 
valore molto basso (ad esempio 10’). 

Vediamo una sommaria descrizione del 
programma: 

Linee 10/60: lettura dati; la riga 60 occorre 
nel caso che durante Tinpul si prema 
inavvertitamente il tasto Enter senza 
aver inserito il dato: 

Linee 70/80: lettura approssimazioni ini- 
ziali: azzeramento del contatore di ite- 
rate; 

Linee 90/1 00: inizializzazioni varie e calco- 
lo dei b, e C|; 

Linee 1 10/120: calcolo di b„, Ap. Aq; cor- 
rezione di Pi e qi; test di convergenza 
con eventuale messaggio; il test è fatto 
non direttamente sui Ap e Aq calcola- 
ti, ma sulle difTerenzeiPi-p,.^,lclq|-qi^jj 
che. a causa degli arrotondamenti nei 
calcoli, non coincidono necessariamen- 
te con |Ap|e I Aq 
Linea 130: visualizzazione di p e q: 

Linee 140/160: calcolo e visualizzazione 
delle radici di d(z); 

Linea 170: test di fine: 

Linea 180/190: calcolo degli a,, coeflicienti 
del poiìnomio quoziente: 

Linea 200: tesi per controllo necessità di 
altri cicli per U calcolo di p e q: 

Linee 210/220; calcolo di p e q nel caso 
n — 2; calcolo e visualizzazione della so- 
luzione se n = 1. 

In figura 6 è rappresentato il printout 
della stampante per il calcolo delle radici 
del polinomio: 

p(2) = r* + 4z»-2z'-z» + z>-3z + 1 = 0 

con approssimazioni iniziali Po=0 qo= 1 c 

successivamente Po— 0 qo~l. 4** 


MCmicrocomputer 23 


di Valter Di Dio 


Sviluppo dì un numero in 
lettere 

di Massimo Cremonesi 

Canonica D'Adda (BGJ 

tn un programma di contabilità non può 
mancare una routine di conversione per 
trasformare i risultati dei calcoli, necessa- 
riamente numerici, nella corrispondente 
stringa letterale. Un uso pratico molto fre- 
quente è quello della compilazione di asse- 
gni, tratte ecc. tipo in cui deve essere indi- 
cato sia l’importo in cifre che quello in 
lettere. 

Il programma presente può essere co- 
modamente inserito còme subroutine di 
qualsiasi programma di contabilità o di 
compilazione di libri contabili. 

11 funzionamento del programma è ab- 
bastanza semplice: il numero da trasfor- 
mare viene scomposto in centinaia, decine 
e unità che vengono subito convertite in 
lettere utilizzando i dati delle righe da 1000 
a 1300. 

Per quello che riguarda invece i suffissi 
mille e un milione o gli affissi mila e milioni 



Figuru 3 - Esempio di output del programma di lonver- 


è direttamente il programma principale 
che si preoccupa di disporli adeguatamen- 
te. 

Alcuni controlli aggiuntivi, eseguiti con 
delle sempici IF. verificano la correttezza 
sintattica di giunzioni tipo UNOMILIO- 
NE e simili convertendole direttamente 
nella forma più usuale. 

Al programma è stata aggiunta la possi- 
bilità di scrìvere in maiuscolo la prima let- 
tera del numero e in minuscolo tutte le 
altre. 

Dal momento però che per scrìvere in 
minuscolo delle righe dentro a un pro- 
gramma in Basic è necessaria sia la routine 
del Minus.code di Bo Arnklit che la modi- 
fica che consiste nel collegare il piedino del 
tasto di Shift con l'ingresso del pulsante tre 
sullo zoccolo dei Game Control, nella figu- 
ra 2 trovale le righe da sostituire per poter 
far funzionare il programma senza le mi- 
nuscole se non avete l'Apple-minus. 

Il campo di validità del programma va 
da zero (0) a novecentonovantanove milio- 
ni novecentonovantanovemilanovecento- 
novantanove (999.999.999) ovvero al mas- 
simo nove cifre. 



1020 W*t2) 
1030 WSC3) 
1040 WS(4> 


1090 W*(V) 
1100 YStCì) 
Ilio V* (1 ) 
1120 YS(2) 
1130 YS(3> 
1140 Y*(4) 
1 150 YS<5> 
Ilio Y*(i> 
1170 Y*<7) 
1 100 Y* (B> 
1190 Y*(9) 
1200 X*<0) 
1210 XS(l) 
1220 X*(2> 
1 230 X $ ( 3 ) 




“sedici ■' 
Ijciotto" 


1300 RETURN 


Figura 2 - Modifiche da apporla 
figura I nel cam non ,i abbia un A, 
direiiameme accessibili da lasiieri 


MCmicrocomputer 23 


Soflnare Apple 


Hi speed HGR clear 


Nella puntata precedente dell’articolo 
"Impariamo a programmare in Assem- 
bler” avevamo presentato un esercizio di- 
dattico per pulire la pagina di testo. Nono- 
stante il fatto che fosse il classico program- 
mino da esercitazione abbiamo notato una 
notevole velocità di esecuzione si da indur- 
ci a provare lo stesso programma per puli- 
re la pagina grafica in alta risoluzione. Per 
poter essere particolarmente veloce sono 
stati aboliti tutti i cicli inutili e si è provve- 
duto ad azzerare contemporaneamente 
tutti e trentadue i blocchi da duecentocin- 
quantasei byte che compongono la pagina 
grafica in alta risoluzione. Il programma, 
oltre ad azzerare la pagina grafica, la può 
riempire di un colore qualsiasi o di un 
qualsiasi pattern di punti cambiando solo 
il valore che viene caricato nell’accumula- 
tore all’inizio dei programma. Per pulire la 
pagina due è purtroppo necessario cam- 
biare tutti gli indirizzi delle STA in modo 
che partano da $4000 e arrivino a $5FOO. 

Si può ottenere ciò raddoppiando da 
Basic il contenuto delle celle che vanno da 
775 a 868 con passo 3. Il programma di 



figura 2 permette appunto ciò. Per cambia- 
re il colore dei punti provate a PÌDKARE 
in 769 vari numeri tra zero e 255 prima di 
lanciare in esecuzione il programma col 
CALL 768. 



Conversioni sempre pronte 


Anche se può sembrare incredibile ecco 
un altro programma di conversione da csa- 
decimale a decimale e viceversa. Quello che 
contraddistingue questa versione della più 
usata e più pubblicata routine è il fatto che 
è interamente scritta in linguaggio macchi- 
na e che si può attivare semplicemente bat- 
tendo il simbolo &. 

Si può usare la conversione da decimale 
a esadecimale anche dentro un programma 
in Basic in quanto essa accetta in ingresso 
qualsiasi tipo dì espressione, anche quelle 
che contengono nomi di variabili o funzio- 
ni particolari come ad esempio INT o 
LOG e cosi via. 

Per usarla, dopo aver dato un BRUN 
HEX-DEC. basta far seguire al simbolo & 
un numero decimale (o una espressione) o 
un numero esadecimale preceduto dal se- 
gno del dollaro S; una volta premuto il 
return verrà stampalo sulla riga sottostan- 
te il valore convertito. Per caricare la routi- 
ne. dopo essere passati al Monitor con il 
solito CALL-1 51. bisogna inserire a parti- 
re dalla solita locazione $300 il codice og- 
getto di figura 2. Dopo rinserimento veri- 
ficare il disassembiato (S300LL) con quel- 
lo di figura 1 e salvare il programma bat- 
tendo BSAVE HEX-DEC.A$300,L$4E. 

La routine è divisa in tre sezioni: la pri- 
ma da $300 a 531C inìzialìzza il puntatore 
della & e prende un carattere dalla tastiera 
per decidere se deve effettuare la conver- 
sione in esadecimale o quella in decimale. 
La seconda che va da $31E a $326 esegue 
laconversione decimale > esadecimale: 
l'ultima da $329 a $34B esegue invece la 



IO FOR I = 100 TO 110 
20 I: PRINT 
30 NEXT 


3RUN 

0064 

0065 

0066 

0067 

0068 
0069 
006A 
006& 
0O6C 
006D 
006E 


3?-*300 

768 

D?<768 

0300 

38.768-M2 

030C 

38'3*10 

001 E 

3A=15 

3?<A 

OOOF 

3S<5DR (400) 
0014 


Esempi di ulitàio del prograrm 


conversione di un numero esadecimale (in 
formato ASCII) in uno decimale. Tutte e 
due le routine di conversione fanno largo 
uso di subroutine del Basic e del Monitor. 

La DD67 è quella che analizza le espres- 
sioni numeriche e insieme alla E752 depo- 
ne il risultato in $50 e $51; da qui viene 
passato alla F94I che è destinata a stampa- 
re due byte in esadecimale. 

La routine ED28, sempre dei Basic, pre- 
leva un numero esadecimale dì due Byte da 
$9E e $9F e lo stampa in decimale. Per 
ultima la E003 ritorna al Basic senza modi- 
ficare nulla. MK 


MCmicrocomputer 23 


87 


cura di Leo Sorge 




Pane con questo primo articolo una ru- 
brica di software destinala al Commodore 
64. L'intenzione é. come sempre, quella di 
essere di aiuto al lettore proponendo princi- 
palmente utility e tool, cercando di spiegare 
cosa effettivamente accade nel computer, in 
modo che i trucchi al di fuori dei BASIC 
vengano messi a disposizione di tutti coloro 
che non hanno il tempo di trovarseli da soli 
(il problema é solo quello. credetecHj. 

D'altronde per il caso Commodore — 
K/C contro 64 — sta accadendo quanto già 
visto con l 'analogo caso Sinclair — 81 con- 
tro Spectrum — : il grosso pubblico, che 
aveva disassemblato i primi usciti (ZX 81 e 
VtC) si sta gettando sui nuovi prodotti 
I Spectrum e64l, anche favorito dall'incre- 
dibile calo dei prezzi. Ovvio quindi l'interes- 
se di MCmicrocomputer per la nuova onda- 
ta di software. 

Questo mese vi presentiamo una routine 
grafica in alla risoluzione. 320 x 200. la 
massima consentita dal modo grafico a 
mappa punto per punto, che nel 64 si abilita 
in modo assai semplice. L'articolo, scritto 


dall'autore del programma, è stato ampliato 
con alcune spiegazioni. 

La base comune al programma e all'arti- 
colo è la Programmer's Reference Guide 
della Commodore, in vendita in tutti i com- 
puter shop della catena Bit-Shop Primavera 
e in molti altri negozi specializzati. 


Alta risoluzione sul CBM 64 

di Andrea Damiani - Roma 


Il CBM 64 ha una gestione del tipo di 
uscita video molto completa e versatile. La 
supervisione di ogni funzione è alTidata al 
circuito integrato 6567, detto familianmen- 
te VlC-Il. I modi grafici sono dì due tipi, a 
caratteri o in alta risoluzione. Il tipo a 
caratteri può a sua volta usare il set stan- 
dard ovvero esser riprogrammato dall'u- 
tente (user-defined graphics), e può esser 
gestito in tre diversi sistemi (normale, mul- 


ticolor 0 a controllo individuale del colore 
di sfondo). La locazione 53272 contiene 
due informazioni: nei quattro bit alti (detti 
nybble alto), quelli di numero da 4 a 7, la 
locazione dì partenza della memoria dì 
schermo (che essendo di 25 righe per 40 
colonne sì estende per 1000 locazioni), 
mentre i bit 2, 3 e 4 tengono la posizione 
della memoria di colore. Ricordando che il 
64 ammette 16 colori comprendiamo come 
mai il codice del colore dì ogni singola 
locazione (sfondo + carattere) sia conte- 
nuto in soli 8 bit e perché la memoria di 
colore occupi 1000 byte. Il bit 0 del registro 
53272 non viene considerato. 

Le leggi che assegnano le locazioni di 
memoria da cui parte la zona di schermo o 
quella di colore sono allora mollo semplici: 
ad es. nel primo caso basta moltiplicare per 
1024 il controvalore decimale del numero 
binario contenuto nel nybble alto (bit 4-7) 
del registro 53272: le varie posizioni vengo- 
no selezionate tramite il comando POKE 
53272,(PEEK(53272)AND15)ORA. che 
realizza i succitati spostamenti secondo la 


20 REM **** FILTR RISOLUZIONE CON IL *** 
30 REM **** CÙMMOIiQRE 64 *** 

40 REM :♦*** DI RNDREfl HRMIRNI *** 

50 REM .**»*'***iv:i*!****»****##*^******»*#* 
60 

S0 PRINT"ra":pOKE53280.3:POKE53281.. 1 
90 Xls-10:X2»10:IlV=4TS=15.95 
1 00 F0RK=49 1 52T049222 : PERDP : POKEK . P : NEXT 
110 PRINT'TSlttlBltìMtìtìtì" 


120 PRINT"li»B»Ì»»Pia=19ISTRMPR GRRFICC" 

140 PRINT"D»»M*»P*l®Sr:fiMBIfiRE FUNZIONI" 

150 PRINT"i!*»Ì»»»»»ICi:*IINTRODURRE INTERVALLI" 
160 GETJ* 


170 IF.Jìs‘'R"THEN1000 
190 IFJ*="B"THENLIST2000-3999 
200 IF..T*=‘'C"THEN500 
250 GOTO160 

500 I NPUT " ^Ì»»KWK(ea!!Ir!li!lig«<l . X2.. DV " i X 1 > X2. EV 
510 FS=319/(X2-X1> 

1000 BA=8192:SVS49152 

1 100 T=DV*FS: IFT>199ORT<0THEH1200 

1110 FOR2*0TO319STEP6 

1120 T=DV*FS 

1130 GOSUE10000 

1140 NEXT 

1200 IFX1>0ORX2<0THEN2000 
1210 2=FS*(.~y.l) 

1220 FORV*0TO199STEP4 
1230 T=V:GOSUE10000 
1240 NEXT 

2000 F0RZ=eT03i9STEP4:X=ZXFS+Xt 
2020 V=S*SIN<X>XX;GOSUB9500 


2400 NEXT 

2500 FORR=0TO 199STEP4 V=RXFS-DV 
2510 X=-V:GOSUB9000 
3000 NEXT 

4000 POKE198-0:WflIT198. 1 
4010 P0KE53265..PEEK<53265)AND223 
4020 P0KE53272,PEEK(53272:ifiND247 
4100 GOTOII© 

9000 2=FS*CX-XD :T=R : IF2<;0OR2>319THENRETURH 
9010 GOTO 10000 
9500 T=V*FS+FS*nV 

10000 T=INT<199-T> : IFT>199ORT<0THENRETURN 
10010 CH=INT<Z.^8) 

10020 R0=IHT<TXS) 

10030 LN=Y RND 7 
1 0040 BV=BRSE+RÒ*320+8*CH+LN 
10050 EI=7-<ZRND7) 

10060 POKEBV . PEEK >' BV > OR ( 2 TB I > 

10070 RETURN 
50000 ■ 

50100 BflTfll73.24,208.9,.S- 141.24.20S 
50200 IIRTA173.17..20S..9.32.. 141..17..20S 
50300 URTA 169 . 0 . 133 . 251 . 1 69 . 32 . 1 33. 252 
50400 DRTfll60.0.. 169.0. 145.251.200. 192 
50500 DRTR0,2es.249.230.252.. 169.64. 197 
50600 DRTR252.. 208.239. 169.0.133.251. 169 
50700 DfiTfl4. 133.252. 160.0. 169.3. 145 
50800 DRTR251 . 200. 192.0. 208, 249,230.252 
50900 DATR169..3,. 197.252.208.239.96 
55000 • 

55555 P0KE53272. PEEK<53272>fìNL247 

55556 PCtKE53265 . PEEK •' 53265 ) RND223 ^ END 


MCmicrocomputer 23 


Software Commodore 64 


Tabella 1 
A 

BIT 

LOCAZIONE 

DECIMALE 

HEX 

0 

ooooxxxx 

0 

$0000 

16 

0001XXXX 

1024 

$0400 (DEFAULT) 

32 

OOlOXXXX 

. 2048 

$0800 

48 

001 1XXXX 

3072 

$0C00 

64 

OlOOXXXX 

4096 

$1000 

eo 

0101XXXX 

5120 

$1400 

96 

OllOXXXX 

6144 

$1800 

112 

0111XXXX 

7168 

$1C00 

128 

lOOOXXXX 

8192 

$2000 

144 

1001XXXX 

9216 

$2400 

160 

1010XXXX 

10240 

$2800 

176 

lOlìXXXX 

11264 

$2C00 

192 

IIOOXXXX 

12286 

$3000 

208 

1 101XXXX 

13312 

$3400 

224 

lllOXXXX 

14336 

$3800 

240 

111ÌXXXX 

15360 

$3C00 


regola trovata, in dipendenza dei valori di 
A (chiaramente multipli di 16) come mo- 
strato nella tabella I. 

Il programma 

Il VlC-Il lavora con un gruppo di 47 
registri contenuti in altrettante locazioni di 
memoria, dalla 53248 alla 53294: fra que- 
ste ci interessa particolarmente la 53272, 
dalle cui proprietà notiamo che ponendoci 
un numero decimate maggiore di 15 (ovve- 
ro andando ad interessare il nybble alto) 
andremo direttamente in alta risoluzione, 
mentre per tornare in modo testo basterà 
porre nel registro un valore da 1 5 compre- 
so in giù. Il modo a mappa di bit abilita 
una corrispondenza uno a uno tra ì bit 
della RAM e i punti dello schermo: dato 
che la risoluzione a nostra disposizione è di 
320*200 punti, ci serviranno 64000 bit 
= 8000 byte. Scegliamo di porre questa 
zona di memoria a partire dalla locazione 
8192, e informiamo il VIC-II tramite l'i- 
struzione POKE 53272,PEEK(53272) 
OR8. Questa zona di memoria è usualmen- 
te occupata dai programmi in BASIC, ma 
possiamo permetterci dì usarla poiché il 
listato del nostro programma non occupa 
tanto spazio. Per avere la stessa risoluzione 
in termini dì colori non potevamo occupa- 
re altri 8K, onde per cui lo schermo è stato 
suddiviso in una matrice da 40 colonne per 
25 righe, con la possibilità di scegliere tra 
due colori per ogni isola da 8* punti. Per 
ogni byte usato il nybble alto viene impie- 


gato per colorare i punti non settati, men- 
tre il nybble basso contiene il codice del 
colore dei punti del grafico propriamente 
detto. Questa memoria colore viene messa 
a partire dalla locazione 1024. ovvero la 
posizione in cui si trovava la memoria di 
schermo all'atto dell'accensione. Per far 
degli esempi, riferendoci alla tabella dei 
codici dei colori, volendo nella locazione dì 
partenza (la 1024) un colore di sfondo ver- 
de e un colore di grafico bianco, la regola è 
sfondo* 16 -t- bordo, ovvero (cod. 

verde)*16 + (cod. bianco)che vale 5*16 + 
1 =81: è questo il valore decimale da porre 
nella locazione che ci interessa, la 1024, 
tramite una POKE. 1 codici dei colori sono 
mostrati a pag. 159 del manuale CBM. 

Dal Run in poi 

Una volta digitato il programma, il 
RUN mostrerà il mini-menu, compren- 
dente tre opzioni: stampa del grafico, cam- 
biamento delle funzioni e introduzione di 
nuovi intervalli. La selezione della scelta 
fatta avviene tramite i tasti A.B e C nell'or- 
dine, mentre la barra spaziatrice permette 
l'uscita dalla pagina grafica e il ritorno al 
menu. L'inserimento delle funzioni da stu- 
diare è assai semplice: viene presentato il 
listato delle funzioni precedenti, e sarà suf- 
ficiente modificare questo ricordando che 
le funzioni del tipo Y = P(X) vanno inserite 
tra le righe 2000 e 2400 escluse, facendo 
seguire ad ogni funzione unGOSUB9SOO, 
mentre per le funzioni del tipo X = F(Y) 


l'inserimento dovrà avvenire tra le linee 
2500 e 3000 escluse, ed attivate dall'Istru- 
zione conclusiva GOSUB 9000. Terminate 
le modifiche il RUN mostrerà il menu ma 
le funzioni saranno quelle desiderate. 

L'opzione C permette di scegliere gli in- 
tervalli airintemo dei quali deve essere 
tracciato il grafico. Il programma chiede i 
valori per X1.X2 e DY, con ì seguenti si- 
gnificati: XI è l'ascissa più a sinistra: X2 
l'estremo valore destro: DY è l'ordinata 
dell'asse delle ascisse rispetto alla scala as- 
sunta, tramite X 1 e X2, per le ascisse stesse. 
Commento ai listato 


Le POKE in linea 80 e 90 cambiano i 
colori della pagina video, mentre la lìnea 
100 legge la routine di pulizìa schermo in 
linguaggio macchina contenuta nei DATA 
da 50100 a 50900. 

Le linee 110-150 presentano il menu, 
mentre la routine 160-250 verifica il tasto 
premuto: l'INPUT in lìnea 500 accetta i 
valori di dimensionamento dello schermo 
in funzione del grafico da farsi. 

La sub in L.M. chiamata dalla linea 
1000 con la SYS 49152 azzera la pagina 
grafica e pone dei 3 in quella di colore 
(corrispondente ad una combinazione gra- 
fico nero su sfondo cyan), modificabile — 
nel modo citato nel testo — agendo sul 
penultimo valore nel DATA in 50700 (ap- 
punto 3). 

Saltiamo alle linee 40W.^4010, ove si tro- 
vano due POKE: la prima è relativa alla 
locazione 53265, ed abilita la mappatura 
bit per bit se il suo sesto bit (o bit 5. dato 
che i bit di un byte vengono numerati da 0 a 
7) è posto ad uno: questo si ottiene con una 
POKE 53265,PEEK(53265)OR32,ov - 
vero si disabilita con la POKE 53265, 
PEEK(53265)AND223. 

La sub grafica in BASIC è contenuta 
nelle linee che vanno dalla 9000 alla 1 0070. 
e la sua gestione viene effettuata tramite 
una serie di GOSUB e di RETURN dislo- 
cati nel corso del programma. 

Citiamo infine la linea 55555/6. che con- 
tiene una routine di uscita dal modo grafi- 
co. particolarmente utile ogni qualvolta il 
programma rimanga fermo in alta risolu- 
zione. È un inconveniente che può verifi- 
carsi premendo inavvertitamente il tasto 
RUN /STOP, 0 anche se lo svolgimento del 
programma si è arrestato per qualche in- 
toppo (ad es. una divisione per zero). In 
questo caso basta dare il RETURN, digi- 
tare da tastiera un GOTO 55555 (anche se 
sullo schermo appaiono solo dei quadrati- 
ni colorati) e premere per tre o quattro 
volte di seguito il RETURN, senza curarsi 
dei SYNTAX ERROR: sarà poi sufficien- 
te rilanciare il programma con il consueto 
RUN. MC 


MCmicrocomputer 23 



PIC-MAN 

di C. Borreo - Imperia 

La storia dì questo gioco é piuttosto 
lunga, visto che il suo inizio data 20 aprile 
1 983 e la sua conclusione avviene su questo 
numero. Ma andiamo con ordine. Il gior- 
no 20 aprile arriva una busta con cassetta e 
letterina acclusa. Per molivi ancor oggi 
ignoti — presumibilmente trattasi di iattu- 
ra — il materiale viene posto nella cartella 
dei programmi per lo Spectrum, onde per 
cui il rinvenimento avviene solo quando si 
decide di destinare allo Spectrum una ru- 
brica fissa. 

Dopo penosi tentativi di contatti telefo- 
nici con il giovine, studente a Pisa e in 
zona -esami all'epoca della chiamata, lo in- 
contriamo in occasione deH'ultimo SIM. 
alla scuola dì computer: ivi decidiamo un 
piano d'azione, che parte proprio con que- 
sto PIC-MAN. un vero gioco per il Vie da 
3K e mezzo. Mentre scriviamo siamo in 
attesa di un lavoro sulla brìscola, che — 
specie se su un VIC inespanso — ci interes- 
sa per il duplice aspetto deirinirattenìmen- 
to e della didattica: dimenticavamo infatti 
di dire che molti aspetti del programma di 
Carlo sono interessanti ed assimilabili non 
solo per i VIC-inghi ma anche più in gene- 
rale per gli utenti di personal computer. 

Caratteristiche del programma 


Sostanzialmente ci riferiamo all'overlay 
e all'isiruzione WAIT. L'overlay (letteral- 
mente "sovraccarico") è una tecnica che 
consiste nel caricare il programma a bloc- 
chi successivi, in modo da forzare nel com- 
puter dati superiori a quelli che luì potreb- 
be maneggiare nella RAM a sua disposi- 
zione. In questo caso si tratta dì sovrap- 


a cura di Leo Sorge 


porre un primo blocco consistente nella 
presentazione del gioco (una schermata 
con i comandi e le avvertenze) più parecchi 
dati, e un secondo blocco comprendente il 
gioco vero e proprio che è in grado dì 
lavorare se e solo se prima di lui viene 
eseguito il programma caricatore. In que- 
sto modo il Vie inespanso alloggia oltre 
4K di roba senza problemi. Il raccordo tra 
i due programmi è automatico, in quanto 
con il solito giochino delta simulazione dì 
istruzioni dirette tramite software (come 
ampiamente mostrato sia da De Prisco che 
da Tontìni) si realizza il caricamento del 
programma vero c proprio — il tutto è 
nelle linee 201 40 e 201 50 del listato piccolo: 
ovviamente è più comodo non fermare il 
registratore tra i due caricamenti. L'istru- 
zione WAIT serve a fermare l'esecuzione 
finché non siano verificate delle condizio- 
ni. Può avere due o tre argomenti, e funzio- 
na nei seguenti modi: 

1) WAIT locazione, valore che effettua 
un AND logico tra il contenuto della loca- 
zione e il valore (ovvero fa -PEEK (loca- 
zione) OR (valore)-); 

2) WAIT locazione, vai. 1. vai. 2 che 
effettua un OR tra la quantità ottenuta nel 
modo l e il vai. 2. quindi facendo -PEEK 
(locazione) OR (vai. 1) -AND-val. 2- che 
può essere molto interessante per pro- 
grammazione molto avanzata e controllo 
strumentazione. Nel programma PIC- 
MAN viene utilizzata ad es. in linea 20100. 
ma come simulazione dell'istruzione IN- 
KEY$: la locazione 197 corrisponde al re- 
gistro in cui viene memorizzato il numero 
d'ordine del tasto che viene premuto, per 
cui la WAIT 197,64 corrisponde ad un 
eventuale 20100 GET A$: IF AS= 
THEN 20100, dato che il codice 64 é pre- 
sente se nessun tasto viene premuto. 


Facciamo alcune osservazioni conclusi- 
ve. Intanto talvolta a Carlo scappano le 
virgolette di chiusura sui messaggi, mo- 
strando in modo inequivocabile che non 
sono indispensabili (caratteristica questa 
non solo del VIC, ma di molti altri perso- 
nal recenti). Più importante è un altro 
aspetto del gioco: la lentezza. Per gli acca- 
niti gio li iri di PAC-MAN sarà un trau- 
ma. vista la velocità degli analoghi prodot- 
ti da bar: ma non scordiamoci che quelli 
non hanno solo 3K RAM, e soprattutto 
non sono in BASIC! Se qualcuno ci fornis- 
se un serio compilatore BASIC per il VIC- 
20 sarebbe tutta un' altra solfa... 


Il gioco 


Per chi non fosse avvezzo alle saiegiochi 
diremo che PAC-MAN consiste dì un per- 
corso a quadrati concentrici aperti al cen- 
tro d'ogni lato: il nostro eroe deve percor- 
rere tutte le possìbili strade (aiutato da 
puntini equidistanti che vengono cancella- 
ti al passaggio del protagonista) evitando 
nel frattempo quattro fantasmi che lo 
braccano. L'unico modo per eliminare 
momentaneamente ì fantasmi é prendere 
una delle quattro pillole d'energia, poste ai 
vertici del quadrato più esterno. Il punteg- 
gio sì articola in dipendenza dì tre circo- 
stanze: il percorrimento di vìe inesplorate 
(quelle con ì puntini), l'abbattimento dei 
mostri e il bonus di fine pannello che viene 
assegnato alla fine dei puntini in base al 
numero d'ordine del pannello terminato. 

PIC-MAN si svolge in modo analogo. 
Cinque ì comandi a disposizione del nostro 
coraggioso; quattro per muoversi nelle di- 
rezioni standard NSEO più un utile e di- 
vertente comando di salto nel buio, che in 
caso di perìcolo ti sposta in una nuova 
posizione casuale. 1 tasti deputati a questi 
compiti sono R, C, D. ed F (a croce sulla 
tastiera dei VIC) più la barra spaziatrice, 
elencati nell'esatto ordine descritto (N, S, 
E, O e salto). 

Poiché la direzione di percorrenza è me- 
morizzata. in caso dì mancato aggìoma- 



90 


MCmicrocomputer 23 



VARIABILI USATE 

Funzioni 

S: posizione In memoria di schermo del 
mostro X 

C: posizione in memoria di colore del mos- 
P: peek della S 

R: restituisce un numero random Intero tra 


Variabili principali 

Ut omini rimasti 

DD; difficoltà dei gioco 

CD: Incremento di DD 

M; mostro controllato 

LV; numero del quadro (da 0) 

VM: bonus di mostro mangiato 
A%,B%: spostamento x.y del mostri 
SC; punteggio guadagnato mangiando pun- 
tini 

BO: resto del punteggio 

K%,1.%: spostamento x.y del giocatore 

Variabili dimensionate 
XVa,Y%: coordinate della posizione del 
mostri 

V%: contenuto delle caselle nascoste dal 
fantasminl 

F%: flag di mostro mangiato 


mento l'omino continuerà ad andare nella 
stessa direzione; dò potrebbe indurre a 
pensare che non si possa fermarlo, ma la 
cosa è possibile semplicemente dandogli 
una direzione che non possa prendere, nel 
qual caso l'efTetto pratico sarà quello cer- 
cato. Ad es., se state salendo avrete a sini- 
stra e a destra il muro (tranne che nei punti 
dei passaggi) per cui premendo o F o D 
l'omino si arresterà. 

I punti vengono assegnati nel seguente 
modo; I per ogni puntino; I0*2|(i-1) per 
l'i-esimo fantasma abbattuto — ricordo 
che potete mangiarli solo dopo aver preso 
una delle quattro pillole, quindi 10 punti 
per il primo, 20 per il secondo, 40 per il 
terzo e 80 per il quarto. Ciò potrebbe in- 
durvi a cercare di abbattere i mostri, ma 
non fatelo: rìcordatevicheil vostro obietti- 
vo. quello che fa passare alla fase successi- 
va, è l'esclusione di tutti i puntini, che vi 
porterà un bonus pari a ICIO* (numero di 
pannelli abbattuti) rigenerando il percor- 
so. A 800 punti c'è un omino supplementa- 
re. Ancora sui mostri. Innanzi tutto va 
detto che quando voi prendete la pillola, 
per tutta la sua durata questi cambiano 


faccia ecoiore! ed inoltre fate attenzione ad 
allontanarvi in fretta dopo averli uccìsi, 
poiché la pìllola ha un eiTetto temporaneo 
e quando questo termina loro riappaiono 
esattamente dove li avevate fennati. L'ef- 
fetto principale delle pillole non è però la 
possibilità di fermare i mostri — che è 
sicuramente la più appariscente — bensì 
quella di raddoppiare il numero di passi del 
vostro eroe, che farà cosi due caselle per 
unità di tempo ove prima ne faceva solo 
una. Questo fatto va sfruttalo esclusiva- 
mente per ripulire il percorso dai puntini, 
mentre i fantasmi vanno evitati e, in caso 
d'accerchiamento, sarà facile ricorrere al 
salto al buio, ovviamente non sicuro al 
cento per cento ma statisticamente affida- 
bile. Un elTetto collaterale del raddoppia- 
mento della velocità è che se non si cambia 
direzione in fretta Ira il primo ed il secondo 
movimento sì lascia il controllo di direzio- 
ne al "pilota automatico", che quindi muo- 
ve due volte nella stessa direzione; questo 
fatto può portare a pensare di essere in- 
trappolati nel labirinto, ma come detto 
non è cosi, ed è inoltre sempre valido il 
metodo di arresto descritto... MC 


MCmicrocomputer 23 


di Giuseppe Merlino 


Dite la verità, oggi non vi sentile niente 
bene: siete a pezzi sia fisicamente che inen- 
talmente e le vostre capacità di ragionamen- 
to sona ottenebrate. Con chi ve la prendete? 
Con il tempo? Con le avversità della vita? 
Mano, lutto dipende dal vostro bioritmo! Se 
lui dice che questa è una giornata di quelle in 
ad vi conviene resiarvene a casa a dormire, 
fatelo ciecamente. Lui lil Bioritmo) ha sem- 
pre ragione. Se ci credete; se non ci credete 
pazienza. 


Bioritmi 

di Roberto Chirio - Caprie (TO) 

Quasi certamente ognuno di noi ha sen- 
tito parlare, almeno una volta in vita sua. 
di questa teorìa che. tramite curve sinusoi- 
dali. indica quale sia il nostro stato emoti- 
vo. fisico, intellettuale. 

I cicli biorìtmici hanno inizio nel giorno 
di nascita in senso positivo e sono periodi- 
ci: la lunghezza del ciclo emotivo è di 28 
giorni, quella del fìsico di 23 e quella del- 
l'intelleitualc di 33. Dal momento che l'ori- 
gine delle curve é in comune (data di nasci- 
ta) ma la loro periodicità diversa (23-28-33 
giorni), per ogni giorno della nostra vita 
esse potranno assumere diverse ampiezze e 
andamenti concordi od opposti, influen- 
zando in lai modo (secondo la teorìa) il 
nostro comportamento. I giorni più peri- 
colosi (sempre secondo la teoria) sono 
quelli nei quali tutte le curve passano per lo 
0. perché trovandosi in un periodo di tran- 
sizione (cambiamento dì stato) sì è più 


esposti a potenziali pericoli. Potrete trova- 
re altre spiegazioni airimemo del pro- 
gramma stesso, vogliamo comunque sot- 
tolineare che tulle le teorie sono.... teoriche 
e che quindi vanno prese con benefìcio di 
inventario: stabilite voi. in qualche modo, 
se volete credere o no al vostro bioritmo. 

Descrizione dei programma 

L'utilizzazione del programma è molto 
semplice, grazie anche alla possibilità di 
avere dei quadri video che illustrano sia la 
teoria del Bioritmo che le operazioni da 
effettuare per ottenere le varie funzioni 
previste jjcr l'inserimento dei dati e per il 
plottaggio del grafìco. Molto positivo è il 
fatto di poter visualizzare il diagramma di 
mesi successivi o precedenti a quello impo- 
stato inizialmente senza dover far ripartire 
il programma ed introdurre nuovamente la 
data di nascita e l'anno ed il mese per cui si 
voglia la previsione. Dopo aver dato il 
RUN apparirà il quadro di selezione prin- 
cipale che permette due alternative; avere 
le spiegazioni oppure passare direttamente 
al grafico mensile. Le spiegazioni (che sa- 
ranno utili a coloro che utilizzeranno il 
programma per le prime volte) sono suddi- 
vise in quattro quadri video: i primi tre 
sono a carattere informativo e danno le 
indicazioni dì base per interpretare le cur- 
ve. rultimo ha carattere operativo e mo- 
stra le opzioni possibili per il proseguimen- 
to del programma al termine della visualiz- 
zazione del grafìco. Premendo il tasto I 
appariranno nuovamente le spiegazioni, 
con il 2. 3. 4. S avremo la generazione di 


curve bioritmiche ma con le seguenti va- 
li occorre introdurre nuovamente i dati 
riguardanti la data di nascita ed il perìodo 
per cui si vuole il bioritmo (opzione da 
selezionare quando vogliamo fare il test ad 
un'altra persona): 

3) il computer traccia automaticamente il 
diagramma del mese successivo: 

4) come il 3 ma riferito al mese precedente: 

5) occorre solo introdurre il mese e l'anno 
per cui sì vuole la previsione (da impiegare 
quando il soggetto del nuovo test é lo stes- 
so, e quindi la data di nascita non varia, ma 
il mese invece non è immediatamente se- 
guente o precedente a quello impostato 
inizialmente). Per terminare l'esecuzione 
del programma è invece sulìlciente preme- 
re il tasto 6. 

L'inserimento dei dati riguardami il 
^omo. il mese e l'anno dì nascita, nonché 
il mese e l'anno per cui si vuole la previsio- 
ne é facilitato dal fatto che i valori numeri- 
ci sono accettali in ogni forma; per esem- 
pio non fa nessuna differenza se scriverete 
1983 oppure solo 83, il computer provve- 
derà in ogni caso ad interpretare corretta- 
mente l'informazione ricevuta. È inoltre 
prevista una serie di controlli che verifica la 
validità di quanto scritto. £ ovviamente 
errato indicare un anno di nascita poste- 
riore a quello per cui si vuole il tracciato 
grafico, cosi come inserire un valore mino- 
re di 1 o maggiore di 31 per il giorno, o 
minore di I o maggiore di 12 per il mese; 
viene addirittura controllato che. in caso di 
indicazione della data 29 Febbraio, l'anno 
sia elTeicivamente bisestile. 




92 


MCmicrocomputer 23 



Software Tl-W 

La visualizzazione delle tre curve (ciclo 
emotivo, fisico, intellettuale) avviene su un 
piano cartesiano avente sull'asse orizzon- 
tale i giorni del mese e su quello verticale il 
valore assoluto dell'ampiezza della curva, 
ossìa la sua distanza (positiva, negativa o 
nulla) dall'asse delle X. Per indicare i gior- 
ni del mese (da I a 31) si sono utilizzati 
tanti segni -, sostituiti dal simbolo -l- in 
corrispondenza del 5*. 10®. 15®. 20°, 25°. 
30° giorno per facilitarne l'individuazione. 
Lo scrivere per esteso tali numeri, oltre che 
comportare difficoltà tecniche, avrebbe 
compromesso notevolmente la chiarezza 
del grafico. Un piccolo difetto del pro- 
gramma è che ogni mese, anche se di 28 o 
31 giorni, viene sempre mostrato come se 



fosse di 30: ì grafici sono comunque giusti e 
se interessa il 31° giorno, non sarà difficile 
interpretare l'andamento delle curve per 
ottenere tale informazione. 

Analisi del listato 


il listato é formato da 190 linee, la mag- 
gior parte delle quali svolge funzioni acces- 
sorie quali quelle di dare te spiegazioni del 
funzionamento del programma e di con- 
trollare l'esattezza e la validità dei dati in- 
trodotti. 

In effetti la procedura dì calcolo del Bio- 
ritmo e la visualizzazione delle curve relati- 
ve sì potrebbero ridurre ad una ventina di 
istruzioni. 



Viene caricato il vettore A$ di dodici 
elementi con i nomi dei mesi (linee 30-90), 
ripulito lo schermo e stampata l'intestazio- 
ne "BIORITMO" (GOSUB 1080) più il 
quadro dì selezione principale (120-150). 

durante la CALL KEY (160), si preme 
il tasto 1, il programma prosegue alla linea 
I no che è la prima istruzione della routine 
dì spiegazione occupante quattro quadri 
vìdeo; il passaggio da un quadro all'altro 
avviene tramite la pressione dì un tasto 
qualsiasi(1310, 1530, 1730, 1870); al termi- 
ne sì torna alla riga 100 e quindi nuova- 
mente al quadro dì selezione principale. La 
routine dì tracciamento del grafico inizia 
alla linea 200 con le indicazioni della forma 
in cui devono essere introdotte le date di 
nascita e di previsione bioritmo. Come ac- 
cennalo precedentemente viene controlla- 
lo che il giorno non sia maggiore di 31 o 
minore di I (260), che il mese non sìa mag- 
giore dì l2ominoredi I (280), che il giorno 
de! mese non sia maggiore di 30 ad Aprile. 
Giugno, Settembre, Novembre (290) o 
maggiore di 28 e 29 a Febbraio degli anni 
normali e bisestili rispettivamente (330- 
350). Queste verifiche sono abbastanza 
complete e possono essere prese ad esem- 
pio per ogni altro programma nel quale è 
opportuno verificare la correttezza logica 
di una data introdotta dall'operatore. 

Le linee 320 c 450 si occupano di correg- 
gere il valore dell'anno inserito nel caso si 
abbia scritto, ad esempio, 83 invece di 
1983. Proseguendo l'analisi troviamo una 
GOSUB alla riga 990. la quale calcola i 
giorni trascorsi daU'inizio dell'anno fino al 
mese specificato, mentre le linee 1000- 
1010-1020-1030 provvedono ad effettuare 
le eventuali correzioni rese necessarie dalla 
diversa lunghezza dei singoli mesi; nella 
linea 1040 viene eseguilo il calcolo finale di 
trasformazione della data espressa in gior- 
no, mese, anno nell'equivalente numerico 
indicante i giorni trascorsi a partire dal- 
l'anno 0. Nel caso di anno bisestile e di 
mese posteriore a Febbraio, si dovrà ag- 
giungere ai valore ottenuto una unità 
0050-1060). per compensare l'altrimenti 
inevitabile errore di calcolo. Questa subrou- 
tine viene chiamata due volte durante lo 
svolgimento del programma: la prima per 
il calcolo in giorni della data di nascita, la 
seconda per quella del periodo del quale si 
vuole il Bioritmo, assumendo come giorno 
del mese il valore I (400): in tal modo la 
linea 480 può anche controllare che il mese 
per cui si voglia il Bioritmo non sia prece- 
dente o coincidente a quello di nascita. 

Il fulcro di tutta la procedura si trova tra 
le linee 530 e 800: da 530 a 620 si traccia 
l'asse cartesiano orizzontale con i rispettivi 
simboli e colori, mentre da 630 a 800 ab- 
biamo il calcolo delle tre curve ed il loro 
plotlaggio sul video (700-720-740) tramite 
i caratteri f, e. i (fisico, emotivo, intellettua- 
le). Le rimanenti righe del programma 
(810-980) si incaricano di far proseguire la 
sua esecuzione, al termine del grafico, se- 
condo le opzioni esaminate precedente- 
mente. MC 


MCmicrocomputer 23 


a cura di Leo Sorge 


In un articolo da professionista. Alberto 
Marconi — passato dallo zetaics allo Spec- 
tram — ci spiega come funziona il carica- 
mento di programmi su quel computer. Oltre 
airaspeiio didattico troviamo delle applica- 
zioni pratiche: una lettura del solo header. 
de informazioni in lesta ai programmi) più 
un comodo back-up per programmi d'ogni 
tipo. In entrambi i casi diamo qui delle infor- 
mazioni supplementari. Per quanto riguar- 
da il primo programma va precisato che ci si 
riferisce alla versione 48K RAM del Sin- 
clair. che accetta un po' oltre 40.000 byte 
per il programma: nel caso del I6K lo spazio 
disponibile è sensibilmente inferiore, di ben 
Ì2K. per cui a! numero 40.000 più volte 
citalo nel lesto come massima lunghezza de! 
programma va sostituito un 7000 o un 8000. 
Va anche detto, però, che la tecnica dei falsi 
header viene solitamente utilizzata per il ca- 
ricamento di programmi molto lunghi che 
entrano solo nella versione più espansa del 
computer, per cui la specificazione potrebbe 
esser di fatto superflua. 


mento tratteremo di come "ingannare" il 
computer ed accedere ai programmi per 
esaminarli e duplicarli; anche per questo vi 
forniremo il necessario supporto software. 

fHEADER 

Ogni registrazione che lo SPECTRUM 
effettua su nastro è divisa in due parti, 
separate da un breve silenzio. La prima 
parte è chiamala HEADER e contiene in- 


Poi c'è una breve pausa e di nuovo una 
nota fissa, per circa 3 secondi, seguila dai 
dati da mettere nella memoria, cioè da 
quello che abbiamo chiamalo corpo. Il tut- 
to è riassunto in figura 1. 

Gli spazi di silenzio possono avere qual- 
siasi lunghezza poiché dopo aver lettto 
l'header il computer aspetta (anche indefi- 
nitamente) fino a che non gli si presenti il 
corpo. 

Ma vediamo cosa contiene l’header, cioè 



HEADER 


CORPO 


DATI HEADER 

4 



j SILENZIO 

MOTA FISSA ^ SILENZIO 

MOIA FISSA 

DATI UTILI DA CARICARE NELLA namiA / 
(progr— M.tfft— ,AJfy«.«tc. ) j 




VERSO 01 SCORRIMENTO DEL NASTRO 



Per il .secondo programma diremo che. 
vista l'allocazione nel buffer della stampan- 
te — quindi in un’area non utilizzata dal 
Basic né dal sistema operativa — può essere 
riutilizzalo più volle nel caso non venga subi- 
to rinvenuto il programma da registrare, 
dato anche che per la sua semplicità nel 
programmino non è compresa la lettura del- 
l'intestazione del programma da registrare. 


Trucchi e notìzie sulla 
Registrazione su nastro e 
Duplicazione dei programmi 


PROSDAMMA CARICATORE PROGRAMMA V 


E PROPRIO SENZA HEAOER 


SILENZIO HEADER SILENZIO 


1 SCORRIMENTO DEL NASTRO 


di Alberto Marconi - Roma 


In questo articolo ci occuperemo di due 
argomenti. Nel primo, col necessario cor- 
redo software, illustreremo le funzioni del- 
l'Header dei programmi registrati, ossia di 
quella parte brevissima che si trova all'ini- 
zio di ogni registrazione SPECTRUM, evi 
insegneremo come fare per accedere senza 
difficoltà a quelle notizie ed informazioni 
contenute in esso. Come secondo argo- 


formazioni utili al caricamento del pro- 
gramma, o dei dati veri'e propri, che seguo- 
no l'HEADER stesso dopo un breve spa- 
zio nel quale non è registrato niente. L' 
HEADER inizia con una nota continua 
della durata di circa 5 secondi e che serve 
come segnale di attenzione. Subito dopo vi 
è un mezzo secondo di dati, che serviranno 
al computer per caricare al posto giusto il 
"corpo" della registrazione, corpo conte- 
nente i dati UTILI. 


che significato hanno i dati registrali in 

Innanzitutto vi è un byte che informa il 
computer se il corpo seguente contiene dati 
di un programma BASIC, dati dì tipo 
BYTES (quelli che si registrano con il SA- 
VE "nome" CODE... per intenderci), op- 
pure dati di tipo ARRAY (numerici o alfa- 
numerici). Subito dopo vi sono IO byte che 
contengono il nome della registrazione, 
cioè queirinsieme di caratteri che nel SA- 


94 


MCmicrocomputer 23 


Safnarr ZX Sptdmm 


VE sono contenuti tra apici. Appresso so- 
no registrati altri dati riguardanti la lun- 
ghezza dell'area BASIC dove risiede il pro- 
gramma, dell'area totale occupata (sempre 
in numero di byte), la linea dalla quale il 
programma partirà una volta caricalo o 
l'indirizzo della prima locazione caricala 
nel caso di BYTE o ARRAY e la lunghez- 
za dei medesimi. 

Riassumiamo il tutto in figura 2. 

In figura 3 è presente il listato di un 
programmino che permette di visualizzare 
tutte queste informazioni sullo schermo. 

I DATA della linea 25 sono; 55,62,0. 
221,33,0.125,17.20,0.205,86.5,201. 

Per farlo girare caricate prima questo 
header reader che partirà automaticamen- 
te ponendo lo SPECTRUM in ascolto. Se 
ora mettete nel registratore una cassetta 
con dei programmi registrati, ed avviate il 
registratore, a mano a manoche viene Ietto 
un hcadcr il nostro programmino vi listerà 
le suddette informazioni. 

La routine in linguaggio macchina pre- 
sente nel programma carica i dati degli 
header e li mette nelle locazioni di memoria 
dalla 32000 alla 32017. poi toma al BASIC 
ed elTetlua le stampe opportune. 

Se non c’é J’HEADER 

Alcune volte può accadere di trovare dei 
programmi che vengono caricati in manie- 
ra poco ortodossa e cioè viene caricato 
prima un programmino in linguaggio mac- 
china (caricato con un CODE) che a sua 
volta carica un ulteriore corpo senza che 
questo sia preceduto dal rispettivo header. 
Ciò è schematizzalo in figura 4. 

In tal caso il corpo del programma vero 
e proprio può essere caricalo in memoria 
solo se prima il computer ha letto il pro- 
gramma caricatore con il rispettivo header. 

In tal caso se si vuole leggere solo il 
programma vero e proprio si deve ricorre- 
re ad un piccolo artificio. 

Date il NEW poi CLEAR 24999. Mette- 
te sul registratore un nastro vergine e digi- 
tale SAVE ”p" CODE 25000.4000 poi EN- 
TER. 

Apparirà la solita scritta "Start tape 
ihen press any key". Ponete in registrazio- 
ne il nastro e premete un tasto. REGI- 
STRATE SOLO L'HEADER, poi blocca- 
te il registratore. 

Siete cosi pronti a dare un falso header 
universale allo SPECTRUM. Quando 
vorrete caricare, indipendentemente dal ri- 
spettivo caricatore, un programma come 
quelli appena citati (cioè che viene registra- 
lo senza header) procedete come segue: 
date un CLEAR 24999. poi fate ascoltare 
(con un LOAD CODE) al computer il 
falso header. 

Fermate il registratore e togliete la cas- 






setta con il falso header e mettete quella 
con il corpo da leggere POSIZIONATA 
SULLO SPAZIO IMMEDIATAMENTE 
PRIMA DEL CORPO DA LEGGERE. 
Avviate il registratore (il computer è anco- 
ra nello stato di LOAD) e fategli caricare il 
corpo, il quale verrà caricato sfruttando i 
dati del falso header a partire dalla locazio- 
ne di indirizzo 25000. indirizzo dal quale 
potrete controllare lutto il programma uti- 
lizzando un disassemblatore. 

È da notare che nel SAVE abbiamo spe- 
cificato una lunghezza di 40000 byte, per 
stare nel sicuro, ma è ovvio che il corpo che 
vogliamo caricare sarà in genere meno lun- 
go. Ciò porta ad un certo punto ad un 
“Tape loadingerror” del quale però non ci 
preoccuperemo in quanto causato dal fat- 
to che il computer si aspettava più byte di 
quelli effettivamente letti. Però TUTTI i 
byte letti sono a questo punto già stali 
memorizzali nel computer e possono esse- 
re esaminali da un disassemblatore (cari- 
cato in precedenza) o salvali su nastro con 
una SAVE “p " CODE 25000.Ì facendo at- 
tenzione a registrare stavolta solo il corpo e 
non l'header; i è la lunghezza reale, effetti- 
va dell'area interessala, se nel frattempo ne 
foste venuti a conoscenza, o un numero 
molto grande (tipo 40000) nel caso abbiate 


dei dubbi. Sarebbe il caso di indicare la 
reale lunghezza di area di memoria da sal- 
vare, lunghezza che potrete trovare utiliz- 
zando per esempio un programmino BA- 
SIC che scandisce a partire da 65000 in giù 
(STEP -1) tutte le locazioni fino a trovare 
la prima diversa da 0 e facendo la differen- 
za tra l'indirizzo di questa locazione e 
25000 (indirizzo di inizio dell'area interes- 
sata). Tale differenza più 10 per sicurezza 
sarà i. Questa tecnica ha un nome, ‘Tecnica 
dei falsi header". ed ha un uso più grande 
di quello qui descritto. 

BACK-UP 


Vediamo ora come fare per avere una 
copia di un certo programma, sia esso 
"protetto" che non. Tante volle capila o 
può capitare di cancellare per errore o ro- 
vinare il nastro su cui sono registrati pro- 
grammi o dati e se non si dispone almeno 
di una copia del programma distrutto ci si 
può trovare nei guai. Tutte le software 
house per questa ragione realizzano sui 
due Iati di una cassetta due registrazioni 
uguali, per sicurezza, ma ciò può risultare 
inutile nel caso di graffiature, piegature ed 
altri inconvenienti che contemporanea- 
mente danneggino entrambi i Iati del na- 

Per ovviare a questi inconvenienti E SO- 
LO PER USI PROPRI PERSONALI si 
può duplicare un programma col pro- 
grammino che segue, di cui il BASIC ha 
solo funzione dì caricatore del linguaggio 
macchina. Il linguaggio macchina viene ca- 
ricalo nel printer bulTer. dalla locazione 
23296 in poi. 

Una volta introdotto da tastiera il pro- 
gramma, salvatelo con GOTO 9000: cosi 
facendo esso partirà da solo una volta cari- 
cato da registratore, stampando la scrìtta 
“per partire : RAND USR 23296". Dopo 
questa scritta all'ultima riga apparirà "9 
STOP statement" a segnalare il tutto OK. 
Per caricare il programma da duplicare 
fate RAND USR 23296, che porrà il com- 
puter in ascolto. Appena finito di caricare 
apparirà la scritta “Start tape then press 
any key". Fermale il registratore, togliete 
l'originale, inserite il nastro vergine e pre- 
mete un tasto. Cosi il computer restituirà 
esattamente ciò che ha sentito e caricato. 
Poi si fermerà con la scritta "0 OK". 

Se il programma è fatto da più registra- 
zioni consecutive, (CODE vari. ARRAY, 
più programmi BASIC, etc.) dovrete ripe- 
tere queste operazioni per ogni registrazio- 
ne di cui è composto il programma da du- 
plicare facendo molta attenzione a non fa- 
re confusione con i nastri (l'originale e 
quello vergine) per evitare di registrare sul- 
l'originale o di cercare di leggere da quello 
vergine. Buon lavoro! MC 


MCmicrocompuler 23 



Basic custom 


L'interprete Basic della Microsoft con- 
tiene una serie di parametri che vengono 
inizializzati con certi valori all'atto del ri- 
chiamo ddl'interprete stesso. 

I parametri in questione, identificati da 
F. M e S. si riferiscono rispettivamente al 
massimo numero dì file che l'interprete 
può tenere aperti contemporaneamente, il 
Top della Ram disponibile e la massima 
lunghezza record utilizzabile nella gestione 
dei file random. 

Tutti i tre parametri possono essere ini- 
zializzatì in modo diverso da quello default 
informando rinterprete dei nuovi valori 
direttamente nella stringa di richiamo del 
Basic. Ad esempio, se desiderassimo lavo- 
rare con nie random con lunghezza record 
fino a 300 byte la stringa da utilizzare per 
richiamare il Basic sarebbe la seguente: 

A>MBASIC /S;300 <return> 

Analogamente il discorso vale anche per 
gli altri parametri. Rimane, comunque, la 
"scocciatura” che tali parametri possono 
essere inizializzati solo in questo modo e 
non diversamente daU'intemo di un pro- 
gramma tramite delle istruzioni. Il motivo 
risiede nel fatto che il Basic, appena richia- 
malo in Ram in base ai valori fomiti dal- 
l'operatore nella stringa di comando, ini- 
zializza i propri buffer interni con partico- 
lare riferimento al massimo numero di file 
che possono restare aperti contempora- 
neamente ed alla massima lunghezza re- 
cord gestibile nei file random; da ciò si 
intuisce il motivo per cui in funzione dì 
questi valori assegnati viene leggermente 
modificato lo spazio libero a diposizione 
dell’utente che l’interprete segnala sul vi- 
deo prima di segnalare OK. 

II trucco che vi proponiamo questo mese 
consente dì realizzare un interprete Basic 
con i tre parametri di cui sopra inizializzati 
a piacere senza avere la necessità di digitar- 
li ogni volta chè lo sì debba richiamare. 

II trucco è fra l'altro dì una sconvolgente 
semplicità operativa. Richiamate il Basic 
assegnando ai parametri interessati i valori 
da voi desiderati: per esempio 

A > MBASIC /S:300/F;8 < return > 

L’interprete verrà caricato in Ram e do- 
po le proprie inizìalizzazionì di rito invierà 


i trucchi del CP/M 

a cura di Claudio Rosazza 


sul video il consueto messaggio terminato 
da un OK. 

A questo punto senza effettuare nessun' 
altra operazione uscite dal Basic con il co- 
mando SYSTEM per tornare al sistema 
operativo. Tornati al CP/M e cioè in A> 
digitate il seguente comando: 

A>SAVE YY XBASIC.COM<return> 

YY rappresenta il numero di pagine da 
salvare e vale 72 perii Basic 4.51 e 95 per le 
versioni 5.1 e 5.2. 

In questo modo avete creato un inter- 
prete denominato XBASIC ha già inizia- 
lìzzato i parametri di cui sopra ai valori 
romiti, ma c'à di più. 

Poiché abbiamo salvato il Basic dopo la 
sua inizializzazìone interna, richiamando 
rXBASIC esso non effettuerà più il ciclo 
iniziale di setup interno. 

Le conseguenze sono essenzialmente 
due. Innanzitutto non apparirà più il mes- 
saggio iniziale con il Copyright ed il nume- 
ro di Bytes Free. ma apparirà solo un sem- 
plice OK; per secondo effetto l'XBASlC 
non accetterà più parametri nella stringa di 
comando, ma soprattutto essendo stato 
inìzialìzzato su quel calcolatore con quel 
CP/M potrà girare correttamente solo in 
quelle condizioni. 

Risulta quindi evidente che l'XBASIC è 
intrasportabile da un calcolatore alTaltro. 
bensì deve essere generalo una volta per 
tutte sul calcolatore sul quale deve girare. 

Riferendoci aH’articolo del mese scorso 
questo può essere un ottimo metodo per 
crearsi una volta per tutte un Basic che 
“senta” li buffer di tastiera. Dopo aver 
richiamato la routine di inizializzazìone 
del buffer di tastiera ed il Clear per ristabi- 
lire l’area di memoria disponibile, tornate 
al CP/M con ìlcomando System e procede- 
te come sopra. Otterrete un interprete che 
riconosce il buffer dì tastiera, sempre ov- 
viamente che la vostra macchina ne sìa 
provvista. 

Ancora più semplicemente potete usare 
il metodo qui di seguito; create un XBA- 
SIC con ì parametri desiderati, quindi usa- 
te il DDT per alterare direttamente alcune 
locazioni con il seguente comando: 

A > DDT XBASIC.COM < return > 

#S12CE CD 3E<return> 

12CF XX CC < return > 

12DC XX M) <return> 

12D1 XX . < return > 

#G0 < return > 

A>SAVE YY YBAS1C.COM <return> 


L'esempio è valido per la versione 5.2; 
per le altre versioni cambia la locazione di 
partenza da modificare (12CE) come de- 
scritto nel precedente numero. Le locazio- 
ni da modificare sono tre e vanno poste a 0 
tranne la prima. È importante verificare 
che la prima locazione che modificate con- 
tenga CD; diversamente avete sbagliato 
qualcosa. Occorre precisare che quest'ultì- 
ma modifica può essere realizzata solo su 
un XBASIC e per nessun motivo su un 
MBASIC originale poiché non funzione- 
rebbe. 


Movcpm sbloccato 


Chi per lavoro o per divertimento scrive 
programmi in assembler per la costituzio- 
ne di un Bios atto ad essere inserito in un 
Bdos per la generazione di un CP/M sì sarà 
trovato varie volte in difficoltà con l'uso 
del Movcpm. Tale programma contiene al 
suo interno Timmagine di un CP/M che 
con opportuni parametri può essere riioca- 
to per poter girare in varie posizioni di 

Spesso sì ha l'esigenza di usare lo stesso 
Movcpm su elaboratori diversi. 

E qui gli utilizzatori avranno scoperto 
con rammarico che il Movcpm se lanciato 
su un elaboratore che non contiene un si- 
stema operativo direttamente generato da 
quel Movcpm stesso, dà un errore denomi- 
nato Syncronization Error. 

In realtà il Movcpm prima di entrare in 
esecuzione vera e propria controlla che il 
suo numero interno di serializzazione cor- 
risponda a quello contenuto nel CP/M do- 
ve sta girando e se non trova corrisponden- 
za segnala l'errore di cui sopra. 

Operando come segue potrete creare un 
Movcpm che gira su qualsiasi calcolatore. 

Si tratta di modificare tre locazioni ope- 
rando con il consueto DDT: 

A>DDT MOVCPM.COM <return> 
SS2CB C2 00 < return > 

2CC 5A 00 < return > 

2CD 02 00 < return > 

2CE XX . < return > 

#G0 < return > 

A>SAVE 38 XMOVCPM.COM <return> 

Xmovcpm è quindi un movcpm a cui è 
stato tolto il controllo di corrispondenza 
con il CP/M del numero di serializzazione. 


MCmicrocomputer 23 




un piccolo computer... per grandi programmi 


Non sono passati molti anni: il grande com- 
puter che occupava grandi spazi, bisognoso 
di molte cure e che poteva essere usato solo 
da tecnici specializzati, è diventato un piccolo 
sistema che trova posto comodamente su 
qualsiasi scrivania: il Personal Computer B3 è 
U frutto di questa evoluzione. 

Economico, un design semplice e grade- 
vole. tecnologi- 
camente evoluto 
ricco di un cone- 
do di programmi 




Sede Legale e Direzione Generale 

Roma - P ie V. Bottego. 51 - tei. (06) 5768343 

MUano - Foro Buonapane, 53 - tei. (02) B70578-874325 

Firenze - Via della Cemaia, 100 - tei. (055) 470436 

NapoU - V.le Kennedy. 395 - tei. (081) 7602585 


facili da usare adatti alle varie gestioni azien- 
dali e nati da una lunga esperienza: questo è 
il Personal Computer B3. 

Personal Computer non vuol dire solo mac- 
china ma anche e soprattutto "software". 

Segreteria, ufficio contabilità e personale, 
fatturazione, organizzazione, magazzino, pro- 
duzione: per la soluzione di questi problemi è 
nato il nostro software. 

Questo è il nostro 
impegno e l'esperienza 




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compilare logli di lavoro ripetitivi. 

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basta impostare una variabile: al resto 
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corso Fogazzaro 174. tei, 0444/ 42678 • 36100 
Vicenza. 

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Baratta 149, 84100 Salerno, tei. 089/ 394976 

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vour 40. 38068 Rovereto (TN). tei. 

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d'informazioni utili allo scopo da dille o pri- 
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li Roberto, via Leopardi 43. 35100 Padova, 
tei, 049/ 757287. 

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MCmicfocomputer 23 


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stro 32/12. 18100 Imperia. 

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30173 Mestre (VE), 

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Milano, tei. 4233604. 

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Milanese. lei. 02/ 5270019 ore serali. 

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zone Grosseto. Siena, fiancala Riccardo, vìa 
M. Ciacci. 58017 Pitignano (GR], 

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scambiare programmi o commercializzarli te- 
lefonino a Luciano Lavezzari, Milano, via Ca- 
rlini l.tel. 02/4233604. 

Desidererei sapere da altri possessori Tl 58C 
se esiste un club TI 58 e, se si, le modalità per 
entrare a farne parte. Massimiliano Battaglia, 
via Monte S. Michele 16 bis. 60124 Ancona. 
071/32184. 

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idee e programmi. Contattare inoltre — se 
esiste — un Commodore 64 users club. Marco 
Guardigli, via Cesarea 97, 48KX) Ravenna. 

Da poco tra i possessori di Texas Tl 99/4A. chi 
mi aiuta a conoscerlo meglio? Ermanno Alvig- 
gi. P.co Pacevecchia palina. 82100 Beneven- 
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Luigi, Via De Gasperi 47 - 21040 Sumirago 
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cia di Terni. Scrivere o telefonare 0744/ 
419303. 

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lo Barbieri. Via Santa (Thiara 12. lei. 051- 
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utilizzatori disposti a scambiare software ed 
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126 



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speculativo, inviati alla redazione sia da privati sia da ditte: offerte 
speciali, consulenze hardware-software, ricerche- offerte di lavoro 
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quanto possibile la serietà degli annunci (per i quali in ogni caso la 
rivista non si assume responsabilità). 

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ditte: vendita e realizzazione di materiali hardware e software, offerte varie 
di collaborazione e consulenze, eccetera. 

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1.000) per ogni annuncio (lunghesa massima: spazio sul retro di questo 
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Attenzione -gli annunci Inviali per le rubriche Micromarket e Micromeetìng II cui contenuto Sara ritenuto commerdale-speculatiuo e 
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’ Prezzi per l'estero: &iropa e Paesi del badno medilerianeo L 6.000 - Altri l^jed, via aerea) 1- 8.000 | 


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L’importo totale è allegato □ in francobolli (di taglio non auperfon a L tooo) 

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130 


MCmicrocomputer 23 



Aquarius"" è il computer concepito 
da Mattel Electronics"", la stessa grande 
oziendQ che costruisce inteilivlsion''^. 

Soie Mattel Electronics"" poteva rea- 
lizzare un computer così facile da usa- 
re e così rispondente ai vostri desideri: 
sedici colori diversi, eccezionale risolu- 
zione (192x320), il suono dall’altopar- 
lante del TV ed il BASIC Microsoft incor- 
porato. 

Gli accessori di Aquarìus'"’ sono 
quelli che avete sempre sognato: tele- 
comandi perfetti, I migliori che oppiate 
mai provato, linguaggi ad alto livello 


(Extended BASIC / LOGO), registratore, 
stampante grafica, espansioni di me- 
moria, progrommi utili per la scuola ed il 
lavoro e tante, tante cassette con I più 
bel giochi fino a ieri riservati al migliori 
video games. 

Anche nel 1984 Aquarius'"' non vi la- 
scerà indietro: con I floppy disk, il CP/M' 
ed il modem per il collegamento alle re- 
ti via telefono il vostro amico Aquarius'"" 
sarò sempre il più aggiornato. 

La configurazione base completa di 
tutto quanto è necessario per iniziare 
costo solo 299.000 lire IVA inclusa. 


Distributore esclusivo per l'Italia: 


- Marchio registrato dello Mattel lleciranics. U$A 
' - March» reglitralo dello Digital Research, USA 


s.r.l. Vìa San Gallo, 16b/r- 50129 FIRENZE -Tel. (055) 29.53.61 -Tlx 571034 






Perché in 


Italia piacciono tanto le mele? 

I 



Per la colonna sonora del film Tron (un 
3 ^de successo anche in Italia) alla Walt 
Disney si sono fatti dare una mano da un 


in un Istituto di Psicologia di una univer- 
sità Apple esegue in modo rapido i test 
sulla personalità degli studenti. 


Apple aiuta uno scrittore a scrivere libri 
di successo permettendogli la massima 
possibilità di elaborazione dei testi. 


Dopo renlrala in vigore deUa ricevuta fi- 
scale in molti esercizi c'è un Apple che le 
emette automaticamente, 


A Murano un Apple aiuta i maestri vetrai 
tenendo sotto controllo il forno per la fu- 
sione del vetro. 



■Alla Pholocolor Service di Caserta Apple 
tiene sott’occhio le pellicole dall’enU'ata 
fino alla busta completa di prezzo. 




in una grande fabbrica di pneumatici 
Apple fornisce le esatte percentuali per la 
produzione dei diversi tipi di mescole. 



NeH’agenzia di pubblicità Apple si occupa 
della ripartizione dei budget pubblicitari 
sui vari mezzi. 



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Anche voi avete un Apple? Se inviale la 
vostra applicazione riceverete gratis un 
numero di Applicando la rivista delle ap- 
plicazioni Apple. 



È comincialo tutto meno di tre anni fa. Eppure sono già migliaia in Italia ad 
amare la mela, E a guardare più da vicino, caso per caso, si scopre die dietro a questi 
amori c’è sempre un motivo mollo ragonevole. La mela risolve i problemi. Tulli. 

Se a questo punto volete assaggiarne subito una, venite in uno degli oltre 200 
Rivenditori Iret, Sono il paradiso terrestre per chi ama le mele. Scegliete secondo i 
vostri gusti: Apple jk, Apple jH e Lisa. 

E non preoccupatevi, non è vero che la mela è un frutto proibito. Anzi, oggi è 
più conveniente che mai. 


^appk: Il Personal Computer 

Dislnbuoone unica per l’Italia de< proaotii Apple Computer: 

Irei Informatica S.pA • [Sede Centrale) Via Bovio, 5 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522/32643 - Telex 
Irei Informatica S.p.A - MilanoFiori, Palazzo Q8 - 20069 ROZZAMO (MI) - Tel. 02/8242156